| Ho appena terminato la visione di tutta la prima stagione (13 episodi). Notevolissimo. Durante la serie, per via del ritmo pacato (ma mai noioso) finisci per conoscere e amare i personaggi e il loro ambiente, che non vengono stravolti da drammatizzazioni eccessive o ad effetto tipo The Shield nè sono subordinati al "caso da risolvere in una puntata" come accade a molti altri telefilm. La struttura delle puntate, pur se meno libera dei Sopranos, è comunque sufficientemente aperta da consentire l'esplorazione di direzioni diverse e l'attenzione a tutti i personaggi. E i personaggi sono in assoluto la forza di questa serie, in particolar modo la recitazione, specie in lingua originale, è davvero di gran livello così come la sceneggiatura. Ma venendo al dunque quello che mi ha entusiasmato del finale è che non è ne happy nè unhappy. Ad alcuni va bene, ma non del tutto, ad altri va male, ma non del tutto, qualcuno cerca di redimersi e fallisce perchè il vizio è troppo forte, perchè ci si mette la sfiga, o perchè dai legami familiari a volte non c'è via d'uscita. Altri invece si redimono ma ne pagano tutto il prezzo. Soprattutto però l'indagine raggiunge un finale per nulla da film, risolutivo, e nonostante ci siano volute tredici puntate ancora molte cose sono aperte, perchè il caso era scottante e andava chiuso ma per chiuderlo bisognava sacrificarne dei pezzi. LA partita a scacchi tra polizia e spacciatori resta aperta, e in realtà nessuno può vincerla solo qualche poliziotto o qualche spacciatori, in entrambi i casi le cose non cambieranno di molto. La serie quindi è politica come poche, in una Baltimora afflitta da un degrado assurdo sia guardie che ladri cercano di vivere seguendo i propri rispettivi codici, parlando la propria lingua, trovando piacere dove possono - il poliziotto in un'amante, il tossico nella sua dose, l'avido nella ricchezza. Eccezionale.
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