| Giorno 2 - Talon, tarda sera.
Penny Lane RookWood aprì la porta del locale, era da giorni che cercava il coraggio d’ entrarci da sola, senza la compagnia di qualcuno, ma quella sera era di ottimo umore, perciò avanzò tranquilla, nel suo abito di stoffa nera, le scarpe produssero un ritmico ticchettio sul lucido pavimento del “Talon”. Penny aveva con sé, una graziosa ed ampia borsetta, la teneva sulla spalla destra, e pareva pesarle molto, mentre si allungava il braccio per sistemare il fermaglio, che teneva imprigionati i suoi capelli castani, uno strano rumore si perse nella sala, un sorta di miagolio contrariato. Penny Lane notò una ragazza dai tratti asiatici non lontana, le sorrise imbarazzata. Lana era intenta a liberare i tavolini dagli avanzi dei clienti. Era ormai quasi notte e non vedeva l’ora di chiudere. Quella giornata era stata molto pesante: dopo l’incontro di prima mattina con uno strano ragazzo, la giornata passata a scuola le era sembrata interminabile. Nel compito di storia aveva preso una bella C– e questo non era da lei, visto che si impegnava sempre abbastanza per avere una media discreta. Non voleva che la zia Nell potesse avere alcun pretesto per portarla via da smallville. Avrebbe voluto essere perfetta in tutto per dimostrare, sia a se stessa che a Nell, che era in grado di farcela benissimo da sola. Tuttavia, con la presenza di Clark sarebbe stato tutto più facile e quel brutto voto era dovuto proprio alla scarsa concentrazione di quel periodo.. "Mi dispiace solo non aver cercato di contattare Chloe, potrebbe essere preoccupata… domani la chiamo. Non posso continuare a nascondermi. E poi non voglio perdere la sua amicizia, non doveva finire così". “Buonasera... Spero siate ancora aperti e… Uhm… Possa ordinare !” disse in tono suadente Penny . La voce della ragazza appena entrata la distolse dal corso dei suoi pensieri. Era una graziosa signorina vestita in modo fin troppo elegante per il posto e la serata estremamente solitaria. Ormai nel locale c’erano solo loro, oltre all’anziano signor Miller, che come ogni sera a quell’ora era assorto nella lettura di un libro. "Buonasera signorina, abbiamo ancora la cucina aperta per una decina di minuti, cosa posso portarle?" " Dammi pure del tu, sembri così giovane ! Beh…. Gradirei un cappuccino fumante, io li adoro, rispose Penny, e… Hai del latte fresco ?”. Uno strano fruscio sembrò fendere l’ interno della borsa di Penny, questa chinò appena il viso, per bisbigliare autoritaria :"Buono!”. Alzò la testa e sorrise a disagio, come se avesse un terribile segreto da nascondere agli occhi di Lana. "Oh certo scusami, è che a quest'ora di notte non sono abituata a vedere qui ragazze della mia età, di solito dopo le 22:30 qui a Smallville, in un giorno feriale, i ragazzi sono tutti a dormire.." Lana si guardò un attimo intorno.. "ehm.. tranne me, come vedi" e porse un sorriso imbarazzato alla ragazza, che poco prima aveva bisbigliato qualcosa che Lana non era riuscita a cogliere. Pensò fosse dovuto a qualcosa che aveva fatto e allora aggiunse: "Scusa.. parlo troppo, vero? Ti porto subito il cappuccino e il latte" . Penny Lane fece cenno di no, e fu un gesto spontaneo e sincero: “ Non dirlo : sono io quella strana, e anche molto… Ascolta, potresti versare il latte in una ciotolina ? Se non ti fosse di troppo disturbo, ovviamente… Sai, io lo bevo così” esclamò timidamente, in seguito. “Lo vuoi in un ciotolina? Uhm.. sì certo, non c’è problema. Te lo porto subito” disse allentandosi leggermente dal tavolino della ragazza. Un sonoro soffio, troppo simile ad un miagolio fece avvampare la cliente, tossicchiò perplessa : “ Certo che Smallville ha un clima freddo, non trovi ?” domandò. Un suono attrasse l’attenzione di Lana, ma riprese a camminare verso il bancone, cercando di fare finta di niente: “Freddo? Uhm, sì abbastanza" disse Lana mentre apriva un cartone di latte fresco. " A Metropolis lo scarico delle auto rende l’aria più calda, il fumo ti avvolge in una nube tossica di raro splendore, aggiunse Penny, qui è tutto limpido e cristallino e facile dire…” "Meowww". Questa volta il verso fu inequivocabile, ma la Rookwood al massimo della tensione stirò le labbra in una smorfia ebete: "Maaaa... E' un paese grazioso" si precipitò a dire Penny, tentando di uguagliare il miagolio. Lana cercò di capire, facendo mente locale, da dove poteva provenire quel suono. Forse uno dei gatti sul retro era riuscito a infilarsi da qualche parte lì nel Talon senza che lei se ne fosse accorta. Le sembrava di aver sentito un miagolio ben distinto, ma non disse nulla per non mettere a disagio la cliente. Le rispose invece da dietro il bancone, mentre era intenta a versare il latte nella ciotola: "Oh sì, io lo trovo molto grazioso, i miei parenti sono qui da sempre...", e rabbuiandosi continuò "almeno fino al giorno della... Oh, lasciamo perdere! il latte lo volevi freddo giusto?, ci vuoi un po’ di zucchero?" " No, niente zucchero, grazie... Sono invadente se mi presento ?" domandò Penny. "Oh no! Ma che dici? Anzi scusa, sono io che ho la mente altrove.. avrei dovuto fare gli onori di casa e invece.. Molto piacere, mi chiamo Lana Lang" " E' un piacere Lana, io sono Penny Lane Rookwood, ma chiamami Penny, fai prima !” ribatté l’altra Un nuovo: "Meoww" s' udì al “Talon”. A Lana scappò una piccola risata, sia per la battuta di Penny che per l’ennesimo strano suono riecheggiato nel silenzio del locale: "Ma che serata strana!” disse “Ad ogni modo, hai un bellissimo nome Penny Lane" continuò Lana. "Oh… Grazie, il tuo ha un suono dolce… Sai, mi chiedevo... Sei allergica al pelo di gatto ? Odi i gatti ? Non è permesso portare gatti al tuo locale ? Domande che si pongono... Tutti, insomma...Eh.. Quasi Tutti" soggiunse nervosamente Penny Lane. "Come? Gatti? Beh, qui al Talon non abbiamo regole in questo senso, nessuno ha mai portato animali qui, ma non c'è un vero e proprio divieto, come mai me lo chiedi?... Sai in realtà io amo gli animali e soprattutto i gatti.." Lana la guardava ora un po’ stranita, l’ultima domanda l’aveva lasciata interdetta, ma era curiosa di scoprire il motivo di tanto mistero. L’ altra emise un sospiro di sollievo, ed esclamò: "Lana, sii comprensiva, almeno ora... Ho nella borsa il mio gatto, Gandalf, e... Beh... Se butti fuori lui, io non credo che resterò, farò in modo che non metta in disordine e se ne stia calma sulle mie ginocchia, ho il tuo consenso ?” "Oh dici sul serio? Vediamo questo bel gattino?" disse Lana contenta come una bambina, e incuriosita dal fatto che quella graziosa ragazzina portasse con sè nella borsa un animaletto tanto importante per lei, da pregiudicare la sua sosta al Talon. Penny Lane estrasse dalla borsa nera, un persiano candido,il soffice pelo arruffato e gli occhi di ghiaccio un spaesati, ella se lo sistemò in grembo : "Lana Lang , questo è Gandalf, il Bianco, mia personale guardia del corpo!" annunciò orgogliosa . Il gatto di Penny era un maestoso gatto bianco, dall’aria un po’ regale e un po’ scanzonata. E per questo Lana non riuscì a trattenere una sonora esclamazione: "Ma è bellissimo!, posso accarezzarlo?.. o meglio, si lascia accarezzare?". Il suo entusiasmo era talmente palpabile che il signor Miller alzò la testa dal suo noioso libro. Non lo faceva mai, qualunque cosa gli succedesse intorno non riusciva a distoglierlo dalla lettura, ma evidentemente l’esclamazione di Lana era stata notevole. Tanto che dopo essersene accorta di girò verso di lui, imbarazzata. E con gli occhi gli chiese scusa. " Sì, Gandalf è socievole ed adora le coccole, non ti stupire se ti farà le fusa appena lo sfiori, adora le ragazze !” la incoraggiò Penny. Lana si fece convincere ad accarezzare Gandalf sulla testolina pelosa: "Sia gatto che padroncina hanno due bellissimi nomi"sorrise Lana, "Non ti preoccupare Penny, a quest'ora qui è così tranquillo che nessuno si lamenterà, tienilo pure in braccio. non c'è nessun problema, e poi non posso mica perdere una cliente!" Gandalf tese la testolina verso la mano di Lana, Penny rispose allegra: " Sei una davvero gentile e... Pratica ! Sono contenta che non abbia tu non abbia fatto delle storie, come in altri posti, specie a Metropolis, credo che il “Talon”, diverrà uno dei miei locali preferiti ! Certo, Smallville è un piccolo Paradiso". "Beh cara Penny.. ti accorgerai presto che Smallville è molto diversa dagli altri posti che già conosci e che tutto può succedere qui.." e dicendo questo con aria enigmatica e andò a recuperare il cappuccino ormai pronto di Penny e la ciotolina di latte per il bel micio "ecco qua, e anche Gandalf è servito!" Penny avvicinò la ciotola in modo che Gandalf potesse berla senza, sporcare il tavolo e sorseggiò il cappuccino : " E' ottimo, Lana, i miei complimenti! Quanto alla tua descrizione, Smallville sembra quasi inquietante, in effetti, un pò è vero, a Metropolis si hanno delle certezze, qui è tutto... Immobile ed in movimento" disse pensosa ella. "Uhm.. che definizione interessante." Disse Lana mentre si sedeva al tavolino con Penny e Gandalf: "In effetti sembra che non succeda mai niente qui, ma non è esattamente così. Se ti raccontassi tutti i fatti strani che sono successi qui in quest'ultimo periodo mi prenderesti per pazza" " Non credo, Lana, il fatto che a Smallville, una cittadina di provincia, ci sia stata la presenza dei Luthor giustificherebbe persino la caduta del Sole !" rise Penny "I Luthor? Li conosci?" disse Lana sorpresa. Penny Lane Rookwood, si mordicchiò un labbro, poi riprese a parlare, ma fissava la vetrina, il buio della notte : “Ebbi l’ altissimo onore di scorgere Lionel Luthor, IL SIGNOR Lionel Luthor, di spalle, quando era… Quando era in contatto con mio padre, il proprietario della catena di negozi –Wonder Car- rammento bene l’ arroganza tagliente che emanava…”. "Non ti sta un granchè simpatico.. ho indovinato? Ad ogni modo non saresti la sola ad odiarlo qui a Smallville.." insinuò Lana "Non mi ero mai posta la questione, all’ epoca avevo un anno o poco più, forse lo detesto, forse vorrei che si mostrasse… Umano. Non posso negare che ognuno ha la nomea che merita, ed IL SIGNOR Luthor non è il buon Samaritano, e temo non lo sia” ammise Penny con dura. "Capisco. Beh devo confessare di non avere avuto alcun tipo di rapporto con Lionel Luthor, ma ovviamente conosco perfettamente la sua fama" Lana si fermò un attimo, incerta se continuare il discorso "A dire il vero... io conosco meglio suo figlio, Lex" " Alexander Luthor... Immagino sia una personalità carismatica, a suo modo ammaliante, come il padre,temo; gli auguro di essere più dolce e generoso del suo augusto genitore. Non ho avuto la grazia divina di incrociarlo, fino ad adesso” commentò Penny. "Lex è socio del Talon insieme a me, a volte viene anche lui qui al locale. Si è sempre comportato bene con me e non penso affatto che sia come suo padre, ma non lo conosco benissimo e potrei anche sbagliarmi. Infondo le persone ci riservano di continuo nuovi aspetti del loro carattere. Ammetto che anche lui non ha una buona fama qui a Smallville, ma tu non mi sembri il tipo di persona che ragiona con dei pregiudizi".
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