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In quanto a pessimismo, direi che VM non è secondo a nessuno... neppure a CSI.
Si vede che CSI non l'hai visto bene, è tra le cose più nere che sia siano mai viste. La puntata Bad to the Bone me la ricordo ancora adesso ma pure una cosa come le Lacrime di Catherine è roba da cinema indipendente. Anche in VM i finali sono spesso amari, ma lo sono in modo diverso, il tono è completamente differente ed altrettanto lo è il suo impatto sullo spettatore.
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Come sai io non apprezzo fino in fondo CSI, anche se non ho ben capito il perché. Magari è solo perché provo una profonda antipatia per quasi tutti i personaggi, che ne so.
Il meccanismo di immedesimazione è fondamentale in una serie TV più che al cinema. Inoltre CSI non si pone nemmeno il problema di offrire personaggi più di tanto sgradevoli e antipatici per provocare lo spettatore (anche se nemmeno sono gradevoli) quindi credo che il problema sia proprio lì. Anche se non so come si possa non amare Grissom.
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Il paragone per me ha senso rispetto alla tematica "gialla" in senso lato (per intenderci, nei gialli Mondadori puoi trovare sia roba alla CSI che roba alla VM, in questo senso io li posso confrontare: in entrambi ci sono il caso, il colpevole, l'investigatore e la soluzione razionale alla fine).
Può pure succedere che il colpevole sia chiaro molto prima e il problema sia incastrarlo, questo è più tipico del poliziesco e lo differenzia dal giallo.
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In questo senso, mi soddisfa di più VM di CSI. So che il primo non è realistico ma non vuole nemmeno sembrarlo. Sospendo il giudizio, accetto le assurdità e mi accontento della coerenza interna.
Mentre neanche morta crederò mai che gli agenti della polizia scientifica si spieghino l'un l'altro le procedure che adottano, abbiano tutti delle famiglie disastrate e s'ammazzino di lavoro 365 giorni su 365: proprio non riesco a sospendere il giudizio e a godermi il telefilm.
Ehm, il clima emarginato di CSI è la forza della serie e la eleva dalle questioni di mero meccanismo narrativo. Non va affatto visto in senso realistico, ma in senso poetico e disperato. Il fatto che si spiegano le procedure è un'altra delle sue caratteristiche, soprattutto a Las Vegas. Del resto l'alternativa sono i cloni (Miami e NY), dove si spiegano molto meno e le cose sembrano tutte risolte tramite deus ex machina inconoscibili, molto molto peggio di un po' di affascinante didattica(spesso lo è in CSI LV, come ad esempio in una serie costruita sullo stesso modello: Dr. House). Ovvio che pure qui l'intento non è realistico ma le digressioni enciclopediche appartengono alla cultura della modernità almeno da Moby Dick, e se sono interessanti non vedo il problema.
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Ti giuro che non lo faccio apposta e anzi spero che un giorno incontrerò qualcuno più intelligente di me che mi spieghi "perché" CSI non mi piace e VM sì.
Infine, ai miei occhi, il lato "shipper" di VM fa parte dell'arco "lungo" dei personaggi, esattamente come la sordità di Grissom o le disavventure da madre single di Catherine.
Non sono vagamente paragonabili. La sordità di Grissom sarà stata accennata in tipo dieci puntate al massimo nell'arco di tre intere stagioni. E sottolineo accennata. La figlia di Catherine si vede ben poche volte a stagione pure lei. E il rapporto Grissom Sara, che cito per te, è altrettanto rallentato e mantenuto fuori campo.
In termini di racconto seriale CSI e VM sono completamente differenti. Uno segue un modello conclusivo e spesso iterativo, l'altro segue un modello sia conclusivo che continuativo. La continuity di CSI è quasi inesistente, quella di Veronica Mars è stringente e addirittura non contenuta in archi stagionali, visto che situazioni e personaggi della prima hanno finito per tornare nella seconda.