Smallville Italia

Life For Rent, 3° episodio GdR

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Sgt. Rock
view post Posted on 18/12/2005, 21:52




Benvenuti al terzo capitolo del Gioco di Ruolo di Smallville Italia!

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Lex Luthor GdR
view post Posted on 18/12/2005, 23:34




Giorno 0 - Caverne di Smallville (segue dall'episodio 4.22)

Lex si rialzò tossendo. L’ultima cosa che ricordava era Chloe che lo spingeva contro una delle pareti della caverna. “Non deve essere passato più di qualche minuto” pensò sentendo i boati della pioggia di meteoriti che stava ancora cadendo su Smallville. Si guardò intorno per riprendersi dalla caduta cercando Chloe, inutilmente. “Probabilmente se n’è andata” si disse entrando con circospezione nella stanza da cui solo pochi minuti prima compariva una luce accecante. Ora appariva vuota e buia. Sul tavolo al centro Lex identificò i simboli alieni che secondo le ricerche del dottor Swann appartenevano allo scomparso pianeta Krypton. La sua silenziosa esplorazione fu interrotta da una voce.

“Aspettavo da tempo il momento di trovarti qui solo, Lex Luthor.”

Lex trasalì. Si guardò intorno allarmato. “Chi sei? Fatti vedere!” urlò con voce alta benchè leggermente tremolante.

“Non posso mostrarmi, Lex Luthor. Non ho forma e benchè possa assumerne una, sono prigioniero di queste caverne.”

Lex non era convinto. “E allora come fai a conoscermi?”

“Sei stato spesso qui” disse la voce.

Il giovane Luthor, accortosi di non correre nessun pericolo immediato, cominciò ad analizzare la situazione con maggiore razionalità. “Da quanto tempo sei… prigioniero?”

“Non ho abbastanza informazioni sulle unità di misura del tempo terrestri per rispondere a questa domanda.”

Lex trovò la cosa abbastanza esasperante. “Chi sei? Perché sei prigioniero?”

“Sono una forma di intelligenza artificiale denominata Vril Dox. Sono stato fatto costruire da un kryptoniano chiamato Zod. Zod fu catturato e punito per aver infranto le leggi kryptoniane. Io sono stato intrappolato in queste caverne perché considerato un pericolo.”

La cosa si faceva interessante per Lex. “Per quale scopo sei stato costruito?”

“Liberami e lo saprai”

“Escludendo il fatto che non so come fare, potrebbe essere pericoloso. Perché dovrei?”

“Perché puoi ottenere la cosa che più desideri al mondo”

“E cosa sarebbe?”

“Conoscenza.”

Lex considerò per un attimo i pro e contro della sua scelta, poi con decisione si rivolse al suo interlocutore. “Dimmi come liberarti.” Non sapeva che, nascosta in un anfratto delle complesse e frastagliate grotte, qualcun altro li stava osservando.

Edited by Lex Luthor GdR - 18/12/2005, 23:37
 
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Lana Lang GdR
view post Posted on 19/12/2005, 00:09




Giorno 0 - Campagne di Smallville (continua dall'episodio 4.22)

Lana se ne stava immobile, incredula e profondamente spaventata, ma nonostante ciò non riusciva a distogliere lo sguardo su cosa stava accadendo. Il misterioso veicolo nel cratere lasciato dalla pioggia di meteoriti si stava lentamente aprendo. D'istinto però si destò da quell'ipnotica vista indietreggiando, ma mise male un piede e cadde rotolando fino alla base dell'argine della buca. Doveva nascondersi, ma dove? Notò gli alberi a poca distanza e così lentamente si avvio strisciando verso di essi cercando di fare veloce. Ma la gamba ferita dopo lo schianto dell'elicottero era un ostacolo non indifferente, ogni movimento le costava uno sforzo terribile ed un dolore ancora più forte, ma soffocò ogni gemito per paura di essere sentita da chi conteneva quello strano coso.....cosa o chi vi era contenuto. Che cosa era? Cosa c'entrava con la pioggia di meteoriti? Mentre si nascondeva dietro i cespugli si ritrovò a pesnare quanto tutto questo fosse in linea con l'ultimo anno: una serie di avveniementi strani ed incredibili, come l'incontro con Jason, il tatuaggio, le pietre ed Isobel. Che tutto ciò fosse collegato? Si accovacciò appoggiandosi al solido bisto di un albero mentre detriti di meteorite ardevano intorno e cercò di spegnerli con i piedi, atterrita al pensiero che potessero trovarla.
 
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Clark Kent GdR
view post Posted on 19/12/2005, 00:16




Giorno 0 - Polo nord - (segue dall'episodio 4.22)

La strana pietra che si era formata dall’unione dei tre «elementi» stava ancora volteggiando in aria. Clark l’aveva scagliata con tutta la forza della sua rabbia.

“Mi hai fatto sperare in una salvezza per la Terra!” La frase era rivolta per metà alla pietra e per metà al padre naturale Jor-El. “Mi hai illuso che avrei potuto salvare i miei amici, i miei genitori e le persone a cui volevo bene!” Adesso la rabbia di Clark era diventata frustrazione e senso di impotenza. “Sono stato uno sciocco a fidarmi!” pensava Clark anche se sapeva che colpevolizzarsi non gli sarebbe servito a molto. Fece un profondo respiro e cercò di calmarsi. Egli credeva davvero che l’unione dei tre elementi avrebbe potuto aiutarlo a salvare la terra, o più precisamente Smallville; era quello in realtà che gli interessava maggiormente: salvare Smallville. La cittadina di campagna che gli era tanto cara, dove aveva passato momenti stupendi, insieme ai suoi genitori, a Lex, a Lana, a Chloe e a tutti gli altri che se n’erano andati nel corso degli anni come Pete. Pensava che le pietre si sarebbero unite e, come in un film, sarebbe scaturito da esse un qualche raggio colorato o scudo magico che avrebbe protetto la città dai meteoriti. Ma non era successo così. I meteoriti si erano schiantati e lui non aveva idea dei danni che essi avevano provocato. Non conosceva neppure il posto dove si trovava. Al polo nord? In Siberia? Sulla cima dell’Everest? Davanti a lui vedeva solo neve. Nient’altro che neve. Un bianco e soffice manto di acqua ghiacciata che ricopriva il terreno intorno a lui per miglia e miglia. Neppure il superudito lo aiutava. Era completamente solo, in un posto che non conosceva neppure. Il cristallo continuava a muoversi, quasi come se il posto fosse senza attrito, ma a Clark attualmente interessava poco. La frustrazione e la rabbia cominciavano a placarsi, lasciando il posto a una cupa rassegnazione e ad una profonda tristezza.
Pian piano però, allo scemare della rabbia, il cervello riprese a funzionare.
“Mamma e papà saranno sicuramente già a distanza di sicurezza. Lex ha preso il suo Jet privato; Chloe e Lois le ho viste partire personalmente. L’unica che mi dà pensieri è Lana. Le sue parole sembravano molto tristi, suonavano quasi come un addio. Perché, cosa potrà mai aver fatto da essere così sconvolta? Forse aveva paura che la strega Isobel riprendesse il controllo del suo corpo? O forse c’entra qualcosa il fatto che il cristallo era sporco di sangue…non saprei darmi una risposta.” Tuttavia Clark era sicuro che Lana era riuscita a salvarsi in qualche modo. Lex le era molto vicino in questo periodo, e aveva comunque al suo fianco Jason, che per quanto avesse un lato oscuro che a Clark non piaceva per niente, si sarebbe prodigato per la sua ragazza. Non aveva molto da temere per i suoi amici.
“Speriamo che questa pioggia di meteoriti non abbia mutato altre persone come era successo sedici anni fa. Vorrei evitare di dovermi ritrovare ad affrontare una nuova Tina Greer.”
Clark si guardò nuovamente intorno. Fortunatamente il freddo non aveva effetto su di lui. Poteva resistere a qualsiasi temperatura. Ad un certo punto la terra cominciò a tremare. Il cristallo aveva finito di librarsi nel cielo ed era atterrato, conficcandosi nel terreno. Clark raggiunse il luogo dell’impatto, cercando di sistemare le cose, anche se si rendeva conto che era troppo tardi. Il terremoto si placò un attimo, per riprendere dopo pochi secondi molto più potente di prima. Clark cominciava ad avere paura. Non conosceva il cristallo, non sapeva cosa sarebbe potuto succedere. Poteva benissimo distruggere tutta la vita sulla terra e lasciare solo lui a popolarla, come voleva il padre. La terra tremò sempre più forte e si spaccò in due, proprio davanti ai suoi piedi. Clark arretrò giusto in tempo. Davanti a lui cominciava a erigersi qualcosa di veramente imponente, così imponente da ridicolizzare i più grandi castelli d’Europa, o l’Empire State Building stesso. Pian piano la paura lasciò il posto allo smarrimento. Cosa si ergeva davanti a lui?

[Continua…]


Edited by Sgt. Rock - 20/12/2005, 12:19
 
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Chloe Sullivan GdR
view post Posted on 20/12/2005, 15:28




Giorno 0 - Caverne di Smallville (segue dall'episodio 4.22)

Approfittando della luce abbagliante che aveva pervaso tutta la grotta, Chloe era riuscita in quel fulmineo lasso di tempo a liberarsi dalla stretta di Lex e nascondersi dietro alcuni ammassi di roccia. Sentiva il cuore palpitare per l’ansia provata. Era evidente il notevole cambiamento dell’uomo che contro il suo volere l’aveva condotta fino in quel luogo. Ancor più palese era la voglia smisurata del miliardario di scoprire qualcosa a cui neppure lei sapeva dare spiegazione. Ma forse qualcuno poteva. “Clark!” aveva pensato ansimante quando il giovane si era avviato dentro la stanza. Attimi prima dell’intenso bagliore era certa di averlo intravisto lì dentro eppure quando aveva udito Lex parlare con qualcun altro fu certa che non era così. Non era facile, dalla sua posizione, comprendere chiaramente l’intera conversazione, ma qualcosa era facilmente intuibile: un grave pericolo si celava dietro quelle mura. Attenta e curiosa continuava a seguire il discorso “Krypton …Zod… ” malgrado non comprendesse alcunché, la sua mente assimilava ogni singola parola di quella voce del tutto estranea, pronta, alla prima occasione, a rivelare a Clark le informazioni acquisite. “Soltanto lui può risolvere la situazione..” meditava Chloe, non curante della sua improvvisa scomparsa quasi credendo che la visione di poco prima era stata soltanto una fallace allucinazione. Troppo tempo ormai era passato agli occhi dell’intrepida reporter seppur effettivamente fossero soltanto pochi minuti. Troppo tempo aveva passato dietro alla grande roccia, nascosta e tormentata dall’idea di esser scoperta. Rigida, con il massimo silenzio, iniziò a dirigersi verso l’uscita mentre ancora i due parlavano. “Conoscenza?” si domandò dopo aver percorso pochi passi. Queste parole avevano attirato ancor più il suo interesse. Si trattenne e si voltò di scatto, preoccupata, quasi con l’intento di avvicinarsi nuovamente. La replica di Lex non tardò ad arrivare chiara e concisa. E nell’udire la domanda dell’uomo esitò ragionando razionalmente su ciò che fosse meglio fare in quel momento, ma fu il timore a sopraffarla e a condurla velocemente verso l’uscita, timore dovuto non solo alla strana presenza che quella grotta racchiudeva ma soprattutto per l’imprudenza dell’uomo che stava familiarizzando con qualcosa o qualcuno in apparenza fin troppo pericoloso…

Fuori la grotta cessò il senso d’ansia e d’angoscia. Lo sbigottimento crebbe nei suoi occhi a veder una valle completamente devastata. E senza riflettere, seguendo il proprio istinto, altro non poté fare che correre, correre, correre…


Edited by Chloe Sullivan GdR - 20/12/2005, 15:32
 
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Clark Kent GdR
view post Posted on 29/12/2005, 16:05




Giorno 0 - Polo Nord

Più grande dell’Empire State Building. Un’enorme costruzione, interamente fatta di ghiaccio si ergeva ai piedi di Clark. Un grandissimo castello di cristallo, che si fondeva e si uniformava perfettamente con l’ambiente circostante.
“Se non altro hanno il senso del design” pensò Clark che ormai aveva lasciato ogni timore da parte, per sostituirlo con un’immensa curiosità. Il ragazzo varcò l’ingresso dell’enorme palazzo. Appena entrò si rese conto che nonostante fosse tutto fatto di cristalli che, all’apparenza ricordavano il ghiaccio, era tutto estremamente avanzato tecnologicamente. Tecnologie sconosciute alla mente umana. Clark si guardò intorno. Sulla parete opposta a quella da cui era entrato era posto un grande schermo, simile a quelli da cinema, ma allo stesso tempo estremamente differente. Clark vi si avvicinò. Provò a toccarlo, seppure con un po’ di timore. Sullo schermo comparve un volto e la luce nel palazzo divenne più soffusa. “Buon giorno Kal-el”
Clark sobbalzò.
“Chi sei tu?” chiese Clark anche se in cuor suo sapeva già la risposta
“Io sono Jor-el, tuo padre naturale” Clark riconobbe allora la voce che più volte aveva sentito provenire dalle grotte o dalla navicella. Il volto che si vedeva sullo schermo era vecchio, più vecchio del padre adottivo, Jonathan, all’incirca sulla sessantina. Capelli bianchi e occhi scuri, comunicavano però una forza interiore che rendeva l’individuo tutt’altro che indifeso.
“Tu sei Jor-el?” chiese Clark un po’ scettico
“Sì” rispose semplicemente il volto. Effettivamente se si faceva attenzione e si usava un po’ di fantasia si potevano notare delle somiglianze tra il ragazzo e l’immagine sul grande schermo.
“Avvicinati Kal-el” disse l’alieno per metà con affetto e per metà come un ordine. Clark obbedì.
“Ci sono dei cristalli sparsi per la fortezza. Ognuno ti insegnerà qualcosa di nuovo, qualcosa su di noi o su di te. Per primo però dovrai inserire quello che è vicino a questo schermo”
Clark guardò vicino allo schermo e vide un grosso cristallo, piatto, inserito in quello che a prima vista sembrava un porta penne. Clark lo prese e cercò un incavo. Lo trovò e vi inserì il cristallo come si fa con i cd.
“Bene Kal-el. Questa è la tua prima lezione. Devi imparare perché altrimenti non tornerai mai a casa in tempo.”
“Perché? Che cosa sta accadendo a Smallville?” chiese Clark
“La nuova pioggia di meteoriti, come per la precedente, è servita a coprire l’arrivo di un’altra navicella. Ignoro chi possa esservi all’interno, ma sicuramente è una minaccia per il pianeta. E di conseguenza per te. Ti insegnerò quanto ti basta per poter sgominare questa minaccia e poi tornerai qui per terminare l’addestramento”
A queste parole Clark si sentì mancare. Una minaccia? Per l'intero pianeta? Stavolta si trattava di combattere seriamente, non contro un mutante come l'uomo insetto o la ragazza che controllava le api. Ma contro alieni. probabilmente dotati di armi altamente tecnologiche, come quelle di Star Trek, o, addirittura, provenienti da Krypton come lui, quindi con i suoi stessi poteri. L'ultima ipotesi era azzardata, considerando che Krypton non esisteva più, ma d'altra parte potevano esserci stati dei superstiti come lui.... o Krypton poteva avere delle colonie come i popoli antichi sulla Terra..... era tutto un grande mistero. Clark decise per una volta di dare ascolto al padre.
“E che cosa dovrei imparare?” chiese Clark
“A sconfiggere le tue paure più profonde…”

Edited by Clark Kent GdR - 29/12/2005, 16:05
 
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J'onn J'onzz GdR
view post Posted on 7/1/2006, 22:31




Giorno 0 - Campo di Grano - Smallville (segue dall'episodio 4.22)

J'onn si risvegliò in mezzo ad un campo di grano era nudo ed impaurito,dopo aver preso coraggio decise di alzarsi,si guardò attorno.Da lontano una macchina si era fermata,dalla vettura uscì un uomo che pian piano si avvicinava all'alieno.
"Signore cosa ci fa qui? non vede che c'e una pioggia di meteoriti in corso e pericoloso"
"Che cosa ci faccio qui? dove mi trovo?"
L'uomo lo guardò più attentamente..
"Oh mio dio! ma cosa l'è capitato?!"
"La prego mi aiuti"
"Stia lontano da me"
l'uomo era scappato dalla paura non voleva più saperne di lui.Dopo pochi attimi l'alieno notò un cartello sotto di se con su scritto"Smallville The Meteor Capital World"egli cominciò a ricordare pian piano tutto quello che era successo..
"I meteorti,l'astronave!?"
"Devo trovare l'astronave prima che sia troppo tardi."
Con super velocità J'onn si allontanava dal campo di grano...

Edited by J'onn J'onzz GdR - 7/1/2006, 22:36
 
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Doriana Luthor
view post Posted on 30/4/2006, 23:06




Si può chiudere anche il terzo episodio:

https://smallville.forumcommunity.net/?t=3048276

Edited by Doriana Luthor - 1/5/2006, 00:14
 
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7 replies since 18/12/2005, 21:52   2053 views
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