Ho cominciato a scrivere questa prima storia basandomi su
www.youtube.comquesto trailer di youtube.
Se fa schifo cercate di perdonarmi, ho avuto solo tre giorni per scriverla, ho dovuto stracciare ogni record personale.
La storia fonde tre diversi telefilm, cercando di rispettarli tutti. Se qualche fan dovesse offendersi: vi prego non linciatemi, sono uno di voi.
Vi avverto che questa è la prima di tre storie, ognuna delle quali unisce due di questi telefilm. Poi tutte e tre confluiranno in una quarta storia finale che devo ancora scrivere.
EDIT: trovate l'intera serie qui
https://archiveofourown.org/series/3891349. E sto ancora scrivendo.
Titolo-
SMALLVILLE: FIGHT THE FUTUREAutore- Ace
Categoria- fantascienza/crossover
Spoiler- per il momento nessuno
Copyright della WB/CW e della Fox, i diritti su personaggi e situazioni ce li hanno tutti loro. Qui non c'è assolutamente nessuno scopo di lucro, quindi è inutile sguinzagliarmi contro gli avvocati.
FATTORIA KENT
SMALLVILLE, KANSAS
ESTATE 2003
Jonathan pensava di avere anche troppi pensieri per la testa, con la fattoria che andava a farsi friggere e tutto il resto, andare ad aprire alla porta poteva essere anche considerata una distrazione.
Si trovò davanti un uomo in giacca e cravatta, dalla faccia poco seria ma dall’espressione sicura di sé. Dietro di lui, poco lontano, c’era una donna dai capelli rossi, vestita elegante anche lei, che si guardava intorno.
<<desidera?>> chiese in tono calmo.
L’uomo tirò fuori un tesserino dell’FBI <<sono l’agente Fox Mulder, FBI! Lei è il signor Kent?>>
<<sono io!>> rispose lui sempre calmo <<cosa cerca in un posto come questo?>>
<<volevo farle qualche domanda riguardo a suo figlio!>>
Qualcosa esplose all’interno di Jonathan, non sapeva come reagire a questa domanda <<mio figlio è partito ormai da mesi, ha fatto perdere ogni traccia di se!>> spiegò con una nota di rammarico nella voce <<lei cosa sa su di lui?>>
<<so che è scappato lo stesso giorno di una inspiegabile esplosione avvenuta in questa fattoria!>> rispose Mulder <<senza nessun motivo apparente, come se fosse stato lui a provocarla!>>
<<non pensavo che l’FBI si occupasse di casi del genere!>> commentò freddo Jonathan <<credevo di aver messo in chiaro che si è trattato di una fuga di gas!>>
<<se mi permette mi sembra strano che passi molto gas in un rifugio, e ancora di più che abbia l’occasione di esplodere!>> rispose Mulder.
<<cosa vuole fare, accusare mio figlio?>> chiese Jonathan <<non so cosa gli sia preso quel giorno, l’aborto di mia moglie lo ha sconvolto! Io e tutti quelli che lo conoscono e lo amano lo stiamo cercando!>>
<<ho ragione di credere che si trovi a Metropolis!>> disse Mulder <<qualcuno molto simile a lui è stato visto aggirarsi per pub e night club, con compagnie poco raccomandabili!>>
<<ha commesso qualche reato?>> chiese Jonathan.
<<non ci sono prove al riguardo!>> disse Mulder <<ma è stato visto maneggiare molto denaro, troppo per un diciassettenne!>>
<<lui è stato sempre una persona onesta, lo chieda a chi vuole!>> rispose Jonathan con il tono più calmo che gli riuscisse <<che lui stia ottenendo un profitto da attività illegali è completamente impossibile!>>
<<con tutto il rispetto, è impossibile anche che la gente ottenga strani superpoteri da rocce meteoriche!>> commentò Mulder <<ma a quanto ne so in questa città è successo molto spesso!>>
<<sta confondendo mutazioni fisiche da radiazioni con cambiamenti caratteriali, agente Mulder!>> rispose Jonathan <<le assicuro che sta cercando nel posto sbagliato, se vuole un crimine!>>
<<io non cerco un semplice crimine!>>
<<cosa vuole, veramente?>>
<<la verità!>> rispose semplicemente Mulder <<non voglio dubitare delle sue parole, signor Kent, ma sono sicuro che qui c’è molto di più di quello che io e lei crediamo, e intendo scoprirlo!>>
<<buona fortuna allora!>> rispose Jonathan <<le ripeto che in questo posto non c’è niente da cercare, ma se vuole ostinarsi faccia come vuole!>> e dopo aver salutato, chiuse la porta. Martha aveva l’aria preoccupata <<l’FBI?>> chiese <<adesso anche l’FBI è sulle tracce di Clark?>>, Jonathan rispose <<per fortuna è abbastanza bravo da non lasciare tracce concrete per i suoi crimini!>> Martha si disse triste <<lui sa cosa gli provoca la kryptonite rossa! Sa che deve solo togliersi quell’anello!>>
Fuori dalla fattoria, Mulder risaliva in macchina dove lo aspettava Scully.
<<risultati?>> chiese lei.
<<pochi!>> rispose Mulder <<quell’uomo ha l’aria ostinata!>>
<<lo sai in che condizioni si trova, volevi che ti dicesse di essere un alieno?>> chiese Scully, Mulder non rispose.
<<qual è il prossimo nome da interrogare?>> chiese Scully rassegnata.
<<lana Lang!>> rispose Mulder <<sembra che i due avessero un qualche interesse amoroso, prima del fatto!>>
I due si recarono al Talon, dove trovarono dietro il bancone chi cercavano.
Stavolta fu Scully a farsi avanti per prima, anche se Mulder aveva già in mano il tesserino <<signorina Lana Lang, vero?>>
<<si, sono io!>> rispose lei con voce perplessa <<cosa vi serve?>>
Scully tirò fuori il suo tesserino <<agente Dana Scully, FBI! Volevo chiederle dei suoi rapporti con Clark Kent!>>
Lana prese una pausa, poi rispose <<non lo vedo da quasi tre mesi! Perché non lo chiede ai suoi genitori?>>
<<l’abbiamo già fatto!>> rispose Scully <<non hanno saputo dirci niente!>>
<<cosa cercate in lui?>> chiese Lana.
<<dei testimoni lo hanno collegato a strani fatti avvenuti a Metropolis!>> commentò Scully <<da quanto ci risulta intorno a lui sono avvenuti fatti criminosi o inspiegabili seguendo la versione ufficiale!>>
<<non ho niente da dire al riguardo!>> Lana si voltò dall’altra parte quasi imbarazzata <<forse sono stata l’ultima persona a vedere Clark, e l’unica cosa che mi ha detto è che voleva lasciarsi tutto alle spalle!>>
<<non si è più messo in contatto con lei?>>
<<non da quando ho rifiutato di seguirlo!>>
<<grazie per il suo tempo, arrivederci!>> Scully si avviò verso l’uscita <<mulder, muoviamoci!>>
Una di queste due parole saltò all’orecchio di Chloe Sullivan, seduta a un tavolo a bere un caffè.
Incuriosita e un po’ incredula andò al bancone a parlare con Lana <<chi erano quei due di prima?>>
<<due tipi dell’FBI!>> rispose Lana fingendo distrazione e noncuranza <<cercavano Clark!>>
Chloe si affacciò alla finestra e vide tra i due agenti l’uomo che stava salendo in macchina, assolutamente inconfondibile.
Tornata da Lana le chiese <<ti hanno detto il loro nome?>>
<<la femmina Dana Scully, il maschio non ne ho idea!>> rispose lei.
<<mulder!>> lo disse più a se stessa che a Lana <<cazzo, quello era Fox Mulder!>>
BANCA DI METROPOLIS
UNA SETTIMANA DOPONella banca non avevano neanche fatto in tempo ad arrendersi ai primi rapinatori quando la moto entrò nella vetrata.
Si sorprese anche l’agente Darius Michaud, che per caso era lì e che ora stava cercando di aiutare la gente in ostaggio.
Stava pensando a un modo per fare uscire tutti, mentre i suoi colleghi arrivavano, ma questo nuovo sviluppo poteva rovinare tutto.
<<sparagli!>> urlò a un compagno uno dei clown che stava raccogliendo il denaro, l’altro puntò il mitra al nuovo arrivato con il passamontagna e fece fuoco.
Quello che successe dopo sembrò confuso a tutti quelli che guardarono e che dopo riferirono alla polizia e all’FBI.
Nessuna delle pallottole colpì il tipo con il passamontagna, lui le schivò tutte e anzi sembrò quasi afferrarne qualcuna.
Quello travestito da clown che aveva sparato guardò disorientato il suo obiettivo, che però era scomparso.
Intanto però qualcuno lo chiamò alle sue spalle, e voltandosi si ritrovò proprio lui che fece cadere a terra le pallottole dicendo <<È meglio che spari ai palloncini!>>
Dopodiché il clown venne afferrato per i vestiti e lanciato su un muro con una facilità disarmante.
Avendo assistito Michaud sussurrò a chiunque lo sentisse <<ok! Tutti fuori, sgombrare la zona!>>
Il clown con i soldi sparò al tipo con il passamontagna, che doveva avere un giubbotto antiproiettile perché tutto sembrò rimbalzargli contro.
Quindi lui prese il Clown per la collottola e disse <<spiacente, caro! L’ho vista prima io la banca!>>, poi gli strappò la borsa e lo buttò per terra.
Fuori dalla banca Mulder e Scully erano appostati con tutta la polizia di Metropolis, aspettando una possibile conferma dell’ipotesi di Mulder.
E quella arrivò per radio, con la voce di Michaud <<È l’uomo che pensavate! Evacuate, non potete trattenerlo!>>
Il tipo con il passamontagna stava uscendo, Mulder non si voleva muovere ma Scully aveva preso molto sul serio l’avvertimento <<mulder! Non c’è più tempo!>> gridò correndo dentro la macchina, lui decise di ascoltarla.
Mentre qualche poliziotto idiota sprecava pallottole contro il tipo, Mulder si voltava a guardare dal sedile posteriore.
Si spaventò ma non si stupì quando una delle macchine dietro esplose, facendo sbalzare in avanti la loro.
E ancora meno lo stupì l’idea che a provocare l’esplosione fosse stato un raggio che il tizio aveva sparato dagli occhi.
Perso nei suoi pensieri quasi non fece caso alle successive esplosioni e a tutta la confusione dopo, in cui il tizio sembrava essersela squagliata. Sceso dalla macchina si limitò a osservare l’angolo di strada distrutto commentando con Scully <<un’altra volta offri tu!>>
Più tardi, nascosti i soldi in un posto che conosceva solo lui, Clark tornò verso il suo appartamento.
E uscito dall’ascensore trovò la spiacevole visita di Chloe.
<<ho bisogno di parlarti!>> disse lei sbrigativa.
<<chloe, ti avevo detto che non dovevi più tornare!>> disse lui rabbioso <<chi altro sa che sto qui?>>
<<solo io! Il tuo segreto è al sicuro con me!>> cercò di rassicurarlo lei.
Questo era vero a metà. Lei non aveva detto ad anima viva dei dove Clark fosse, ma non escludeva che, come lei l’aveva scoperto, qualcun altro lo sapesse già.
E in effetti Mulder lo sapeva.
Dopo mesi di indagini su Clark Kent, con una rete di informatori, indizi e voci di corridoio era riuscito a risalire a dove abitava sotto falso nome. Un appartamento costoso, anche troppo.
In quel preciso momento Mulder era al piano di sotto del pianerottolo all’aperto del palazzo. Era nascosto, e ascoltava i discorsi dei due.
<<ma dobbiamo parlare!>> continuò lei.
<<ho da fare!>> disse Clark in tono scocciato entrando in casa.
<<beh, io entro!>> disse lei irrompendo <<insomma, che succede? Vieni a Metropolis e diventi tutta un’altra persona!>>
<<magari è questo il mio vero io!>> rispose lui.
<<preferisco decisamente il ragazzo di campagna!>> poi guardandosi intorno disse <<ma i soldi per tutto questo?>>
<<cazzi miei, se permetti!>> ringhiò lui.
<<non tanto, visto che è venuto a cercarti perfino l’FBI!>> rispose Chloe.
Alla faccia interrogativa di Clark aggiunse <<ti ricordi di Fox Mulder? Quell’agente di cui ti parlavo spesso?>>
<<il pazzo che vede gli ufo anche nella sua colazione?>> chiese Clark con un sorrisetto <<non dirmi che è venuto lui a cercarmi!>>
<<tanto per cominciare non è pazzo!>> rispose Chloe <<ho studiato a lungo la sua carriera, e credo che sia molto più intelligente di quanto chiunque creda!>>
<<si, ha pizzicato qualche serial killer!>> disse Clark annoiato <<ma se l’hanno sbattuto alla sezione paranormale vuol dire che non dev’essere tutto questo granchè come sanità mentale, dico bene?>>
<<so che uno che viene chiamato lo Spettrale Mulder non incute molto rispetto>> ammise Chloe <<ma credo che lui abbia capito la realtà anche troppo bene! Credere fermamente negli alieni non mi sembra così sbagliato! Proprio noi di Smallville dovremmo essere i suoi primi sostenitori, con tutto quello che ancora non sappiamo della pioggia di meteoriti!>>
<<certo, non ho dubbi che scoprirà e svelerà a tutti perché qualche roccia ci ha trasformati in scherzi della natura! Magari, perché no, cercherà di convincerci tutti che un alieno è atterrato con quei meteoriti e si è confuso tra di noi per tutto questo tempo!>> ironizzò lui.
<<di certo c’è qualcosa riguardo a te che lo interessa!>> rispose Chloe <<ha interrogato tuo padre, sembra convinto che quell’esplosione a casa tua sia di qualche strana origine, e che tu sia scappato per chissà quale losca ragione!>>
<<un tipo fantasioso!>> commentò Clark <<non si è messo a cercare i resti di un’astronave per la fattoria, vero?>>
<<ha fatto domande a tutti, Lana compresa!>> disse Chloe <<io posso anche fare finta di non averti visto, ma prima o poi lui e la sua collega Scully ti troveranno! Quanto pensi di poterti nascondere?>>
<<se l’FBI mi cerca vuol dire che sono molto più idioti di quanto la gente creda!>> abbaiò Clark <<ora fammi il favore di sparire, prima che io perda davvero la pazienza!>>
Chloe non ebbe altra scelta che andarsene. Mulder, che aveva sentito tutto, rimase appostato ancora un po’.
Non venne deluso. Neanche mezz’ora dopo Clark uscì di nuovo e scese con l’ascensore. Mulder lo guardò dall’alto mentre ne usciva e poi scompariva nel nulla.
CAMPI DI GRANO DELLA FATTORIA KENT
SMALLVILLE, KANSASPete aspettava con impazienza, e pensò al rischio che stava per correre.
Clark si presentò puntualissimo, e aveva l’aria molto irritata.
<<allora, cosa ha scoperto l’FBI?>> chiese Clark.
<<ehi, calmo non si saluta più?>> disse Pete cercando di prendere tempo.
<<ciao, come stai? Allora, cosa ha scoperto l’FBI?>> disse lui senza cambiare di una virgola il suo tono scocciato.
<<beh!>> Pete cercò di improvvisare, mentre sfregava il piede per terra <<nessuno di noi ha detto niente di direttamente rilevante, ma quel Mulder è veramente furbo!>>
Con aria scocciata diede un calcio alla terra <<non ha voluto sentire ragioni! Si è messo a cercare nel rifugio, a caccia di qualunque possibile prova!>>
<<e cos’ha trovato?>> chiese Clark.
<<niente!>> rispose Pete, e con rabbia pestò i piedi a terra <<e questo lo ha insospettito ancora di più! Non ha trovato i tubi da cui sarebbe uscito l’ipotetico gas, non ha trovato i resti di un qualche esplosivo, non ha trovato niente di niente! La sua collega ha cercato di portarlo via, incoraggiata da noi, ma non è servito!>>
<<cosa sa dei miei superpoteri?>> chiese Clark.
<<credo che sospetti qualcosa!>> Pete colse il segnale che era il momento <<forse che sei stato infettato, forse che sei un alieno, non lo so…>> e si buttò sulla buca che aveva scavato con il piede, e ne estrasse un pezzo di kryptonite verde. Lo stupito Clark iniziò subito a subirne gli effetti.
In quel momento Jonathan uscì dal grano con una mazza in mano.
Clark istintivamente fece come per ripararsi con la mano, ma fece l’errore di usare la destra. Quella con l’anello di kryptonite rossa.
Jonathan colpì l’anello con la mazza e lo frantumò. Mentre i pezzi si diperdevano per terra Clark rovinò a terra, e Pete richiuse la kryptonite verde nella scatola di piombo.
Clark prese a ansimare, Jonathan gli intimò di stare calmo, ora tutto sarebbe andato benissimo.
La prima cosa che Clark chiese fu <<in questa trappola, c’era qualcosa di vero nel discorso?>>
Pete ammise <<poco!>>
<<mulder è venuto a cercarti!>> ammise Jonathan <<e ha fatto domande a tutti, e di certo ha dei sospetti! Ma non ha niente di concreto in mano, se non che a Metropolis girava un criminale con superpoteri! Ti troveremo un alibi per questi tre mesi, e l’FBI ti lascerà il pace!>>
<<quando Chloe ci ha detto di conoscerlo di fama l’abbiamo convinta che facendo ricerche su di lui avrebbe potuto risalire a te!>> spiegò Pete <<ci ha confessato di sapere già dove fossi, allora le abbiamo detto di avvertirti che ti stavano braccando!>>
<<sapevamo che saresti venuto qui ad accertarti che non ti avessimo venduto!>> disse Jonathan <<e ti abbiamo teso una trappola! Abbiamo nascosto la kryptonite sottoterra, dove tu non avresti controllato con la supervista, e Pete ti ha tenuto impegnato mentre arrivavo io!>>
Clark pensò che scusarsi semplicemente per tutto l’accaduto non fosse appropriato, quindi disse <<non credo che quel tipo mollerà facilmente! Possiamo anche mentire e far chiudere l’indagine all’FBI, ma personalmente non si fermerò mai! Chloe mi ha detto che non gli importa quanto deve scavare nel fango e rovinarsi la vita e la carriera, se sa che può arrivare alla verità!>>
AUTOSTRADA PER SMALLVILLE
18 MAGGIO 2005<<ok, Mulder! Spiegami un’altra volta perché ti sto seguendo in questo suicidio!>>
chiese Scully con voce rassegnata.
<<perché due piogge di meteoriti in sedici anni vanno contro tutti i calcoli delle probabilità!>> spiegò Mulder <<tu non puoi e non vuoi mancare a un evento simile!>>
Scully sospirò. Se Mulder si era convinto che poteva trovare degli alieni, ora chi lo smuoveva più?
<<scommetto che sei convinto che Clark Kent sia al centro di tutto!>> azzardò Scully.
<<quel tipo sembra comparso dal nulla, proprio durante la prima pioggia!>> continuò lui <<non ha l’atto di nascita, non ha possibili radici, tecnicamente non è mai nato!>>
<<oh, per favore! Di nuovo pensi che sia un alieno che ha strani superpoteri!?>> chiese Scully esasperata.
<<io so quello che ho visto! Ho visto un tipo che sparava raggi laser dagli occhi e che si faceva rimbalzare addosso le pallottole!>> affermò Mulder.
<<e chi ti dice che fosse Clark Kent?>> chiese Scully <<d’accordo, ammettiamo che ci sia stato qualcuno con superpoteri a Metropolis quel periodo! La prima pioggia di meteoriti ha dato superpoteri a moltissima gente con le sue radiazioni! In più i Kent ci hanno fornito le prove che loro figlio era altrove quando quei crimini sono stati commessi!>>
<<io credo che quelle prove potrebbe falsificarle chiunque abbia i giusti poteri!>> rispose Mulder.
Scully grugnì <<lo sai che nessun giudice al mondo ti crederà, vero? E poi tu stesso hai parlato con quel ragazzo, e l’hai giudicato molto più onesto di quanto dicesse suo padre!>>
<<chi ci dice che fosse in se?>> chiese Mulder <<chissà, magari era sotto l’effetto di qualcosa! Magari esiste una sostanza che lo rende più cattivo, se è davvero un alieno!>>
Scully non trovò neanche la forza di replicare, rimase silenziosa per tutto il viaggio.
Soprattutto quando un meteorite cadde dietro alla loro macchina, distruggendo la strada e intrappolandoli di fatto nella città.
Mulder in poco tempo si ritrovò a fare lo slalom tra le rocce che piovevano dal cielo.
Accelerando, rallentando, sterzando, frenando, fece del suo meglio.
Non fece caso a niente di quello che gli succedeva intorno; non guardò la gente che scappava coprendosi la testa, non guardò l’elicottero della Luthor Corporation che precipitava colpito alla coda, non guardò neanche lo strano meteorite che gli precipitò poco vicino.
Ma non passò molto prima che perdesse il controllo dell’auto e andasse a sbattere.
Controllò Scully. Era svenuta ma sembrava star bene. La tirò fuori dall’auto e si accorse di trovarsi all’entrata delle famose grotte Kawatche, che rappresentavano il più grosso mistero di Smallville e che, per quanto lui lo avesse negato, coinvolgevano di sicuro Clark Kent.
Mulder cercò di caricarsi in spalla Scully e entrò nelle grotte in cerca di un rifugio, non aspettandosi le voci che sentì.
<<scommetto che non siamo in questa grotta per proteggerci!>>
<<tu lo sai meglio di me! Siamo nell’epicentro!>>
<<ma di cosa?!>>
<<andiamo, Chloe! Sei la specialista della città per gli eventi inspiegabili! Non mentire, sai tutto della grotta e delle pietre!>>
<<lex, che cosa ti è successo?!>>
<<se non sei stata tu a irrompere nella mia biblioteca sai chi è stato! Perché cerchi di proteggerlo!?>>
<<non capisco!!>>
<<È stato Clark!?>>
<<clark? Ovviamente no, che cosa centra lui con questa storia!?>>
<<dillo tu a me! Lo conosci da molto più tempo di me, in effetti potresti conoscerlo meglio di chiunque altro!>>
<<hai ragione Lex, è vero! E il Clark Kent che conosco è l’ultima persona al mondo che verrebbe a rubare nella tua biblioteca qualche stupido pezzo di roccia!>>
Mulder riconobbe entrambi: uno era Lex Luthor, ricco ed eccentrico amico di Clark. Non era mai riuscito a parlarci direttamente.
L’altra era la sua ammiratrice, Chloe Sullivan. Una tipa sveglia, che sembrava pensare in un modo simile al suo. Era considerata la massima autorità sui misteri di Smallville.
I due erano così impegnati a discutere che non si accorsero di lui che si muoveva nell’ombra.
Così arrivò non visto fino a una strana stanza circolare, in cui si trovava nientemeno che Clark Kent.
E, sospeso in aria davanti a lui, c’era una specie di cristallo pentagonale che mandava una luce abbagliante.
Clark era talmente concentrato su quel cristallo che non si accorse neanche di Mulder poco alle sue spalle, né di Lex che si avvicinava chiedendosi <<che succede!?>>
Chloe avvertì Lex <<stà attento! Può essere pericoloso!>> e appena gli fu abbastanza vicino lo tramortì spingendolo verso una roccia, per poi avviarsi verso la stanza.
Clark afferrò il cristallo con la mano, poi nessuno vide più niente.
YUKON
CANADA DEL NORD
UN ATTIMO DOPOMulder non aveva mai amato troppo il freddo.
Certo, se avesse saputo che dal tranquillo e temperato Kansas si sarebbe ritrovato in mezzo alle montagne innevate si sarebbe portato un cambio d’abito.
Scully era ancora svenuta, e sembrava avere molto freddo anche lei.
Poco lontano da lì si poteva scorgere Clark che si guardava intorno. Sembrava disorientato quanto lui.
Comunque poco dopo lanciò qualcosa. Lo lanciò nella direzione di Mulder, probabilmente perché non l’aveva visto.
Era il suo cristallo. Atterrò vicino a lui, e sprofondò nella neve.
Sulle prime tutto rimase tranquillo, poi tutto cominciò a tremare e la neve a franare.
Mulder raccolse Scully e cominciò a correre, sapendo che un terremoto non prometteva niente di piacevole.
Fu quasi colpito dalla colonna di cristallo che spuntò all’improvviso dalla neve.
Continuò a correre, mentre sempre più cristalli comparivano dal nulla. Si chiese se non fosse bastata la pioggia di meteoriti.
Ma quando esausto, stramazzato a terra e infreddolito si girò a guardare quello da cui era scappato pensò che era valsa la pena di tutto solo per quella vista.
La struttura aveva preso forma, fatta di tutti quegli enormi cristalli incrociati. Sembrava un enorme groviglio di cristalli perpendicolari, ed era luminosissima. Mulder non aveva mai visto niente di più bello in vita sua, sembrava che fosse solo questo lo scopo della sua esistenza.
<<scully!>> cominciò ad agitarla <<scully, svegliati!>>
Niente. Era svenuta sul serio. Pensando che doveva vedere con i suoi occhi, se la caricò di nuovo in spalla e si incamminò per la costruzione.
Quando arrivò a quella che sembrava l’entrata se ne restò nascosto vedendo dentro Clark.
Si aggirava tra tutti i cristalli che ornavano l’interno, finchè non ne prese un lucente cristallo in mano. In quel momento una voce che sembrava provenire da ogni parte disse <<kal-El! Sei andato molto lontano! Un viaggio è finito e un nuovo viaggio sta per cominciare!
Bentornato a casa, figlio mio!>>
<<credevo che Krypton fosse distrutto!>> rispose Clark.
<<infatti è così!>> affermò la voce <<ma qui nella tua Fortezza della Solitudine è stata replicata la geografia del nostro pianeta per poterti addestrare!>>
<<so di avere tanto da imparare da te!>> disse Clark <<ma ora hanno bisogno di me a casa!>>
<<la pioggia di meteoriti è stato solo l’inizio!>> disse la voce <<da Krypton si è ridestata una forza oscura, Kal-El! E il suo sguardo è rivolto alla terra!>>
<<che cosa vuoi che faccia?>> alla domanda di Clark intorno a lui comparve una specie di alone azzurro <<tutto quello che ti dirò!
Devi studiare con diligenza, perché è l’unico modo per poter salvare questo pianeta! Possono essere un grande popolo, Kal-El! Desiderano esserlo! Ma hanno bisogno della luce che indichi loro la giusta via! Per questo motivo, per la loro capacità di bene, ho inviato te, mio unico figlio!>>
Nascosto tra i cristalli dell’entrata, Mulder era così affascinato da quella vista che quasi non si accorse di quando Chloe Sullivan gli passò vicino, anche lei troppo assorta per accorgersi di lui, almeno finchè non venne afferrata a un braccio e tirata indietro.
Chloe non sapeva se chiedergli prima cosa fosse quel posto o come lui ci fosse arrivato, Mulder le fece cenno di tacere e stare a guardare.
I due sarebbero rimasti a guardare all’infinito. Per loro era la svolta della loro vita.
Mulder aveva la prova inconfutabile dell’esistenza degli alieni sulla terra, che Clark fosse quello che da sempre inseguiva o no; Chloe vedeva quanti segreti nascondesse Clark, e capì che lui forse aveva ogni risposta ai misteri di Smallville.
Quando l’alone scomparve e Clark, che aveva finito la sua istruzione, ansimò stanco la voce lo avvertì <<bene, ora che sei pronto devo avvertirti degli elementi estranei che sono nella Fortezza!>>
Clark si voltò, e per la prima volta si accorse dei tre intrusi, molto stanchi e infreddoliti.
<<e voi come siete arrivati qua?>> chiese con nient’altro che curiosità nella voce.
<<come ci sei arrivato tu!>> Chloe fu la prima a farsi avanti <<ti abbiamo seguito fin nella grotta!>>
<<avete visto tutto?>> chiese Clark.
<<tutto!>> confermò Mulder <<sembri portare molte responsabilità sulle tue spalle! Capisco perché hai tenuto tutto segreto!>>
<<allora spero che voi possiate capire che deve rimanerlo!>> chiese Clark con una nota di supplica nella voce <<È importante! Nessuno deve sapere di me!>>
<<siamo con te, non preoccuparti!>> rispose Chloe.
<<se davvero la tua missione è aiutare il pianeta, chi sono io per ostacolarti?>> chiese Mulder.
<<se davvero volete essere vicino a Kal-El posso solo ringraziarvi!>> affermò la voce <<sono Jor-El, suo padre naturale! Lui è l’ultimo figlio del pianeta Krypton, è qui per aiutare gli uomini!>>
<<cosa sai della razza aliena che da anni sta trattando con gli uomini?>> chiese quasi istintivamente Mulder.
<<molto poco!>> rispose Jor-El <<il loro nome è impronunciabile in qualunque lingua conosciuta sulla terra, si fanno chiamare solo i Colonizzatori!
Sono un’antica razza che ha conquistato molti pianeti, i vari modi! Non so quale abbiano scelto per questo, ma so che non sono abbastanza potenti da contrastare un kryptoniano!>>
<<sono loro che devo combattere?>> chiese Clark.
<<non solo!>> rispose Jor-El <<ho buone ragioni di credere che qualcuno stia progettando il ritorno di Zod!>>
<<zod!?>> esclamò Clark <<il generale Zod!?>>
<<chi diavolo è?>> chiese Chloe.
<<l’ho appena appreso dall’istruzione!>> rispose Clark <<dru-Zod è un ex-generale addetto alla difesa di Krypton, che però si è rivoltato contro il pianeta stesso progettando di conquistarlo! È stato fermato e esiliato nella prigione della Zona Fantasma, ma aveva già commesso tutti i crimini che hanno poi portato alla distruzione del pianeta!>>
<<esatto!>> affermò Jor-El <<sono stato io stesso a condannarlo alla Zona Fantasma, e mi ha giurato che a costo di aspettare un'eternità si sarebbe vendicato di me e dei miei eredi!>>
<<ma non può scappare!>> osservò Clark <<i criminali come lui non finivano solo con la mente nella Zona Fantasma, mentre il corpo fisico veniva distrutto?>>
<<È così!>> rispose Jor-El <<per questo Zod avrà bisogno di un contenitore, un terrestre in cui insediarsi per essere libero!>>
<<come può fare questo se è prigioniero?>> chiese Mulder.
<<zod ha molti discepoli!>> rispose Jor-El <<in gran parte sono morti durante la battaglia con lui, ma non sappiamo quanti siano realmente! Di certo qualcuno è stato abbastanza furbo da non farsi mai catturare, visto che quando Zod venne catturato un’astronave non identificata fuggì da Krypton!>>
RESIDENZA LUTHOR
SMALLVILLE, KANSASLana dormiva profondamente sul divano, Lex pensò che se lo meritasse.
Nell’ultimo anno era stata posseduta tre volte, aveva letteralmente vissuto i suoi incubi peggiori, era stata intrappolata in una finta scuola e era precipitata con un elicottero in una pioggia di meteoriti.
Per questo si sentiva ancora di più in colpa. Mentirle così gravemente era orribile ma inevitabile e necessario.
Era stata lei a trovare quella strana astronave nera, era stata lei a dirglielo prima di svenire, era stata lei a fargliela trovare.
E lui per ringraziarla le aveva fatto credere di essere pazza, di essersi immaginata tutto perché sconvolta dall’esperienza, che dal cielo erano arrivate solo un po’ di rocce verdi.
Questo perché quell’astronave era una delle più grosse scoperte di tutti i tempi, solo sapere della sua esistenza metteva in pericolo di vita.
Per questo sentire lo squillo del telefono lo preoccupò.
<<potremmo aver bisogno di lei! Cominci a radunare i migliori medici del mondo!>> e attaccarono.
OBITORIO DI SMALLVILLE
DUE SETTIMANE DOPOScully stava quasi per vomitare, Clark commentò <<si, la prima esperienza di supervelocità può fare questo effetto!>>
<<almeno siamo entrati non visti!>> commentò Mulder <<diamoci da fare!>>
Clark rimase vicino alla porta con il superudito teso, i due agenti si avvicinarono al primo cadavere e alzarono il telo. Neanche quella vista fece bene al loro stomaco.
Scully raccolse la scheda <<il rapporto dice che quest’uomo è morto per avvelenamento da radiazioni!>>
<<fatemi il favore!>> disse Clark <<io ho già visto un uomo morire per le radiazioni da kryptonite, e lui e quel tipo sono agli antipodi!>>
<<non ho detto che ci credo!>> disse Scully osservando il cadavere.
I tessuti, la pelle, anche le ossa che si potevano intravedere sotto erano mollicci, viscosi, quasi liquidi. Guardandolo Scully commentò <<questo poveraccio ha i tessuti ridotti…>>
<<…a gelatina!>> completò Mulder.
<<scommetto la testa che non hanno fatto nessuna autopsia!>> disse Clark <<hanno catalogato come incidente derivato dai meteoriti e hanno messo tutto a tacere!>>
<<io non ti so dire che cosa ha ucciso quest’uomo!>> disse Scully rivolta a Clark <<ma penso che nessuno te lo saprebbe dire!>>
Clark si avvicinò e esaminò da vicino il cadavere. Lo ispezionò al millimetro con la sua supervista, e trovò moltissime particelle di kryptonite e di altri meteoriti.
<<questo tipo era stato contaminato!>> disse <<la pioggia di meteoriti gli aveva donato qualche potere, e non credo che fosse quello di diventare un creme caramel!>>
<<guardate qui!>> disse Mulder, che aveva aperto un altro sacco per cadaveri <<questo è ancora peggio! Credo che sia morto da più tempo!>>
<<e anche questo era un mutante!>> disse Clark dopo averlo esaminato.
<<non potrebbe essere che quelli di questa seconda pioggia siano meteoriti diversi, che a lungo andare hanno questo effetto?>> chiese Scully.
<<nessun meteorite emette queste radiazioni! Lo so!>> affermò Clark <<questi uomini sono stati infettati da qualcosa, forse perché prima erano già stati infettati dalla kryptonite!>>
<<come una malattia che colpisce i mutanti di questo genere!>> disse Mulder pensieroso.
Presero uno dei cadaveri e lo portarono in un’altra stanza, dove non li avrebbero scoperti tanto presto.
Scully si mise il camice e i guanti e si preparò a fare l’autopsia.
Clark e Mulder distolsero lo sguardo mentre Scully lavorava e annotava le sue osservazioni. Fu un lavoro lungo e disgustoso.
Quando ebbe finito Scully prese il cellulare e chiamò Chloe.
<<sono l’agente Scully!>> disse a bassa voce visto che sentiva dei rumori fuori <<credo che abbiamo finito!>>
<<avete trovato qualcosa?>> chiese Chloe.
<<molto più di quanto avremmo mai potuto sperare!>> rispose Scully.
<<esperimenti sui mutanti da meteorite?>> azzardò Chloe.
<<di più!>> disse Scully <<tracce evidenti di una massiccia infezione!>>
Chloe era allibita, non riuscì a dire niente e lentamente attaccò il telefono.
UN POSTO INESISTENTE
METROPOLIS<<grazie per il suo tempo, signor Luthor!>> disse l’uomo che fumava <<sappiamo che per lei è prezioso!>>
<<ammetto che con i vostri modi da servizio segreto mi avete incuriosito!>> disse Lex <<ma per principio non mi piace trattare con gente che mi tiene tutto così segreto!>>
<<lei ha ragione!>> rispose un uomo grasso e anziano <<ma penso che l’affare che le vogliamo proporre le interesserà!>>
Il fumatore prese una pausa mentre tirò un’altra boccata della sua sigaretta <<lei si è mai interessato a vaccini contro virus letali?>>
<<letali quanto?>> chiese Lex.
<<abbastanza per dimezzare la popolazione terrestre in pochi mesi!>> rispose con calma l’uomo che fumava <<e annientarla del tutto nel giro di un anno!>>
<<voi avreste un simile virus?>> chiese Lex <<e perché tutta questa segretezza?>>
<<lei capisce che non possiamo e non vogliamo generare il panico!>> rispose l’uomo anziano <<sappiamo che lei è molto riservato e ha molti mezzi a disposizione, lei potrebbe fare al caso nostro!>>
In quel momento nella elegante stanza entrò un uomo rugoso, vestito in giacca e cravatta e con delle mani molto curate.
Guardando Lex disse <<signor Luthor, spero davvero che ci aiuterà! Non abbiamo molto tempo!>>
<<questo non è esatto!>> affermò l’uomo anziano <<non ne abbiamo neanche poco di tempo!
Il virus ha subito una mutazione!>>
<<dando luogo a cosa?>> chiese l’uomo dalle mani curate, che non sembrava più preparato di Lex alla notizia.
<<È per questo che il nostro signor Luthor è qui!>> disse l’uomo che fumava <<confidiamo nel suo fiuto per gli affari e nella validità dei suoi ricercatori!>>
<<sui miei ricercatori non dovete avere dubbi!>> affermò Lex <<quanto al mio fiuto per gli affari io ne ho qualcuno! Fatemi capire, se io trovo il vaccino che volete cosa mi offrite?>>
<<signor Luthor, noi ufficialmente non esistiamo!>> disse l’uomo anziano <<non abbiamo mai avuto per le mani questo virus e non l’abbiamo mai dato a lei!>>
<<se lei trova il vaccino e lo diffonde sarà soltanto merito suo!>> disse il fumatore <<noi non otterremo nessun merito, tutta la gratitudine della gente sarà sua!>>
Lex rimase un po’ a pensare, poi decise di prendere la valigetta che uno degli uomini gli stava dando.
<<cercherò il vostro vaccino!>> disse <<se è come dite voi saprò ricompensarvi!>>
Quando fu uscito dalla stanza l’uomo dalle mani curate si rivolse agli altri <<pensate che sia stata la mossa giusta rivolgerci a lui?>>
<<non era la mossa giusta, era l’ultima mossa possibile!>> disse l’uomo anziano <<come ho detto, non ci rimane molto tempo! Ora possiamo solo sperare nel nostro piano!>>
Quando Lex uscì dal palazzo vicino alla sua macchina trovò un uomo che sembrava lo stesse aspettando.
<<lei è Lex Luthor vero?>> chiese.
<<chi lo vuole sapere?>> chiese Lex.
<<mi chiamo Milton Fine!>> i due si strinsero la mano <<sono uno scienziato!>>
<<uno scienziato di che genere?>> chiese Lex.
<<un po’ di tutto!>> rispose Fine <<ma mi interesso molto alla biologia e alla medicina!>>
<<interessante!>> disse sinceramente Lex <<di preciso, cosa vuole da me?>>
<<al momento niente! Ma le volevo dire che ho delle ricerche che le potrebbero tornare utili, e delle idee personali da esporle!>> disse Fine <<mi farò vivo io!>>
Lex salì in macchina. Pensò che quello era un tipo strano, ma che sembrava sapere il fatto suo. Si annotò mentalmente il nome.
WASHINGTON D.C.
1:30 AML’uomo alto e muscoloso aspettava paziente. Sapeva che quell’incontro era un grosso rischio perfino per lui, ma doveva eseguire gli ordini. O tutti i loro piani sarebbero sfumati in un attimo.
Milton Fine, come si faceva chiamare, si presentò puntualissimo. Come prevedibile sembrava comparso dall’ombra.
<<vedo che avete ricevuto il mio messaggio!>> disse con semplicità.
<<i miei capi si rendono conto del vantaggio che lei ha!>> tagliò corto l’uomo muscoloso <<siamo disposti a contrattare!>>
<<contrattare cosa?>> chiese Fine <<sapete bene che ho i mezzi per annientare completamente quello che da troppo tempo state progettando! Non ve l’ho dimostrato abbastanza uccidendo i vostri esperimenti più riusciti?>>
L’uomo muscoloso grugnì, Fine ghignò.
<<ma riconosco che potreste essere utili! Non certo necessari ma comunque utili!
Per esempio, so dei metodi che state usando contro questa gente!>>
<<il virus!>> disse l’uomo muscoloso <<cosa può ricavarne lei?>>
<<un nuovo inizio!>> rispose Fine <<so benissimo che state cercando di far evolvere il vostro virus! Scommetto che questa nuova pioggia di meteoriti per voi è stata una manna, vero? Ora avete tantissimi nuovi mutanti da meteorite, ottimi per quello che state progettando di fare con il virus!
Ditemi una cosa!>> Fine sorrise ancora <<questi esperimenti li fate per poter acquisire i superpoteri di quei mutanti, vero? È con quelli che sperate di poter sconfiggere Kal-El!>>
L’uomo muscoloso si incarognì, Fine stava ancora sorridendo <<io posso sbarazzarmi di lui per sempre!>>
<<come?>> chiese l’uomo.
<<non manca molto prima che riesca a riunirmi al mio capo!>> disse Fine <<se vi mostrerete disponibili a facilitare il mio e il suo lavoro lui sarà generoso e accomodante con voi, e sicuramente otterrete il permesso di insediarvi comunque!>>
<<insomma, Kal-El verrà eliminato e noi otterremo il permesso di abitare qui, ma dovremo sottostare al suo capo?>> chiese l’uomo.
<<È l’accordo migliore che vi posso offrire!>> rispose Fine <<ci sono delle alternative, e non ve ne consiglio nessuna: posso portare da solo qui il mio capo e lasciare che vi massacri, o posso aspettare che lo faccia Kal-El, o posso anche farlo personalmente! Scegliete voi, o preferite scappare e rinunciare al lavoro di tutti questi interminabili anni?>>
L’uomo muscoloso grugnì ancora <<riferirò queste condizioni!>>
<<fatemi sapere!>> Fine sorrise <<arrivederci, mi saluti la sua signora!>>
WASHINGTON D.C.
1:45 AMMentre aspettava l’uomo tirò un altro po’ la sua sigaretta.
Era tutto il giorno che faceva affari che non lo convincevano. Prima Luthor, e ora quest’uomo strano di cui perfino lui non sapeva niente, questo Milton Fine.
<<È molto che è qui?>>
L’uomo si voltò e si chiese come avesse fatto quel Fine a prenderlo così comodamente alle spalle.
<<sono appena arrivato!>> rispose l’uomo che fumava <<complimenti, lei è molto puntuale!>>
<<mi piace arrivare in orario agli affari importanti!>> rispose Fine.
<<esattamente che affari aveva in mente?>> chiese il fumatore.
<<so che lei e i suoi colleghi avete poco tempo!>> disse Fine <<pensavo che le sarebbe interessato un modo per rendere più veloce il compito che avete dato al signor Luthor!>>
L’uomo che fumava rimase calmo, anche escludendo che potesse essere stato Lex a dire della cosa a quel Fine.
<<cosa suggerisce di fare in proposito?>> chiese curioso.
<<quello è un virus molto complicato, che si è sviluppato in migliaia di anni, ve ne rendete conto?>> chiese Fine <<il vaccino non si troverà con il piccolo chimico!>>
<<conosce qualche modo migliore per scoprirlo?>> chiese l’uomo che fumava.
<<so di una sostanza miracolosa che, ci creda o no, se trattata nel modo giusto può perfino resuscitare temporaneamente i morti!>> disse Fine <<se non sbaglio lei e i suoi colleghi conoscete molto bene Clark Kent, vero?>>
L’uomo cercò di mantenere un’espressione calma e distaccata, si limitò a dire con tranquillità <<lei sembra sapere molte cose, signor Fine!>>
<<io so moltissime cose, signor Spender!>> con questo Fine volle assestare il colpo finale <<so anche che se vi siete rivolti a Lex Luthor è perché siete con l’acqua alla gola, e non sapete più come fare per sfidare il futuro!
Ve lo dico io cosa dovete fare: procuratemi un campione di sangue kryptoniano e vi sintetizzerò tutto il vaccino dell’universo!>>
L’uomo che fumava pensò un attimo mentre tirava un po’ la sua sigaretta, poi chiese <<una proposta allettante>> ammise <<ma lei cos’ha da guadagnarci?>>
Fine sorrise <<non insulterò la sua intelligenza cercando di convincerla che lo faccio per generosità o per salvare il mondo! Sappia solo che anch’io otterrò il mio bel profitto! E si ricordi che può darmi ascolto o aspettare Lex Luthor, col rischio che i suoi scienziati non siano bravi come tutti credono!>>
STRADA FUORI SMALLVILLE
4:20 AMMulder odiava questi suoi attacchi di insonnia.
Non c’era modo migliore che sparire per insospettire Jonathan Kent, Clark l’aveva avvertito. Mulder già non gli andava molto a genio, anche se era praticamente costretto a fidarsi di lui.
Ma aveva troppi pensieri per la testa. La fattoria Kent era un posto piacevole per dormire, e loro erano molto ospitali, ma lui non sarebbe riuscito ad addormentarsi neanche se gli avessero sparato in fronte.
Questa storia dei mutanti infetti lo assillava. Gente come quella non poteva ammalarsi così facilmente se era sopravvissuta alla mutazione. Quella specie di epidemia era stata di sicuro provocata. Ma come?
Mentre camminava per strada guardò a lungo le stelle. Si chiese quante avessero pianeti abitati. Si chiese se il sole rosso di krypton fosse tra loro o se la luce della sua esplosione li avesse già raggiunti.
Mentre pensava non si era accorto di una macchina che gli era venuta dietro, finchè non si fermò vicino a lui.
Ad aprire la portiera dal sedile posteriore fu un uomo vecchio e rugoso con delle mani di cui sembrava avere molta cura, e che lui riconobbe subito.
<<salve, signor Mulder!>> disse cordialmente <<sarà stanco dopo la strada dalla fattoria dei Kent fino a qui! Perché non si accomoda?>>
<<perché dovrei farlo?>> chiese Mulder.
<<so perché è qui!>> rispose l’uomo <<so cosa non la fa dormire! Se mi ascolta non le garantisco che potrà tornare a letto ma di certo tornerà con le idee più chiare!>>
Mulder esitò molto a lungo, poi ricordò che non correva così tanti rischi. E si sedette in macchina.
Chiusa la portiera la macchina si avviò. L’uomo dalle mani curate cominciò subito <<il virus a cui lei e i suoi nuovi amici siete tanto interessati è come immagina di origine extraterrestre! Non ne sappiamo quasi nulla salvo che è stata la prima forma di vita ad abitare questo pianeta!>>
<<un virus?>> chiese perplesso Mulder.
<<cos’è un virus se non una forza colonizzatrice che non può essere sconfitta? Nascosta nell’oscurità di una caverna ha atteso la mutazione e sferrato l’attacco quando gli è stato ordinato!>>
<<questo il vostro complotto mirava a occultare!>> osservò Mulder <<una malattia!>>
<<ma no, per l’amor del cielo! Non capisce? Questo virus camminava per la Terra ancora prima dei dinosauri!>> spiegò l’uomo.
Mulder ridacchiò <<camminava addirittura?>>
<<i suoi alieni, agente Mulder!>> disse l’uomo <<i suoi omini verdi! Sono giunti qui milioni di anni fa!
Durante l’ultima glaciazione alcuni ripartirono, gli altri rimasero in stato di latenza sotto forma di agenti patogeni, aspettando di essere riportati alla vita dai progenitori alieni! E sarebbero tornati a colonizzare il pianeta servendosi di noi come ospiti!
Ma sedici anni fa capitò un imprevisto che ora potrebbe distruggere il loro lavoro di milioni di anni!>>
<<la prima pioggia di meteoriti!>> pensò Mulder ad alta voce.
<<questi alieni sono certamente potenti, possono conquistare l’intero pianeta cogliendo il momento giusto!>> spiegò l’uomo dalle mani curate <<ma un solo kryptoniano ben addestrato potrebbe respingere la loro intera invasione, e loro lo sanno!>>
<<quindi hanno cambiato obiettivo!>> capì Mulder <<infettando i mutanti da meteorite sperano di creare dei supersoldati alieni che possiedano i loro poteri!>>
<<purtroppo per loro l’infezione si è rivelata poco fruttifera!>> rispose l’uomo <<i mutanti non sono abbastanza stabili da permettere lo sviluppo di alieni al loro interno, come invece succede per i normali esseri umani!
Ma i Colonizzatori non intendono rinunciare a milioni di anni di paziente attesa, e ho una precisa idea del piano di riserva che stanno preparando in questo momento, mentre parliamo!>>
<<che piano è?>> chiese Mulder sempre più interessato.
<<la mia organizzazione è stata avvicinata da un uomo misterioso!>> affermò l’altro <<si fa chiamare Milton Fine! Un individuo praticamente comparso dal nulla!>>
<<nel senso che non c’è traccia della sua stessa esistenza finora?>> chiese Mulder.
<<non prima della seconda pioggia di meteoriti!>> confermò l’uomo <<i miei colleghi occultano la verità perché ritengono che gli alieni possano essere respinti solo mantenendo la popolazione all’oscuro di tutto! Speravamo che collaborando con loro avremmo potuto mettere le mani sul virus e così sviluppare una cura!>>
<<ma non ci siete riusciti!>> indovinò Mulder.
<<non abbiamo più tempo, gli alieni stanno preparando qualcosa di grosso! Forse sperano di poter comunque sopraffare il suo amico Clark, non ne ho idea!
Ci siamo rivolti a qualcuno che avesse i mezzi per trovare un vaccino, ma poi è arrivato Milton Fine!
Secondo lui dal sangue kryptoniano può essere estratto il vaccino, e i miei colleghi a corto di idee gli vogliono credere!>>
<<quindi cercheranno di prendere un campione del sangue di Clark!>> osservò Mulder allarmato.
<<ho ragione di credere che quel Fine sia in combutta con gli alieni!>> rispose l’uomo dalle mani curate <<non oso pensare cosa farebbero di quel sangue se riuscissero a procurarselo!
Io sono con le spalle al muro, signor Mulder! I miei colleghi non mi ascoltano più! Da qualunque parte la si guardi, la situazione è disperata! Mi dispiace dirlo ma sta a lei combattere il futuro!>>
La macchina si fermò. L’uomo aprì la portiera. Mulder vide che erano alla fattoria Kent <<posso solo augurarle buona fortuna, agente Fox Mulder!>>
Mulder scese dalla macchina, che quindi ripartì. Rimase a guardarla mentre si allontanava, si allontanava, si allontanava e poi esplodeva.
Poco più tardi Mulder svegliò Clark e gli disse di vestirsi in fretta, dovevano trovare un posto appartato per parlare.
Scelsero i confini dei campi coltivati, dove non avrebbero svegliato nessuno e di certo non sarebbero stati spiati.
<<allora, tu avresti scoperto qualcosa adesso, in piena notte?>> chiese l’incredulo Clark.
<<certe informazioni non hanno orari!>> rispose Mulder.
<<spero che sia qualcosa di importante sui mutanti da meteorite morti!>> disse Clark <<mi sono venuti quasi gli incubi a quel pensiero!>>
<<ora te ne potrebbero venire molti di più!>> lo avvertì Mulder.
<<insomma, cosa hai scoperto?>> chiese Clark stufo.
<<forse ti ricordi delle autocisterne che sono passate quasi in processione negli ultimi giorni!>> disse Mulder <<quelle rivestite di piombo! Io avevo anche ipotizzato che fosse per nascondertele!>>
<<si me le ricordo!>> rispose Clark
<<forse il piombo non serviva solo a quello!>> disse Mulder.
<<eh?>> chiese perplesso Clark.
<<forse era una precauzione straordinaria!>> continuò Mulder <<con il piombo si può contenere di tutto! Gas nocivi, materiali radioattivi, qualunque schifezza voglia transitare senza far danni!>>
<<stai usando troppi giri di parole, mi pare!>> commentò Clark.
<<potrebbero trasportare virus con queste autocisterne!>> affermò Mulder.
<<che stai cercando di dirmi?>> chiese Clark.
<<il virus potrebbe essere extraterrestre!>> ammise Mulder <<i Colonizzatori potrebbero cercare di usarlo sui mutanti da meteorite per riuscire a contrastare i kryptoniani!>>
<<quell’epidemia l’hanno causata loro?>> chiese Clark.
<<non sembra essere riuscita, comunque!>> disse Mulder <<ma ora credo che stiano passando al piano B! Tu conosci un certo Milton Fine?>>
<<mai sentito!>> disse Clark.
<<È uno che, per qualche ragione, vuole un po’ di sangue kryptoniano!>>
FATTORIA KENT
POCHI GIORNI DOPO<<siamo sicuri che ci proveranno?>> masticò Jonathan.
<<qualcosa succederà di sicuro!>> disse a voce bassa Mulder <<dobbiamo solo tenerci pronti!>>
<<signor Kent, io non ho molta pazienza!>> disse l’uomo che fumava <<se sa dove suo figlio si trova, e sono certo che lo sa, deve dirmelo!>>
<<dovrei fidarmi di qualcuno che neanche cerca di mentire sul suo nome o sul suo lavoro?>> chiese Jonathan <<se anche sapessi dov’è, mi spiega perché dovrei dirglielo?>>
<<perché suo figlio è sospettato di molti crimini compiuti a Metropolis anni fa!>> rispose l’uomo che fumava <<abbiamo già il DNA del criminale in questione, se davvero Clark è innocente non avrà problemi a fornirci un campione del suo!>>
<<clark ha un alibi inattaccabile!>> disse Jonathan <<e prima che cerchi di contraddirmi, le ricordo che non devo certo renderne conto a lei!>>
<<ha ragione!>> rispose l’uomo <<io di fatto non posso obbligarla a fare niente, ma non si preoccupi!>> tirò un po’ la sua sigaretta e soffiò il fumo <<io so sempre come ottenere ciò di cui ho bisogno!>>
<<È una minaccia!?>> chiese con ira Jonathan stringendo il pugno <<non ti permetterò di distruggere la mia famiglia!>>
E prima che Mulder potesse muovere un muscolo l’uomo che fumava fu colpito in faccia da un diretto che lo fece barcollare molto.
<<fuori DI QUI!!>> gridò Jonathan <<questa È LA MIA PROPRIETÀ!!! NON VOGLIO ELEMENTI DI DISTURBO!!!>>
L’uomo che fumava si massaggiò un po’ la faccia dove era stato colpito, mentre guardava Jonathan con leggero rancore, ma poi si alzò e con totale calma e naturalezza tornò alla sua macchina, guardò Mulder per un attimo, prese posto sul sedile e ripartì.
Jonathan stava ansimando, Mulder chiese preoccupato <<come va il cuore?>>
<<sto bene!>> rispose Jonathan <<devo solo imparare a controllare questi scatti d’ira! Piuttosto, Clark sarà già al lavoro?>>
<<ne sono sicuro!>> rispose Mulder <<questi sono professionisti! L’autocisterna non sgarrerà di un nanosecondo, e non sfuggirà a Clark!>>
E infatti, in quello stesso momento, Clark spiccava un salto dal ponte sul veicolo che gli era appena passato sotto.
Restò fermo sul tetto dell’autocisterna travestita da camion, chiedendosi quanti rischi avrebbe corso.
Ma se erano davvero in grado di prendere il suo sangue, allora voleva dire che meritavano di averlo.
Aspettando il capolinea, non seppe se essere sorpreso o meno di capire che si stavano dirigendo a casa Luthor.
Si appiattì ancora di più contro il tetto quando entrarono in una specie di hangar segreto.
Lì aspettava Lex. Dal camion scesero due uomini, uno magro con i capelli corti e uno vestito scuro.
<<salve, professor Fine!>> disse Lex <<È poi riuscito a procurarsi quella sua sostanza miracolosa?>>
<<non ancora!>> rispose quello con i capelli corti <<ma non si preoccupi! Non manca molto!>>
<<un’altra cosa!>> aggiunse Lex <<voglio ancora le prove su ciò che mi ha detto riguardo a Clark!>>
Il cuore di Clark si fermò.
<<andiamo, signor Luthor!>> disse Fine <<non può davvero pensare che stia mentendo! Quante volte il suo amico si è trovato al posto giusto nel momento giusto, esibendo la scusa della fortuna? Quante vite ha salvato da situazioni disumane? Quella volta sul ponte? Quella volta dei cicloni di Smallville? Quella volta della luce nelle grotte!>>
<<in effetti tutto acquisterebbe un senso!>> ammise Lex <<ma gradirei comunque che me lo provasse!>>
<<perché non lo chiediamo a lui?>> disse Fine, e toccò qualcosa nella cabina del camion.
Le pareti del rimorchio cominciarono a muoversi, ad aprirsi piegandosi verso l’esterno per rivelare l’autocisterna nascosta.
E con loro si aprì verso l’esterno il tetto con sopra il sorpreso Clark, che quindi cadde a terra.
<<ciao, Lex!>> si arrischiò a dire <<come va l’azienda?>>
<<bene, se questo affare va liscio!>> rispose cordiale Lex <<e tu ti trovi a tuo agio con lo Spettrale Mulder?>>
<<non c’è male!>> disse Clark rialzandosi.
<<quanto siete commoventi!>> disse Fine sorridendo <<ma il nostro signor Kent è qui per una ragione ben precisa, non vuole certo prendere il tè con i pasticcini e parlare del tempo!
Una delle poche cose di lui che non sono segrete a nessuno è la sua mania di fare l’eroe! Vivendo su questo pianeta da così tanto tempo si è veramente affezionato ai suoi abitanti, sarebbe pronto a tutto per loro! Anche a seguire l’autocisterna di un virus, senza mettere in conto le possibilità reali di quello che potrebbe trovare!>>
<<tu parli troppo, caro signor Fine!>> rispose Clark <<ma è da molto che mi cerchi, quindi visto che ora sono qui dimmi cosa vuoi e facciamola finita!>>
Appena ricevuto un cenno di Fine, l’altro uomo prese alle spalle Lex e riuscì a bloccarlo, in modo che non potesse fare niente quando Fine aggredì Clark.
Clark era stupefatto, perché Fine gli stava tenendo testa!! Cercava di respingerlo, ma lui non si smuoveva.
<<mi dispiace che tu abbia ricevuto una brutta sorpresa>> affermò lui <<ma non sei l’unico qui a venire da Krypron!>>
Quel tipo era senza dubbio al suo stesso livello, nel pensarlo Clark era troppo confuso per notare che Fine aveva tirato fuori dalla tasca una piccola scatolina di piombo.
Quando la aprì rivelò un minuscolo pezzo di kryptonite, delle dimensioni di un seme di mela.
<<non sono riuscito a procurarmi di più con il poco tempo a disposizione!>> disse Fine <<forse non ti farà davvero male, ma servirà al mio scopo!>>
Intanto Clark era già crollato a terra sotto la pressione di Fine, che si sedette su di lui e frugando nelle tasche estrasse una siringa.
<<forse pizzicherà un po’!>> affermò mentre bucava la vena di Clark.
Lui non riusciva a muoversi, bloccato e indebolito, e assistette impotente alla siringa che veniva riempita del suo sangue.
Dopodiché Fine sembrò sparire agli occhi di Lex, ma Clark capì che si era mosso a supervelocità.
Riuscì a rialzarsi e a allontanare la kryptonite, diede un cazzotto in faccia all’uomo che teneva Lex e così lo liberò, chiedendo subito <<dov’è il laboratorio più vicino?>>
Lex indicò una porta poco lontano nell’hangar, Clark dimenticò tutte le ormai inutili precauzioni e si precipitò lì a supervelocità.
Quello che trovò era Milton Fine con in mano una specie di erogatore di un qualche siero.
<<credi di potermi fermare ora, Kal-El?>> chiese <<gli eventi stanno per precipitarti addosso, non riuscirai mai a fermarli da solo!>>
<<non è da solo!>> annunciò una voce poco lontano.
Fox Mulder sembrava comparso dal nulla, e guardava serio Fine <<non ho ancora capito il tuo piano ma stai pur certo che non te lo lascerò fare!>>
<<ma davvero?>> chiese Fine <<i terrestri sono più stupidi di quanto pensassi! Peccato che non abbia tempo per litigare con voi!>>
E, ancora a supervelocità, ritornò dal disorientato Lex <<non ho mai avuto intenzione di aiutare i Colonizzatori con il virus! Me ne serviva solo una dose!>>
Detto questo afferrò il braccio di Lex e gli iniettò il suo siero nel polso <<lasciamo che quell’esercito di imbecilli trovi da solo il modo di potenziarlo!>> aggiunse mentre Lex crollava a terra svenuto.
Clark si lanciò su Fine, ma lui riuscì a schivarlo tornando nel laboratorio <<non preoccupatevi, sta benissimo! Quando si sveglierà sarà pronto!>>
<<pronto a cosa?>> chiese Mulder.
<<a dare un senso alla mia esistenza!>> rispose Fine.
<<tu non sei un kryptoniano, vero?>> chiese Clark <<la kryptonite non ha effetto su di te!>>
<<sei perspicace, complimenti!>> Fine sorrise <<ho detto di venire da Krypton, non di essere un kryptoniano!>>
<<qualunque cosa tu sia, ti fermeremo!>> disse Mulder.
<<e come?>> chiese Fine <<io ho su Kal-El molti vantaggi come quello della kryptonite, lui ha lo svantaggio di dover fare da balia a uno stupido terrestre che non capisce che non si deve entrare nella tana del lupo!>>
Detto questo, sferrò un cazzotto in petto a Mulder, che fu mandato a sbattere contro un muro del laboratorio. Poi sparò con la vista laser su una passerella lì sopra, che quindi crollò addosso a Mulder con tutte le macchine che reggeva.
<<mulder!!>> gridò Clark, per poi lanciarsi a tutta forza contro Fine, lui osservò <<ti preoccupi di un semplice uomo che non sapeva valutare le situazioni in cui si cacciava! Lasciatelo dire, sei veramente un pezzo di cretino!>>
I due erano bloccati in una posizione di lotta, e per quanto Clark fosse arrabbiato non potè non distrarsi con lui sentendo strani rumori metallici.
La passerella che seppelliva Mulder si stava movendo.
Le macchine che erano accatastate sopra caddero a terra e la passerella venne spaccata in due. Mulder si rialzò ripulendosi la giacca.
Difficile dire chi fosse più stupito tra Clark e Fine <<sorpresi?>> chiese lui <<forse ho dimenticato di dirvelo, ma in questi giorni sono passato spesso alla Fortezza della Solitudine! Ho parlato con Jor-El, e lui mi ha giudicato un ottimo elemento, più che degno di aiutare suo figlio e il pianeta!>>
E dai suoi occhi uscì un raggio laser con cui colpì Fine e lo mandò contro il muro.
Clark approfittò dell’occasione e senza pensarci troppo partì con una poderosa spallata contro Fine.
Lui sembrò esplodere in migliaia di schizzi di uno strano liquido nero che sporcò da tutte le parti.
<<che diavolo è?>> si chiese Mulder raccogliendo un po’ di quel liquido con le dita.
<<temo di saperlo!>> disse Clark <<credo di sapere cos’è Milton Fine e qual è il suo scopo!>>
Prima che Clark riuscisse a finire la frase la sostanza liquida era già sfuggita dalla mano di Mulder. Tutti gli schizzi sui muri, sul pavimento, sui tavoli, sul soffitto, in ogni parte del laboratorio, si stavano movendo e riunendo. Dopo poco, Milton Fine aveva ripreso forma.
<<credete che sia così facile battermi?>> chiese Fine <<ve l’ho detto, io ho molti vantaggi! Tra questi molti più superpoteri di voi!>>
<<ora ti riconosco per quello che sei!>> disse Clark <<una Struttura a Interazione Cerebrale, creata per servire fedelmente un solo padrone! Sei l’intelligenza artificiale chiamata Brain InterActive Construct, o, per brevità, Brainiac!>>
<<vedo che i dati su di me erano già inclusi nella tua Fortezza!>> rispose Fine <<ottimo, allora saprai anche che il padrone che servo è il generale Zod!>>
<<per questo hai organizzato tutto questo piano?>> chiese Mulder <<per poterlo liberare dalla Zona Fantasma?>>
<<e renderlo il nuovo dominatore incontrastato di questo pianeta!>> aggiunse Fine <<certo, è questo il senso della mia esistenza! È per questo che sono stato creato, sono giunto sulla terra come parte dell’astronave che Lex Luthor nasconde, ho fatto affari con chiunque mi potesse essere utile e ho sintetizzato il siero che mi serviva!>>
<<ti serviva a cosa?>> chiese Clark <<cos’hai in mente? Qual è l’effetto del virus mischiato al sangue kryptoniano?>>
<<non solo quelli!>> rispose Fine <<la mia è una delle menti più elaborate dell’universo, non è stato difficile creare quel siero per creare le condizioni adatte!>>
<<adatte al ritorno di Zod?>> chiese Mulder, e all’improvviso capì tutto.
Dichiarò con voce ancora più arrabbiata <<ma non te lo permetteremo, l’ho già detto! Zod rimarrà al suo posto in quel limbo, non riuscirà mai a uscirne!>>
<<perché non provate a impedirmelo?>> chiese Fine.
Clark e Mulder si lanciarono contro di lui a supervelocità, e prendendolo da entrambe la parti riuscirono a bloccare le sue braccia.
Fine stava per reagire ma Clark, molto motivato, lo bersagliò di cazzotti in faccia.
Mentre lo picchiava sperava che fosse troppo stordito per capire cosa stesse succedendo o per reagire, ma lui e Mulder non trovarono troppi problemi nel trascinarlo fino alle grotte e di lì alla Fortezza.
Mentre Mulder continuava a tenerlo occupato Clark attivò la console di comando, e emerse un cristallo vuoto. Mulder spinse Fine contro la sua punta.
Lui cominciò a venirne aspirato: fuori si riduceva sempre di più, mentre la sostanza nera riempiva il cristallo. Cercò di divincolarsi, di separarsi dalla parte catturata, di danneggiare quel cristallo, ma fu tutto inutile. In meno di trenta secondi venne completamente imprigionato.
Clark e Mulder si buttarono a terra e tirarono un sospiro di sollievo, quando la voce di Jor-El disse <<non sottovalutate la vostra missione! È ancora molto lontana dalla fine!>>
<<giusto!>> ripensò Mulder <<ci sono ancora gli alieni colonizzatori!>>
<<ma basta uno di noi per respingerli, e noi siamo in due!>> rispose Clark <<non sarà così difficile!>>
<<infatti non mi riferivo a loro!>> disse Jor-El <<anche se il suo seguace più pericoloso è stato neutralizzato la minaccia di Zod continua!>>
<<ma come può uscire dalla Zona Fantasma ora che non ha più un alleato esterno?>> chiese Clark.
<<non sottovalutare le risorse di Zod!>> rispose Jor-El <<sono certo che il processo che lo avrebbe liberato è già cominciato!>>
<<e il contenitore per lui è pronto!>> aggiunse Mulder.
<<cosa?>> chiese Clark.
<<lex!>> rispose Mulder <<sono convinto che quel siero che gli è stato iniettato dia superpoteri kryptoniani ai terrestri!>>
<<per questo serviva il mio sangue!>> osservò Clark <<fine ha sempre usato tutti, Lex compreso! Questo era il suo unico piano, creare il siero che potesse preparare il contenitore e quindi liberare Zod!>>
<<esatto!>> la voce di Lex colse di sorpresa Clark e Mulder.
Lex, con un inquietante cappotto nero, si aggirava per la fortezza guardandosi intorno <<non so cosa abbiate fatto di lui, ma il suo piano ha funzionato perfettamente, almeno in parte!>>
<<come sei arrivato qui?>> chiese Clark.
<<ho corso!>> rispose Lex <<ho visto voi due che correvate via a quella velocità! Devo dire che neanche io mi sarei aspettato di potervi stare dietro! Vi ho raggiunto alle grotte ed eccomi qua!>> sorrise <<bel posticino, complimenti Clark! Chissà quanta caparra hai sborsato!>>
<<stammi a sentire, Lex!>> lo invocò Clark <<se hai ascoltato quello che dicevamo capisci da solo che sei in pericolo!>>
<<ah, giusto! Sono in pericolo!>> disse Lex con un sorriso <<e suppongo che il modo migliore per sbarazzarsi del vostro amico Zod sia uccidermi!
Allora cos’hai deciso, mi ucciderai?>>
<<non puoi prendertela con me!>> rispose Clark <<tu hai provocato questo!>>
<<oh andiamo, Clark!>> disse Lex con voce da “ma fammi il favore” <<a te piace! Sin da quel giorno sul ponte tu ti sei sempre considerato il mio salvatore! L’unico che poteva distogliermi dal cammino oscuro che avevo intrapreso! È per questo che sei attaccato all’idea che ci sia del buono in me! Non vuoi ammettere il fatto che potresti aver fallito!>>
<<forse non voglio ammettere che tu abbia così poca forza di volontà!>> ribattè lui.
<<È difficile competere con la volontà d’acciaio che ci vuole per uccidere uno dei tuoi migliori amici!>> commentò Lex <<ho sempre pensato che tu avessi una grande forza interiore! Sei così virtuoso! Ciononostante menti! Continuamente! Con me, con Lana, con tutte le persone che ti vogliono bene! Che razza di persona malata agisce così?>>
<<ascoltati! Il potere ti ha corrotto!>> disse Clark <<non sei te stesso!>>
<<o forse finalmente lo sono!>> rispose con semplicità Lex.
<<il potere che hai ricevuto non è un giocattolo!>> disse Mulder <<guarda me! Io ho lo stesso potere da giorni, ma finora non l’ho usato!>>
<<credo che questi siano affari tuoi, agente Mulder!>> rispose Lex <<ma personalmente, reprimermi non ha mai fatto per me! Ora se volete scusarmi ho una vita di cui rifarmi!>>
E corse via a supervelocità. Clark e Mulder neanche pensarono di provare a fermarlo, pensando che Zod fosse il problema primario.
<<lui ha indovinato vero?>> chiese Clark <<dovrò ucciderlo?>>
<<sarebbe la soluzione peggiore ma anche la più pratica!>> rispose Jor-El <<sono sicuro che è solo questione di tempo prima che Zod riesca a liberarsi da solo!>>
<<come farà?>> chiese Mulder.
<
> disse Jor-El <<È possibile che abbia scoperto quella che temo!>>
<<che possibilità è?>> chiese Clark.
<<quando ho scoperto la Zona Fantasma e l’ho adibita a prigione, all’insaputa di tutti ho disposto al suo interno un portale!>> spiegò Jor-El <<funziona solamente con il DNA della nostra famiglia! È una via di fuga d’emergenza nel caso uno dei miei tanti nemici fosse riuscito a intrappolare lì dentro qualche mio parente!>>
<<quindi potrebbe aver inviato lì dentro un po’ del sangue che mi ha rubato!>> osservò Clark.
<<con quello chiunque può fuggire da lì!>> disse Mulder <<ma lui in questo momento non è solo un fantasma? Può davvero toccare il sangue?>>
<<in quella dimensione non c’è differenza fisica tra quelli come lui e quelli che sono stati imprigionati tutti interi!>> disse Jor-El <<chiunque può ferire e uccidere chiunque, e lui può maneggiare senza problemi quel sangue!>>
<<dovremo andare fino lì a recuperarlo?>> chiese Clark.
<<troppo pericoloso!>> rispose Jor-El <<nella Zona Fantasma non avrete nessun potere, non potete rischiare che in questo momento Zod abbia già quello che cerca!>>
<<e allora?>> chiese Mulder <<aspettiamo che Lex Luthor venga posseduto da lui e ci facciamo ammazzare?>>
<<tenterò di contattare un alleato che ho nella Zona Fantasma!>> rispose Jor-El <<possiamo solo sperare!>>
FATTORIA KENT
0:15 AM
<<si può sapere cosa stiamo aspettando?>> chiese Chloe sempre più preoccupata.
<<jor-El!>> rispose con semplicità Mulder <<di certo lui conosce Zod meglio di noi!>>
<<appena saprà qualcosa lo sapremo anche noi!>> disse Clark.
<<e intanto stiamo qui a fare la punta alle matite quando Lex si sta dando alla pazza gioia con i suoi superpoteri?>> chiese ancora Chloe <<sono giorni che non facciamo niente!>>
<<perché di fatto non c’è niente da fare!>> rispose Mulder <<stiamo tenendo Lex sotto stretta sorveglianza, e per quanto incredibile a dirsi tecnicamente finora non ha fatto niente di veramente illegale!>>
<<comincio a dubitare della validità reale dell’FBI!>> disse Chloe esasperata.
<<sei fortunata!>> commentò Mulder <<io a quella validità ho rinunciato!>>
<<mulder!>> chiamò Scully da fuori <<vieni a vedere, in fretta!>>
Mulder uscì a vedere fuori. Vide il cielo. Vide le stelle, luminose come sempre. Vide che erano poche.
<<che diavolo…>> Mulder fece qualche passo avanti e si accorse che quello che stava coprendo le stelle era in fase di atterraggio.
<<i Colonizzatori!>> disse Clark <<hanno deciso di rischiare tutto, pensando che Fine abbia tenuto fede ai suoi impegni e mi abbia eliminato! Vogliono iniziare l’invasione con il virus ora, per ingraziarsi Zod dopo!>>
<<aspetto questo momento da tutta una vita!>> ringhiò Mulder.
Detto questo i due scomparvero dal campo visivo di Chloe e Scully, correndo a supervelocità verso il loro dovere.
PRATI FUORI SMALLVILLE
PUNTO DI PARTENZA DESIGNATO PER L’INFEZIONE
9:30 AM
Sdraiati sull’erba, esausti, Clark e Mulder riflettevano sull’impresa titanica che avevano appena compiuto.
<<allora è vero quello che si vede nei film!>> commentò Clark <<gli alieni sono tanto idioti da attaccare un solo punto, e sempre quello dove li aspetta il protagonista di turno!>>
<<più che idioti direi arroganti e ingenui!>> disse Mulder <<devono aver pensato che tu fossi davvero fuori gioco e quindi per coerenza hanno voluto cominciare proprio da qui! Sono anche venuti in forze per sicurezza!>>
<<e hanno fatto bene!>> Clark guardò Mulder <<non avrei mai e poi mai potuto affrontarli da solo!>>
<<ringrazia tuo padre che in pratica mi ha imposto di avere la possibilità di aiutarti!>> disse Mulder <<comunque non amo questi superpoteri, sono stressanti, non so come fai tu!>>
<<non lo so neanch’io!>> disse Clark, poi prese una pausa <<mi dispiace che non ci fosse tua sorella lì in mezzo!>>
<<credo che ormai abbiano capito che faranno bene a riportarmela!>> disse Mulder.
Clark ridacchiò <<ci pensi? Sembra un racconto di fantascienza di serie B! Due tipi con strani superpoteri respingono un’intera invasione aliena! Magari neanche li si vede mentre lo fanno!>>
<<qualcuno potrebbe venderlo a Hollywood!>> rise Mulder <<ci potrebbero tirare su un bel film, mettendoci qualche effetto speciale!>>
<<ho assistito a quello che avete fatto!>> disse una voce fredda poco lontano <<impressionante, lo ammetto!>>
Clark e Mulder si alzarono seduti e guardarono. Era Lex, con un vestito nero e minaccioso e un’aria molto seria e autoritaria.
<<se ci fossi stato anche tu avremmo fatto di meglio, Lex!>> disse Clark.
Lui fece un sorriso. Un sorriso freddo, senza gioia o divertimento <<stai facendo un errore, Kal-El!>> disse <<io non sono affatto Lex!>>
Clark e Mulder saltarono in piedi e si tennero pronti.
<<vedo che vi siete già ripresi dallo sforzo!>> constatò Zod <<questo renderà tutto più interessante!>>
<<cosa vuoi?>> chiese Clark.
<<voglio quello che vuole chiunque sia stato intrappolato come una bestia!>> disse Zod con assoluta naturalezza <<voglio vendicarmi!>>
<<come sei fuggito dalla Zona Fantasma?>> chiese Mulder anche se sapeva già bene la risposta.
Zod frugò nella sua tasca ed estrasse una catenina con attaccato una specie di medaglione, che lanciò a Clark. Lui vide che aveva la forma del simbolo della sua famiglia, la casa degli El: un pentagono con dentro una specie di S terrestre.
<<jor-El aveva messo in salvo lì dentro una sua assistente, nel patetico tentativo di salvarle la vita dalla distruzione di Krypton!>> spiegò Zod <<le aveva dato quell’amuleto per respingere gli altri prigionieri e poter sopravvivere!>> esibì ancora il suo sorriso senza gioia <<quella stupida sperava di potermi fermare, impedendomi di recuperare il sangue e rimettendomi in riga con quel coso!>>
Clark strinse in mano con rabbia l’amuleto: a Zod non bastava il danno di aver eliminato l’assistente di Jor-El e di essersi liberato, aveva anche riportato quel trofeo come beffa.
<<normalmente sarei ben felice di spedirvi entrambi a marcire in quella dimensione infernale!>> disse Zod <<ma con il sangue di Kal-El potreste uscirne ancora più facilmente di quanto ne sia uscito io, e comunque non ho modo di farlo! Quindi temo che mi dovrò sporcare le mani e uccidervi!>>
<<vieni a prenderci!>> lo incitò Mulder <<siamo due contro uno!>>
Zod lo prese subito in parola, lanciandosi a supervelocità contro Clark, che pensò di incassare la sua carica.
Si sbagliò. La furia di Zod lo scaraventò fino alla vicina strada, dove finì in una cabina telefonica.
I suoi vestiti erano tutti strappati lacerati per l’urto. Le scarpe rosse, i pantaloni blu, la maglietta e la felpa…
Si tolse la lunga maglietta rossa e se la legò in vita. Ora sembrava che portasse mutande rosse sopra i pantaloni, ma andava bene. Sotto aveva un’altra maglietta blu con sul petto il simbolo della famiglia El, che lui aveva fatto in attesa dell’occasione. Si alzò. Notò che la felpa rossa lacera gli sventolava alle spalle come un mantello, ma penso che sarebbe andata bene. Con questo strano look uscì dalla cabina telefonica tenendo le mani sui fianchi.
Mulder stava lottando animatamente con Zod, che come soldato addestrato sembrava in netto vantaggio per il modo di combattere.
Clark corse a colpirlo in faccia con un cazzotto, chiedendo mentalmente scusa a Lex. Zod sputò sangue.
Mulder lo caricò con una spallata che lo fece barcollare ancora.
Clark e Mulder saltarono insieme addosso a Zod per picchiarlo insieme, ma dopo poco lui riuscì a respingerli e a liberarsi.
I due cercarono di afferrarlo per entrambi i lati e di spingersi a supervelocità come l’ultima volta, ma Zod puntò un piede a terra e con l’altro li colpì entrambi alle gambe con dei calci, facendoli cadere.
<<miserabili imbecilli!>> ringhiò <<so come avete sconfitto Brainiac! Credete che sarei stupido come lui? Credete che mi lascerei trascinare alla vostra Fortezza della Solitudine, dove il solo fetore di Jor-El mi farebbe svenire?>>
Clark fu il primo a rialzarsi, e colpì Zod con delle “bombette” di laser sparate dagli occhi, che sembrarono fargli male, ma lui rimaneva in piedi, combattivo e sempre sicuro di se.
Mulder intanto aveva con rammarico sradicato un albero con cui cercò di colpire il nemico, ma lui lo distrusse con un pugno.
Allora Mulder fu veloce a raccogliere tutti i pezzi di legno e a rilanciarglieli dandogli poi fuoco con la vista laser.
Clark approfittò per colpirlo di nuovo in faccia, ma i suoi attacchi vennero schivati.
Zod attaccò di nuovo Mulder, che riuscì più o meno a difendersi, Clark non riuscì a biasimarsi quando lo attaccò alle spalle.
Mentre lo teneva fermo Mulder lo picchiava. Non sapevano a cosa puntassero, forse a tramortirlo per poi con calma cercare di liberare Lex.
Ma Zod scelse il momento giusto per assestare un potente calcio in faccia a Mulder e poi liberarsi di Clark sollevandolo da dietro e sbattendolo in avanti per terra.
Clark e Mulder si rialzarono, Clark volle avvertire Zod <<non ti lasceremo devastare la Terra come hai fatto con Krypton!>>
<<jor-El non è riuscito a impedirmelo!>> rispose Zod <<tantomeno ci riuscirà suo figlio o un patetico imbecille terrestre!>>
<<ci riusciremo!>> affermò Mulder <<o moriremo nel tentativo!>>
<<e non solo voi!>> disse Zod rabbioso <<milioni di queste persone a cui tanto tenete moriranno, per la nascita di un nuovo regno kryptoniano! Non potete combattere il futuro! Ma io lascerò vivi quelli a cui tenete se vi arrenderete a me!
Inginocchiati di fronte a Zod, figlio di Jor-El! Inginocchiati!>>
Mulder fece per rispondere, ma Clark gli fece cenno di calmarsi. Quindi si avvicinò a Zod e poggiò le ginocchia a terra, fissandolo il suolo.
Lui gli porse la sua mano <<ora giura fedeltà a Zod!>> Clark prese la sua mano. Zod sorrise soddisfatto.
Ma poi la sua espressione diventò strana. Quella mano che Kal-El aveva preso stava tremando e mandava luce. Ed era ancora più strano perché era come se Zod non se la sentisse più!
<<scusa Zod, ma io non giuro fedeltà agli imbecilli!>> disse Clark con calma <<ti saluta mio padre!>>
E Zod urlò. La luce dell’amuleto degli El nella sua mano diventava sempre più intensa, finchè l’essenza del generale non fu estratta fuori. Sembrò lottare per tornare indietro, ma venne inesorabilmente strappato via per poi scomparire nel cielo. Lex cadde a terra svenuto.
In quel momento Mulder si illuminò per una attimo di una strana luce per poi sentirsi come svuotato dell’energia. I suoi superpoteri temporanei erano svaniti.
Clark raccolse l’amuleto dalla mano di Lex <<usare la sua stessa arroganza è sempre stato il modo migliore per sconfiggere Zod!>> lo tenne un po’ in mano e ridacchiò <<e pensare che me lo ha portato per dimostrarmi quanto fossimo impotenti!>>
<<dov’è finito?>> chiese Mulder guardando al cielo <<È tornato nella Zona Fantasma? È morto?>>
<<sinceramente non so dove sia, ma non credo che riuscirà più a uscirne!>> rispose Clark <<lex è tornato quello di un tempo, e non ricorderà niente!>>
<<abbiamo respinto un’invasione e sconfitto un tiranno spaziale!>> concluse Mulder <<credo di poter chiudere almeno una ventina di X-files con successo!>>
<<di certo tornare al tuo lavoro sarà meno stressante che continuare il mio!>> rispose Clark <<ti invidio!>>
Mulder guardò a lungo Clark e il modo in cui aveva messo i suoi abiti <<mi piace come sei vestito, sai?>> disse <<rifinendolo un po’ dovrebbe venirne fuori qualcosa niente male!>>
<<grazie, lo terrò in considerazione!>> rispose Clark con un sorriso.
Edited by Ace_87 - 28/1/2024, 21:28