Welcome to SMALLVILLE, 1° episodio GdR

Giorno 2

Dalila si sentiva intontita e con le ossa rotte... quasi come se le fosse passato sopra un camion. I medici e le infermiere avevano continuato a farle controlli per un bel po', e sembrava essere tutto a posto a parte qualche graffio...
Si rea presa un terribile spavento... e non poteva fare a meno di chiedersi cosa fosse successo esattamente: dopo i conigli e la brusca sterzata di Pete, non ricordava più nulla, aveva perso i sensi... e al suo risveglio aveva sentito parlare di un'esplosione, l'auto doveva essere andata in mille pezzi... i mediciberano stati molto vaghi quando aveva chiesto notizie di Pete e Meg: le avevano detto che era stata fortunata, e anche Clark che, a quanto pareva, era rimasto illeso.
Come avevano fatto ad uscire dalla macchina...? Era stato certamente Clark ad estrarli tutti e tre dalle lamiere contorte... come aveva fatto, da solo...? Come aveva potuto rimanere illeso...?
Si adagiò meglio contro i cuscini, con un gemito di dolore. E' vero, era stata fortunata, per quanto la riguardava... ma che ne era degli altri due...?

Giorno 2

Sono l'unico rimasto sveglio dopo l'incidente, hai perso il controllo della macchina, evitando i conigli di cui parlava Chloe, e siamo andati a sbattere in un palo della luce, eravate tutti privi di sensi, ad un certo punto è arrivata una macchina che ho fermato, nel mentre la tua macchina è esplosa, per fortuna vi avevo portato tutti fuori, il ragazzo che la guidava mi ha dato una mano a caricarvici dentro e ci siamo diretti all'ospedale, Dalila si è risvegliata in macchina ed ora sta bene, giusto qualche graffio ma sopratutto spavento, Meg non so come sta, è ancora in sala operatoria, dovrò chiedere maggiori notizie al dottore, senti ora vado a chiamare sia i miei che Chloe, che immagino sia preoccupata, magari è andata alla fattoria e non avendoci trovato si sarà chiesta che fine avevamo fatto.

Clark si diresse al telefono e chiamò i suoi, raccontando dell'accaduto e rassicurando i genitori di non preoccuparsi che lui stava bene, riattaccò la cornetta e compose il numero di Chloe.

Pronto Chloe? Sono Clark

Giorno 2

Mi domando dove ho la testa in questi giorni!

Chloe entrò nella redazione del Torch.Stava per andarsene con i suoi amici,quando le era venuto in mente che aveva dimenticato il portatile dentro.Così era stata costretta a tornare indietro,lasciando che gli altri la precedessero alla fattoria di quel tizio,il signor Linwood.Quei dannati conigli la stavano facendo impazzire!!Chloe afferrò il portatile e stava per uscire quando si ricordò di Andrew

Oh,ma che stupida!Dovevo chiamare Andrew!Anche lui voleva venire a vedere i conigli!

Chloe infilò la mano nell'enorme borsa piena di cianfrusaglie

Ma dove sarà finito quel cellulare!Quando mi serve non lo trovo mai!

Alla fine,dopo insistenti tentativi di tirar fuori dalla borsa il cellulare,Chloe decise di cambiar metodo..

Ok,vuoi la guerra eh?E guerra sia!Passiamo alle maniere forti!

E così nel giro di pochi istanti,Chloe aveva svuotato l'intera borsa sulla scrivania:e cosa non ne uscì!

Accidenti!Sembra quasi la borsa di Mary Poppins!!

In mezzo a tutta quella baraonda finalmente scorse il suo cellulare

Ah eccolo qui!

Chloe lo prese in mano e compose il numero di Andrew,ma l'unica cosa che sentì era solo una voce che l'avvertiva che "il cliente chiamato non era al momento raggiungibile"

Uff!!!Mi dispiace,ma dovrò andare senza di te Andrew..anzi ho ritardato fin troppo..gli altri saranno già lì che mi aspettano!

Chloe rimise tutta la sua roba in borsa,afferò il portatile ed uscì.Arrivata all'auto stava per montare quando all'improvviso il cellulare squillò

Sarà Andrew che vorrà sapere della "visita guidata" alla fattoria....Pronto?

Ma dall'altro capo non era affatto Andrew..era Clark..e sembrava preoccupato..Chloe intuì che doveva essere accaduto qualcosa...

Che è successo Clark???

Giorno 2

Chloe, io Pete, Meg e Dalila siamo all'ospedale. Sono l'unico rimasto sveglio dopo l'incidente, Pete ha perso il controllo della macchina, evitando i conigli di cui parlavi, e siamo andati a sbattere in un palo della luce, erano tutti privi di sensi, ad un certo punto è arrivata una macchina che ho fermato, nel mentre la macchina di Pete è esplosa, per fortuna li avevo portato tutti fuori, il ragazzo che la guidava mi ha dato una mano a caricarli dentro e ci siamo diretti all'ospedale, Dalila si è risvegliata in macchina ed ora sta bene, giusto qualche graffio ma sopratutto spavento, Meg non so come sta, è ancora in sala operatoria, Pete invece è su un letto, ha la testa ed il braccio fasciato, lascia perdere i conigli, vieni qui, e sii prudente sulla strada, ciao Chloe.

Clark riagganciò la cornetta e tornò insieme a Dalila, nella stanza dove c'era Pete

Giorno 2

Pete era ancora sdraiato quando la porta si apri' ed entro Chloe seguita dal medico. Saluto' l'amica con un cenno, non aveva voglia di parlare era ansioso di sapere come stava la sua amica

Il medico sembra piuttosto sconsolato e rattristito....ho un brutto presentimento

Dottore, mi dica, come sta Meg?

Sono addolorato, ma purtroppo la vostra amica e' in coma

Giorno 2

Nella stanza erano tutti attoniti, scoppiarono tutti a piangere, la notizia li aveva resi di pietra, nessuno disse una parola. Il medico era molto dispiaciuto, e disse che avrebbe tenuto informati tutti i presenti, Clark si alzò dalla sedia e con voce piuttosto bassa disse

ragazzi io devo andare, per qualsiasi cosa, chiamatemi, ora devo tornare a casa

Clark dopo aver abbracciato tutti uscì sconsolato dalla stanza, davvero sconsolato.

A che servono i miei poteri se non sono neanche riuscito ad evitare che accadesse questo a Meg.

Clark si precipitò a casa dove lo attendevano i genitori, e raccontò a loro tutto l'accaduto nei minimi particolari

Giorno 2 - Smallville ore 10.30

Victoria passeggiava per una stradina piuttosto desolata, ripensando a quello che era accaduto poche ore prima...
Che voleva dire Luke Martinez? Che lei era speciale? Nessuno glielo aveva mai detto...
Con la luce del sole che splendeva si era fatta lasciare dalla limousine qualche centinaio di metri prima della tenuta dei Luthor. Ma poi aveva preferito prendersi ancora un po' di tempo per pensare e aveva scelto di fare una passeggiata. Smallville era totalmente diversa da Edimburgo, meno caotica, piu' soleggiata, piu' tranquilla...
Pero' ora doveva andare, era li' per quello, era li' per lui... risalì sulla limousine e si diresse davanti al cancello del castello dei Luthor.
Una delle guardie le apri' la portiera e le fece cenno di seguirlo.
Chissà che faccia farà il signor Luthor quando saprà che la signorina Hardwick è qui...? si chiese silenziosamente la guardia mentre accompagnava Victoria nella sala d'ingresso.
Tutto era maestoso come sempre in quel luogo, nulla sembrava essere cambiato... "Dica al signor Luthor che sono qui" concluse Victoria sedendosi sul divano e facendo finta di essere completamente disinteressata...sperava di riuscirci, sperava di dare davvero quell'impressione...

Giorno 2

Lex era da poco tronato a casa e si era rimesso al lavoro, non prima di aver fatto mandare a Villa Lane un vestito nuovo esattamente uguale a quello che indossava Lois quando l'aveva sporcata e un biglietto di scuse. Il lavoro appena cominciato era piuttosto impegnativo e lui ne era ben contento, amava le sfide. Fu per questo piuttosto seccato dell'interruzione da parte della guardia del castello.

Mi scusi sognor Luthor... C'è la signorina Hardwick al piano di sotto che vuole vederla.

Lex non mostrò alcun segno di sorpresa. Me lo aspettavo che sarebbe venuta... la incontrerò per capire cosa ha in mente questa volta.

Dille che sarò ben lieto di riceverla non appena avrò terminato questo lavoro. Falle portare un caffè e qualcosa da leggere intanto che aspetta.
D'accordo signor Luthor

La guardia uscì e Lex ricominciò a fatica a concentrarsi sui suoi impegni: ormai pensava solo al confronto con Victoria

Giorno 2

Lionel Luthor arrivó al castello in quel momento. I servitori lo accolsero come di dovuto, e il padrone di casa si diresse direttamente allo studio del figlio. "Buongiorno Lex" esordí Lionel, col piú accattivante dei sorrisi. "Ti trovo in forma. Che ne diresti di aggiornami sulle novitá della nostra filiale di Smallville?".

Lex era sorpreso e irritato... Faccio aspettare victoria e guarda chi invece mi tocca ricevere per forza...

"Che vuoi, non vedi che sono impegnato? Beh ormai che sei qui che ne dici piuttosto di dirmi perchè hai dato ordine di licenziare Andrew Lattuada dalla sede di Smallville?"

"Vedi di rivolgerti a me con piú rispetto Lex, se non vuoi che faccia chiudere immediatamente questa filiale e li mandi a casa tutti quanti." sogghignó Luthor Senior "Compreso te....sarebbe l´ora che tu lasciassi questo paesello sperduto...torna a Metropolis e prendi il tuo posto,Lex". Lionel si accostó alla finestra gotica "Mi pareva di averti chiarito sufficientemente le idee sul conto della figlia di Sir Henry... puoi avere di meglio figliolo." Lionel sorrise enigmaticamente "Ma ne parleremo con calma stasera a cena. Adesso ho un appuntamento con il direttore della banca di Smallville,deve fornirmi alcuni resoconti. A stasera."

"Ti attenderò con ansia..." disse Lex ironicamente mentre suo padre usciva. Era estremamente irritato dalla vaghezza della sua risposta e dall'accenno a Victoria, che evidentemente aveva scorto nella sala d'attesa.
Non perde occasione per tenermi sotto controllo, anche solo per pochi minuti... Beh spero adesso di riuscire a lavorare per qualche ora, prima di incontrare Victoria Quell'incontro era ancora al centro dei suoi pensieri, nonostante cercasse di nasconderlo a sè stesso.

Giorno 2

Victoria ammirava un fioretto del 18° secolo appeso nella sala d´armi del castello. La collezione Luthor vantava pezzi davvero unici.
"Buongiorno, Victoria". Quella voce era inconfondibile e fece sobbalzare il cuore della ragazza.
Lionel era apparso alle sue spalle senza che lei se ne accorgesse.
Un groppo le si strinse allo stomaco. Il padre di Lex era l'incontro che sperava di non dover fare. Si voltó.
Fin da piccola la figura imponente e slanciata di quell'uomo le incuteva un misto di inquietudine e timore, e allo stesso tempo ne subiva il fascino ambiguo. Ancora una volta notó quanto padre e figlio si somigliassero.
"Buongiorno, signor Luthor" disse Vic ostentando sicurezza. I penetranti occhi blu scuro di Lionel si fissarono in quelli nocciola della ragazza. Nonostante lo sguardo di quell'uomo la facesse rabbrividire sotto pelle, lo sostenne.
"Osserva pure le spade finché vuoi, ma attenta a non farti male". Sul volto di Lionel si disegnó un sorriso che Vic non seppe decifrare.
"Sarebbe un peccato". Lionel si allontanó
"Addio Victoria" si accomiató "ho molti impegni... tu resti comunque in buona compagnia". Sul volto dell'uomo si dipinse un'espressione enigmatica.
Cosí come era venuto, Sir Luthor se ne andó, lasciandola sola.

Victoria tirò un sospiro di sollievo. Per fortuna Lionel Luthor se ne era andato.
La guardia si ripresento' nella Stanza delle armi: "Signorina Hardwick, prego" disse indicandole con la mano la strada da seguire "Il Signor Luthor la sta aspettando".
Victoria si alzò, mostrando la più totale freddezza.
Quel momento era arrivato. Victoria entrò nella stanza. Lex era in piedi, davanti alla finestra, girato di spalle.
"Buongiorno Lex" disse con la sua dolcissima voce.
Non sarebbe stato facile, non lo sarebbe stato affatto...

Giorno 2

Prima di ricevere Victoria, Lex aveva abbassato le luci e si era girato dando le spalle alla porta. Non voleva tradire alcuna emozione al sentire la voce di quella donna che ispirava in lui sentimenti più forti di qualsiasi altra, si trattasse di amore o di odio. La interruppe appena la sentì parlare e si girò lentamente.
"Vic! Che piacere vederti! Stavo giusto pensando quanto sarebbe stato bello rivederci!" Il suo solito sorriso ironico era più largo
"Prima che tu mi dica perchè sei qui vorrei mostrarti alcune foto, so che sei appassionata di fotografia. Il nostro giovane autore si chiama Roger Nixon. È un artista realista. Ha fatto delle buone foto, peccato per la scelta dei soggetti..." Lex fece scivolare una decina di foto sulla scrivania, in direzione di Vic. Le foto ritraevano Luke Martinez a Smallville e l'incontro tra lui e Victoria a Club Zero. Vic non sapeva che pensare, ma non fece in tempo a riordinare le idee.
"Non c'è bisogno che tu dica nulla, lascia che ti faccia un breve riassunto. Da anni le industrie Martinez e la Hardwick Enterprises tentano di strappare la supremazia economica della Luthorcorp nell'area tra Smallville e Metropolis. Ora lo stesso giorno io scopro che Martinez è a Smallville e che tu e lui vi siete incontrati al Club Zero. Non so a che gioco tu stia giocando venendo qui e pensando di potermi ingannare un'altra volta, ma in ogni caso è meglio che lasci perdere Vic."
Detto questo si sedette sulla poltrona in attesa di risposta.