| Giorno 3 sera - ore 19 circa, casa McRan.
Lana arrivò nei pressi della casa della zia di Penny Lane, la sera prima al Talon la ragazza le aveva scritto su un fazzolettino l’indirizzo preciso, così le fu molto facile trovarla. In realtà conosceva molto bene quella casa: era infatti una di quelle che esistono a Smallville da sempre, come del resto lo era la casa dove tempo prima abitava con Nell. Questo le portava alla mente tanti ricordi e si stupì che la maggior parte fossero belli e le regalassero sì sensazioni nostalgiche, ma anche altrettanti bei pensieri. Fu così che Lana si ritrovò ben presto di fronte alla porta della casa e un po’ incerta suonò il campanello: DLIN DLON. Era un po’ in ritardo, la giornata non era stata facile, aveva avuto tantissimo da fare e l’incontro con Chloe l’aveva sollevata e allo stesso tempo distrutta. Penny Lane sussultò, Lana era arrivata e la ragazza sperò di essere riuscita a convincere un uomo tanto gentile, quanto intransigente, come Arthur William Archer, al fine di ingraziarsi l’ anziana zia, Penny aveva indossato un abito regalatole per Natale, di cotone color ametista: “ Sono certa che si tratti di Lana, è molto scrupolosa e puntuale”. Disse Penny : “ Vado a riceverla”. La signora McRan e l’ avvocato Archer annuirono quasi distrattamente; Penny Lane raggiunse l’ uscio e girò la chiave nella serratura tre volte. Lana Lang le parve agitata come lei, Penny dissimulò il disagio " Sei pronta a lottare, gladiatrice ?" rise. "Avanti, Lana, li ho quasi convinti, manchi solo tu”. Lana guardò Penny negli occhi e rispose con aria spavalda: "Prontissima Penny!" poi seriamente aggiunse: "però sono un po' emozionata" Penny richiuse accuratamente la porta e la prese sotto braccio, dirigendola verso il salone, parlando in tono superficiale : “Il signor Archer ha detto di aver preso un caffé al Talon, un pò di tempo fa, e di sapere che sei una ragazza riservata, ah... Mi raccomando, non far caso ai peli di gatto sul divano". Lana si lasciò condurre all’interno della casa sotto braccio a Penny: "Eh eh, figurati Penny, ormai Gandalf è entrato nel mio cuore” rise Lana. "Fosse così anche mia zia..." sospirò Penny, le mostrò il corridoio : " Questa è l' anticamera, adesso svoltiamo a destra e ... Eccoti uno splendido soggiorno arredato con la signora Wanda Marie McRan al divano, e sir Arthur Archer a guardare malinconico alla finestra" Penny fece cenno a Lana di entrare nella stanza, illuminata dal lampadario e dalla fioca luce che filtrava dalla finestra. "Penny hai una bellissima casa…” disse Lana mentre, sempre al braccio di Penny, faceva il suo ingresso nel soggiorno “Buonasera” disse un po’ imbarazzata. Arthur Archer le si accostò: "Buonasera, signorina Lang, sono Arthur Archer, lieto d' incontrarla" disse gentile e le porse la mano. Lana rimase molto impressionata dai bei modi di questo elegante signore, l'apparenza era già stata ottima: "Salve signor Archer, anche io sono lieta di conoscerla" gli rispose Lana e timorosa porse la mano a sua volta. La sua stretta era forte come quella degli altri uomini della sua età, ma allo stesso tempo delicata e Lana ne rimase sorpresa perché di solito la sua piccola manina da bimba veniva regolarmente stritolata durante le presentazioni, seppur involontariamente. Egli sorrise : " Penny Lane mi ha parlato molto bene di te, e so che talvolta... Non mente, come in questo caso" l' uomo rise e guardò l' espressione da offesa di Penny. Una gracile donna anziana si sporse leggermente dai cuscini cremisi del divano : " Buonasera, cara, perdonami se non mi alzo, ma... Questa umidità mi rende le ossa dolenti, sono Wanda Marie McRan, la pro-zia di Penny, accomodati pure e dacci il piacere di offrirti qualcosa" chiosò. "Oh, buonasera signora McRan" Lana appariva un po' frastornata, era la prima volta che si trovava in una situazione come quella e non aveva ben chiaro il modo corretto in cui ci si dovesse comportare, ma provò ugualmente a fare del suo meglio e a comportarsi come un’ adulta "Stavo dicendo a Penny che ha una bellissima casa signora. La mia fama è giunta a voi vedo, ma anche Penny Lane mi ha raccontato di lei e del signor Archer, quindi oggi ero molto ansiosa di conoscervi" disse Lana spostando lo sguardo su Penny per un attimo, come a volere una conferma se stesse andando bene. Subito dopo seguì l'invito della signora McRan e si sedette su una poltrona di fronte a loro. " Ero ansiosa pure io, sei la prima amica che Penny porta a casa, cosa desideri : un té, del caffé ? Qualche dolce ?" domandò la signora McRan, mentre Penny si sedette di fronte a Lana con l’ intenzione di scrutare le mosse dei tre, ed Arthur si accomodò vicino alla signora. "Un tè lo prendo con piacere signora, grazie è molto gentile" le sorrise Lana, poi aggiunse con ironia: "spero di essere all'altezza visto che ho l'onore di essere la prima amica che Penny le presenta” Penny afferrò un biscotto dal vassoio d’ argento a forma di cestino : " Oh... Non ti formalizzare, Lana, non con noi, anzi, visto che POTREMMO essere vicine di casa" Penny fissò intensamente Archer : " dovremmo familiarizzare". "Hai ragione Penny, cercherò di essere più disinvolta, anche perché mi sembrate persone molto simpatiche e affabili" Lana approfittò e prese un biscotto anche lei, per poi sistemarsi più comodamente nella poltrona.. finalmente stava riuscendo a rilassarsi un po’. " Le conviene trovarmi simpatico adesso, signorina Lang, quando dovrà pagarmi l' affitto potrei risultarle assai sgradito... E' sempre così, Penny mi ha riferito che persino un piccolo appartamento come il mio le andrebbe bene, o sbaglio ?" disse disinvolto Arthur Archer, con un sorriso tranquillo mentre sorseggiava il tè senza sporcarlo con zucchero o latte. "Si figuri signor Archer, se mi prendo l'impegno di un affitto vuol dire che non avrò problemi a pagarlo. Ovviamente se il prezzo sarà troppo alto lascerò perdere e troverò un'altra sistemazione.. come forse Penny le ha già spiegato io sono una studentessa che lavora e qualcosina da parte ce l'ho.. ma non così tanto come qualcuno più adulto di me. Perciò sì.. a me andrebbe più che bene anche un monovani con bagno e cucina. Anzi questo sarebbe già un sogno per me, visti gli affitti che ci sono perfino su buchi piccolissimi" Lana aveva parlato con franchezza e si chiese se avesse esagerato, infatti l'espressione sul suo volto la tradì. Archer annuì, volle stemperare quella tensione che sembrava far apparire lui e la graziosa signorina Lang come teste di un processo : " Sì, comprendo, i prezzi stanno lievitando anche a Smallville, purtroppo; comunque ho messo dei sanitari nuovi nel bagno, e ho rinfrescato le pareti, ovviamente potrà dipingerle di nuovo, sempre che eviti il rosa confetto" aggiunse l’ uomo, trattenne una risata, e con rammarico s’accorse d’ essere al guinzaglio di tre astute donne. "Non si preoccupi, il rosa confetto non è un colore che amo particolarmente per le pareti" ridacchiò Lana con aria furbetta "seriamente, non si faccia problemi signor Archer, io sono qui per ascoltare la sua proposta, mi chieda quello che ritiene più giusto e io valuterò se posso permettermelo" disse Lana pensierosa, in realtà VOLEVA quell' appartamento, era un'occasione che forse non le sarebbe capitata mai più… Wanda McRan e Penny Lane si volsero verso Archer era il momento della verità, una cifra sbagliata e l’ uomo avrebbe perduto un’ acquirente, due amiche e forse la vita : " Bene... Il vile denaro... Signora Lang, suppongo che 450 dollari le sembrino troppi, ma se volesse visitare la casa ed accertarsi del suo stato, non ci sono problemi..." azzardò Athur. Lana dopo aver appreso la tanto sospirata cifra richiesta dal signor Archer stette un momento in riflessione… vide che tutti la osservavano con impazienza, mentre lei era impegnata a fare un po' di conti nella sua testa: Forse 450 possono andare.. me ne avesse chiesti 600 avrei già sforato senza neanche farmi i conti.. pensava. Poi sollevò il capo e dichiarò: "Vabene, accetto signor Archer. Scusate se la mia risposta si è fatta attendere, ma valutavo con cura se tra qualche mese andrò in banca rotta.. ovviamente scherzo! Anzi mi sembra un prezzo ragionevole e a questo punto mi piacerebbe vedere la casa, è possibile?" " Certamente, signorina Lang, quando vuole la potrà occupare... Non le chiedo alcun anticipo, pagare alla fine dei primi 30 giorni" concluse Acher sollevato. "Oh bene, la ringrazio. Le assicuro che non ci saranno problemi." anche Lana appariva sollevata, e visto che il clima sembrava favorevole azzardò una proposta forse bizzarra "signor Archer, le sembro strana se le chiedo se posso traslocare stasera stessa? Se ci sono problemi me lo dica pure, è che io sono in una situazione un po' .. precaria" confessò imbarazzata. Archer sorrise e disse: ” Si ho una casa a Metropolis, l' appartamento è sgombro, può sistemarsi anche fra 10 minuti" Penny assentì: “Se avessi bisogno di una mano per il trasloco, io potrei aiutarti, che ne pensi ? E anche lo zio lo farebbe, vero ?” aggiunse con voce melliflua Penny. ”Non lascerei due fanciulle in difficoltà, sono a vostra disposizione!” accettò allegramente Arthur. “Siete delle persone gentilissime e io non vorrei approfittare troppo, in ogni caso sono poche cose da portare in casa, giusto l'essenziale per dormire questa notte. Vi ringrazio moltissimo" La signora McRan e Archer ricambiarono le cortesie.
Un'ora dopo Lana, Penny e il signor Archer stavano finendo di portare dentro l'ultimo scatolone e un po' affaticati decisero di inaugurare la cucina mettendo su un caffè: “Signor Archer, lo preferisce forte o leggero il caffè?" chiese Lana preparando la caffettiera. " Un caffé forte, signorina Lang, provi subito i fornelli, sono quasi nuovi, ma è meglio che sia presente" rispose Arthur. " Ci salva da una detonazione ?" scherzò Penny. " Non sono sicuro di volerti salvare o di preferirti alla diavola, Penelope Lane Rookwood". Penny rise e dette un leggero pugno sulla spalla dell' avvocato. "Certo, un caffè forte in arrivo.. e senza esplosioni! A quanto vedo i fornelli vanno tutti benissimo, si vede che sono nuovi" Lana si guardò un po' intorno coccolandosi nel pensiero che da quella notte anche lei aveva nuovamente una casa e un comodo letto. Era stufa di dormire sul divanetto smollato del Talon. Quella del signor Archer inoltre era anche una casa molto carina da quello che aveva potuto vedere una volta entrati: "Il caffè è pronto, tenga signor Archer" disse porgendogli la tazzina "ecco Penny, anche per te, se lo vuoi più zuccherato dimmelo" ormai Lana si sentiva a casa. Inoltre preparare il caffè la metteva a suo agio visto che ormai era un 'esperta. " No, grazie, già dovrò sorbirmi il latte col miele, un pò di sano caffé mi farà bene... Gandalf... Non è il tuo divano !" Penny richiamò a sé la bestiola, che per ripicca non si lasciò sollevare tra le braccia della padrona : " Comandi tu ?" lo provocò Penny. Il gatto lasciò intendere di sì. "Lascialo giocare Penny" Lana era troppo divertita dalle movenze buffe di Gandalf, sarebbe stata lì a guardarlo per ore. Poi si ricordò che a qualcuno lì presente avrebbe potuto dar fastidio: "Sempre che il signor Archer sia d'accordo, visto che questa è ancora la sua casa" disse Lana sommessamente e con espressione compunta, come se a fare la sfacciata fosse stata lei e non il micio. " Gandalf, io adoro quel gatto, il solo maschio capace di farsi valere fra le McRan" rise, poi tornò serio. " Inoltre la casa è tua, il gatto è di Penny, siamo i suoi primi ospiti signorina Lang". " Povera Lana, spero che in futuro abbia compagnie migliori" scherzò Penny Lane. "Allora siamo d' accordissimo su questo, signor Archer: quel gatto è splendido e spero che Penny mi lascerà strapazzarlo un po' qualche volta. Tutto quel pelo ogni tanto va sprimacciato!" Lana ci rise su, ma Gandalf non sembrava molto d'accordo, visto che subito scelse di andarsi ad accucciare in grembo alla padroncina. " Questa piccola peste ha bisogno di essere sprimacciato, Lana, è il re della casa... Uhm... Sentite odore di bruciato, vero ? Mia zia sta preparando la cena" rise Penny. "Ah ah, Penny se la cena è come l'ottimo tè che ho bevuto a casa tua, sono sicura che sarà ottima" Arthur Archer s' alzò, superava Penny di quasi 30 cm : " A ognuno il suo calvario, io sono un pessimo cuoco, Penny" esclamò con un tocco d' amarezza. " Sì, mia zia è brava ai fornelli, Arthur puoi cenare da noi ?" . " No, preferisco tornare a casa... Sta bene, signorina Lang ?" chiese. Lana rimase stupita per la domanda, ma evidentemente la stanchezza ormai si faceva vedere anche all’esterno.. era giunta l’ora di riposarsi un po’, un buon sonno le avrebbe fatto bene. Quella notte avrebbe dormito tranquilla: "Oh sì grazie, sono solo un po' affaticata dalla giornata... ma ora farò un bel bagno caldo, sgranocchierò qualcosa e poi dritta a letto. Sono stata benissimo in vostra compagnia e mi avete dato un aiuto inimmaginabile.. non so come ringraziarvi.." ci pensò un po’ su poi aggiunse "Beh.. in realtà sì che lo so.. una di queste sere vi invito a cena io, non appena mi sarò sistemata per bene e naturalmente pretendo la presenza di tua zia, Penny e del nostro bel gattone qui presente" " Sarebbe un piacere, signora Lang" disse subito Arthur Archer. " E' vero, Lana, mi piacerebbe vederti come perfetta padrona di casa, e smuoverò mia zia, quanto a Gandalf, lo metto in borsa" asserì tranquilla, i tre ( col gatto) si avviarono alla porta. "Benissimo, posso essere soddisfatta." Lana aprì la porta d'ingresso "vi auguro una buona serata, a presto signor Archer, Penny noi probabilmente ci vedremo domani" le disse sorridendole e sfiorandole la spalla con la mano. Penny sorrise : " Lo spero, Lana, buonaserata a te" le rispose. Archer le strinse la mano : " E' stato un piacere trattare con lei, signorina Lang, arriverderci e buona permanenza" si congedò.
Rimasta sola, Lana girò parecchio per la sua casetta. Era accogliente, più spaziosa di quello che avrebbe potuto pensare vedendola dall’esterno e di come gliel’aveva preventivamente descritta il signor Archer. In realtà la casa, leggermente rialzata dal piano terra per mezzo di una verandina, era molto più di un semplice monovani, aveva più l’aspetto di una dependance: era costituita da due stanze da letto, delle quali la principale e la più spaziosa dava sul bellissimo viale alberato di Preston Street. Durante i tramonti autunnali quel viale si riempiva di colori ed il manto di foglie secche, cadute formava un tappeto soffice sul quale poter fare lunghe passeggiate. Ne gioverà perfino la mia forma fisica pensò Lana, guardando fuori dalla finestra. Quel paesaggio infatti l’avrebbe di certo invogliata ad alzarsi presto al mattino per fare una corsetta. Ovviamente questi erano i buoni propositi iniziali, che come succede spesso poi cadono nel vuoto per mancanza di voglia e tempo, ma quella casa aveva un che di familiare che la metteva di buon umore e la riempiva di speranze. Passò nella stanzetta accanto, molto più stretta della precedente: era così piccola che avrebbe potuto farne una cabina-armadio, visto che abitava da sola e non ne avrebbe avuto bisogno, mentre i suoi vestiti… loro sì che necessitavano di aria e di spazio! Anni di shopping e di esitazione nel buttare via le cose vecchie l’avevano portata ad accumulare quintali di roba e questo le ricordò che molto era ancora a casa di Chloe. Le sarebbe convenuto recarsi lì al più presto a recuperare tutto e a ringraziare il signor Sullivan per l’ospitalità; era una cosa che le metteva ansia, ma prima o poi doveva farlo. Continuando il giro si ritrovò di nuovo nella cucina, appoggiò le mani sul tavolo e si chinò ad afferrare uno dei biscotti che la signora McRan aveva insistito per farle portare via. Dalla porta socchiusa della stanza da bagno, si udiva il flebile scroscio dell’acqua che lentamente riempiva la vasca e con questo costante e ipnotico sottofondo, Lana sognava ad occhi aperti un nuovo inizio.
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