CITAZIONE
Il problema subentra quando uno vuol fare il radicale a tutti i costi.
Secondo me a volte potrebbe essere il caso di Millar.
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Però pure l'assenza ideologica o addirittura la propaganda (più o meno involontaria) non è una bella cosa. E Bendis può pure finire per cascarci...
Mah, questa di bendis è una cosa che già dicesti e che io non riuscirò mai a capire
Tornando invece al parallelo Millar/Moore in quanto"revisionisti", ho ripensato oggi alla questione e trovo che le due cose siano comunque non paragonabili.
Moore negli anni '80 era genuinamente revisionista, come del resto l'ondata dell'86 che ha rappresentato l'ultima vera rivoluzione nel campo dei comics di supereroi. Quello che fa Millar oggi non aggiunge molto a quello che già è stato fatto nell'86. Il contenuto è più moderno ma il senso resta sempre lo stesso, e non rappresenta una vera rivoluzione come è stato l'86 (epoca a cui peraltro Millar si ispira esplicitamente). Paradossalmente oggi è molto più sperimentale, rivoluzionario e innovativo Promethea di Moore (dico paradossalmente perchè Moore ormai ha una certa età) che però non si fila nessuno e non è supportato da un clima culturale di rinnovamento come successe nell'86.
Su un piano più preciso e più supereroistico, l'atteggiamento di revisione di Moore non avveniva su svolte e colpi di scena come per Millar ma sul mettere in discussione le fondamente stesse del personaggio. E' così che ha funzionato per Swamp Thing, per Joker in The killing joke, Capitan Bretagna eccettera... In questo senso assomiglia molto di più a Moore il primo ciclo di Straczynski sull'Uomo Ragno, in cui mette fortemente in discussione l'origine e la natura del personaggio (come Moore in Swamp Thing, anche se purtroppo sull'Uomo ragno questo filone sembra sia stato abbandonato).
Insomma dopo 20 anni che vengono fatte cose del genere, non mi sembra che per Millar si possa parlare di revisionismo o decostruzione come si poteva parlare di Moore negli anni '80.
Edited by Sgt. Rock - 20/6/2006, 01:59