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Il suono del silenzio, Ciò che Lois deve aver provato dopo la morte di Jonathan Kent

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piccola otaku
view post Posted on 2/8/2009, 00:10




Titolo: Il suono del silenzio
Autore: Piccola Otaku
Spoiler: FF ambientata dopo la morte di Jonathan Kent, nell’episodio 5x12
Genere: drammatico
Coppie: in realtà non vi è una vera e propria coppia, solamente un po’ di Clois, ma più come amici
Sommario: Rivedendo la quinta stagione mi sono accorta di come sia stata trascurata la reazione di Lois alla morte di Jonathan Kent. Insomma hanno lavorato insieme durante la campagna elettorale, tra loro vi era un bel rapporto, quindi Lois qualcosa deve pur aver provato. Ecco la mia visione!
Pubblico a cui è destinata la FF: Per tutti
Note: Complimenti molto bene accetti, ma anche le critiche, altrimenti come mi miglioro?


Lois è al Talon, si sta riprendendo dopo essere caduta dallo sgabello, è contenta il suo senatore è diventato il senatore del Kansas. È contenta di sentirsi parte, anche se minima, di questa vittoria. Il telefono squilla, Lois pensa, anzi è certa che sia il nuovo senatore al telefono.
Lois: “Pronto Senatore!” – risponde ingenuamente.
Chloe singhiozzando: “Lois, sono Chloe”
Lois messa da parte l’ingenuità: “Chloe, che ti succede? Stai piangendo, stai bene?”
Chloe: “Non ne sono sicura, vedi mi ha chiamato Clark – inizia a piangere rumorosamente – suo padre è...lui ha avuto un infarto e...Lois, non c’è l’ha fatta”
Lois non riusciva a comprendere ciò che realmente Chloe le stesse dicendo, una quindicina di minuti fa stava festeggiando la vittoria con il Signor Kent e adesso lui era morto, se ne era andato senza mantenere fede alla sua più grande promessa: fare del Kansas un posto migliore.
Chloe: “Lois ci sei?”
Lois non aveva parole, raramente le capitava. Oltre a non trovare le parole, la bocca le si era seccata e le lacrime seppur involontariamente iniziarono a scendere. Lois avrebbe voluto dire qualcosa a Chloe, avrebbe voluto sfogarsi ma non aveva parole, non aveva la forza di reagire a ciò che era successo. Nelle ultime settimane aveva passato più tempo con il Signor Kent che con qualsiasi altra persona. Il telefono le cascò dalle mani, Lois si allontanò dal telefono e si avvicinò al divano, aveva bisogno di sedersi, nel mentre la voce singhiozzante di Chloe che chiamava il suo nome si fece sempre più lontana.

Lois è seduta sul divano, si guarda intorno. Tutto attorno capellini, magliette, cartelloni con scritto “Vota Kent” e un manifesto molto grande con la faccia di Jonathan Kent cattura lo sguardo di Lois. Gli si avvicina, le sue lacrime scendono imperterrite e il pianto inizia a farsi rumoroso, Lois ha ormai di fronte la faccia di Jonathan.
Lois: “Avanti Signor Kent, sappiamo entrambi che non doveva finire così”
Si appoggia al muro sul quale il manifesto è attaccato. E pensa che non ha neanche chiesto a che ora fosse il funerale. Non era mai andata ad un funerale. Era troppo piccola quando è morta sua madre, e non aveva avuto il coraggio di andare al “funerale” di Chloe. Ma adesso, volente o nolente, doveva andare. Glielo doveva al Signor Kent, alla Signora Kent, e a...Clark. Fu in quel momento che pensò a lui, a come doveva sentirsi desolato. L’istinto fu quello di prendere la macchina e andare da lui a vedere come stava, non pensò al fatto che forse Clark non avrebbe gradito la sua presenza, semplicemente andò. Mise un cappotto nero, che non era solita indossare. Si lavò la faccia per togliere le lacrime, che come su un vetro quando piove si moltiplicavano di attimo in attimo.

Lois è in macchina, sta quasi arrivando alla fattoria Kent quando pensa che a consolare Clark ci sarebbe stata Lana e che a pensarci bene lei non era mica Chloe! Non poteva semplicemente piombare a casa sua e fare un po’ di ironia in un giorno triste come quello. Così fece una brusca inversione a U e decise di tornarsene a casa. Fu una notte molto insonne, a dir la verità Lois non andò neanche a letto. Decise di chiamare Chloe seppur fossero l’una di notte.
Lois con una voce molto rauca, tipica di chi da un bel po’ non apre bocca: “Chloe volevo sapere domani a che ora sono...i funerali”
Chloe quasi stupita di sentirla: “Lois mi hai fatto preoccupare! Comunque sono alle nove, se vuoi passo a prenderti io”
Lois: “No, non prendertela Chloe ma non ne ho molta voglia preferisco andare da sola”

La notte passò così tra scartoffie e gadget della campagna elettorale ormai non solo inutili ma perfino strazianti da sistemare. Erano le otto del mattino e Lois aveva dormito al massimo due ore, decise di vestirti e andare un po’ prima al cimitero, così si preparò rimise quel suo capotto e si guardò allo specchio. Ciò che vide la meravigliò, aveva le occhiaie e una pessima cera. “Neanche dopo una nottata di tequila mi riduco così” pensò ad alta voce e dopo istintivamente si tappò la bocca con le mani, come se con quella frase avesse mancato di rispetto al suo stesso dolore. Lois prese la sua macchina e si avviò al cimitero.


Lois è appena scesa della macchina, quando una fitta neve inizia a cadere dal cielo, Lois amava la neve. Ma adesso alzando lo sguardo verso il cielo, con i suoi occhi ormai più che umidi, odiava quella neve. Odiava quella fottuta giornata di neve che oltre al caldo aveva portato via con se anche una persona magnifica. Sono le 8.30 ancora c’è solo il prete, non è arrivato nessuno. Lois si avvicina e fa un cenno di saluto al prete. Non era stata molto cattolica in tutta la sua vita, la perdita della madre le aveva fatto perdere la fede e la speranza in Dio, ma oggi, in quella giornata innevata si sentiva vicina a Dio più che in tutta la sua vita. Lois alza lo sguardo e vede arrivare la Signora Kent e Clark, entrambi con lo sguardo basso e straziato dal dolore. Dietro di loro delle persone stanno portando la bara. Il solo pensiero che dentro ci sia il Signor Kent fa rabbrividire Lois che per un momento si sente venire meno, sta quasi cadendo, ma Clark le si avvicina e la sorregge. Lois sta pensando quanto sia incredibile Clark, in un giorno come questo dovrebbe essere lei di sostegno per lui e invece è lui che ha sostenuto lei. Lois si gira e abbraccia Clark, le lacrime iniziano nuovamente a scendere e Lois riesce solamente a sussurrare: “Mi dispiace”. Clark si stacca da quell’intenso abbraccio e guarda Lois come un cucciolo smarrito e impaurito che è appena stato abbandonato dal suo padrone. Lois dopo abbraccia la Signora Kent, che mostra un aspetto invecchiato in volto, rispetto alla sera precedente. Adesso sono arrivati proprio tutti: Chloe si avvicina a Lois e le stringe la mano. Lana si avvicina a Clark, decide che almeno per quel momento l’amore della sua vita ha bisogno di lei e che sia ora di mettere da parte l’orgoglio e così prende per mano Clark. Lionel si avvicina ma non troppo. Lex invece guarda da lontano, come quasi sentendosi responsabile del fatto che nessuno vince contro un Luthor. Il funerale procede tra belle parole dette dal prete e sincere lacrime versate dai presenti, adesso è il momento che tutti vadano e la famiglia dia l’ultimo saluto al loro caro defunto. Lana lascia, delicatamente, la mano di Clark che ne rimane quasi deluso. Lionel poggia una mano di conforto sulla spalla di Martha e va via, Lex che è solamente uno spettatore finito lo spettacolo va via.
Chloe: “Lois adesso dovremmo andare”
Lois: “Io preferisco rimanere un altro po’”
Chloe: “Lois sto vedendo quanto tu sia sconvolta, ma in questo momento per rispetto di Clark e di sua madre, dovresti andare”
Lois: “Ok, tu vai”
Chloe: “Lois...”
Lois: “Me ne sto andando anche io, tranquilla”
Così dicendo Chloe lancia un ultimo sguardo a Lois e poi a Clark. Lois invece sembra andarsene ma invece prende il posto da spettatore che prima era di Lex.
Clark prende un po’ di terra e la butta molto delicatamente nella tomba calante di suo padre. Martha e Clark stanno per andare via, ma Martha si è accorta di Lois e allora prende per il braccio Clark e gli fa cenno di vedere dietro di lui. Clark si gira e la vede. Dice a sua madre di aspettarlo in macchina, lui sta per arrivare. Clark si avvicina sempre di più verso di Lois, ma Lois non lo vede ha lo sguardo perso nel vuoto. Se ne accorge solamente, quando si soprasalto se lo vede di fronte. Clark la guarda bene, e rimane tristemente sorpreso da ciò che sta vedendo, non pensava che Lois ci sarebbe rimasta così male, ma infondo ci aveva vissuto con suo padre e aveva passato con lui molto tempo in questo periodo di campagna elettorale. Lui non gliela aveva detto, ma era stata straordinaria in questa campagna elettorale.
Lois: “Scusami Clark, non volevo invadere la vostra privacy”
Clark non dice una parola, le tende la mano, Lois non capisce ma decide di fidarsi, come di pochi altri si fida, prende la sua mano.

Clark ha portato Lois alla fattoria, stava troppo male per passare la giornata da sola. Martha ha preferito andare un po’ a distendersi. Così loro due erano rimasti soli, seduti sul divano del fienile.
Clark: “La fortezza della mia solitudine, così l’aveva chiamato questo posto mio padre”
Lois: “Beh ha ragione, lui aveva sempre ragione su ciò che diceva”
Clark: “Lois non sentirti inibita dalla mia presenza”
Lois non capiva a cosa si stesse riferendo. A Clark uscì una lacrima.
Clark: “Perché io non mi sento inibito dalla tua, e sto piangendo accanto a te”
Lois: “È solo che... solamente vorrei essere di conforto per te, vorrei apparire forte ai tuoi occhi per aiutarti”
Clark: “In questo momento non ho bisogno di qualcuno che sappia consolarmi ma qualcuno che sappia capirmi”
Lois rimase stupita da quella frase. Così decise di seguire il suo consiglio, erano seduti sul divano uno accanto all’altro e Lois adesso poggia la sua testa sulla spalla di Clark come non aveva mai fatto.
Lois: “Come ti senti?”
Clark: “Mi sento responsabile di ciò che è successo”
Lois: “Clark era un infarto non un incidente stradale, non avresti potuto salvarlo”
Clark: “Già”
Lois: “Pensavo che Lana stesse con te, oggi”
Clark: “Vedi qualche ora prima....prima che...”
Lois interrompendolo: “Si? Cosa è successo qualche ora prima?”
Clark: “Abbiamo litigato. Ma poi al funerale, lei mi ha preso la mano e allora ho pensato che tutto andasse bene tra noi, almeno tra noi, ma poi quando tutti sono andati via, quando avevo più bisogno di lei, lei mi ha lasciato la mano ed è andata via e adesso è lei che vorrei qui e non c’è”
Lois a quelle parole si sente ferita nel suo orgoglio, sapeva benissimo di non poter prendere il posto di Lana Lang o di Chloe Sullivan nel cuore di Clark, ma neanche pensava che Clark le avrebbe detto esplicitamente che avrebbe preferito qualcun altro al suo posto in questo momento.
Lois alzandosi: “Sai Clark forse è stato uno sbaglio venire qui adesso. Forse in questo momento vuoi stare da solo, o con una persona a cui tieni veramente. È meglio che va...”
Clark le prende la mano e sussurra: “Per favore, resta.”
Lois è nuovamente sorpresa. Si siede nuovamente al suo fianco, questa volta è Clark a poggiare la sua testa sulla spalla di Lois.
Clark: “Mi manca tantissimo, non so come farò senza di lui”
Lois: “Manca tanto anche a me, credimi ero sincera quando dicevo ai tuoi genitori che sono i genitori che avrei sempre voluto. E adesso è come se una parte di me se ne sia andata” – parlando di Jonathan Lois inizia a piangere nuovamente.
Lois: “Scusami”
Clark: “Non scusarti Lois. Sai non pensavo che tu...”
Lois interrompendolo: “Cosa Clark? Non pensavi che anche io avessi un cuore, che sapessi piangere o che potessi affezionarmi a qualcuno?
Clark rimane stupito da quelle domande, adesso è chiaro che qualcosa detta precedentemente l’aveva ferita.
Clark: “Veramente stavo dicendo tutt’altro”
Lois: “Cioè?”
Clark: “Che sei l’ultima persona con cui mi aspettavo di parlare e condividere questo mio dolore”
Lois: “Già. Sai Clark ti dirò una cosa adesso, che suona più come una domanda ma che io imporrò essere un’affermazione: Passeremo tutto questo dolore, arriverà il giorno in cui guardando il cielo sorriderai, sorrideremo pensando a lui”
Clark rassicurando Lois: “Non so dirtelo Lois, ma è ciò che spero con tutto il cuore”
Ne Lois ne Clark dissero più una sola parola, il silenzio certe volte è più forte di mille parole. Perché certe volte le persone parlano senza emettere suoni e le altre ascoltano senza udire, perché certe volte la musica di sottofondo è senza note e nessuno osa disturbare il suono del silenzio, nemmeno Clark e Lois.
 
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The_MeDieVaL_ConQueR
view post Posted on 2/8/2009, 00:30




Molto bello!! l'ho letto tutto!! Molto brava :ok: ..
Io non so se ce la farei mai a scrivere un poema così xD..
PErò in fin dei conti dicevo che non ce la facevo nemmeno a leggerlo tutto ma poi l'ho letto..:P

Poi è vero, molte cose sono state sotterrate troppo in fretta o trascurate in SV
 
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view post Posted on 2/8/2009, 09:46
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super eroe

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Molto bella, bravissima Ale! :applausi: :hug: Molto valida la cura nella descrizione degli stati d'animo di Lois e Clark! :hurrah:
 
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piccola otaku
view post Posted on 2/8/2009, 11:39




Grazie ragazzi, sono contenta che vi sia piaciuta :)
 
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view post Posted on 2/8/2009, 12:37
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giornalista del Torch

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già davvero bella!!
 
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4 replies since 2/8/2009, 00:10   327 views
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