Scusate per il ritardo! Eco due piccoli capitoli.
CAPITOLO 2: Tornata dall´Italia
Il mese di luglio era stato interminabile per Lex e Lana. Mentre lui cercò di mantenersi occupato con del lavoro amministrativo della LexCorp- tornando a casa raramente per evitare il suo fantasma, che abitava in ogni angolo del palazzo- lei vagò per le strade ed i musei di Roma, Firenze e Venezia, seguita con discrezione dalla guardie del corpo di Lex.
Era il primo d´agosto e Lex era al telefono discutendo accesamente con Lionel quando la porta del suo studio si aprì e la ragione della sua angoscia entro nella stanza.
"Papà, ne parleremmo dopo. Ti devo lasciare, " gli disse, riagganciando il telefono." Lana! " esclamò con un sorriso, lasciando la sua scrivania e camminando verso di lei. "Perché non mi hai detto che saresti arrivata oggi? Ti avrei dato un passaggio dall'aeroporto! " la rimproverò, abbracciandola forte e dandole un bacio casto sulla sua fronte.
"Mi sei mancato, Lex," bisbigliò, alzando lo sguardo.
"Anche te mi sei mancata. Il castello sembrava un cimitero mentre tu non eri qui, " le confessò Lex. "Com`è andata? "
"Non hai ricevuto le mie cartoline? "
"Sì, ma immagino che l'esperienza di visitare la Culla della Civiltà non si può esprimere scrivendo una cartolina. "
"Hai ragione. Ti ringrazio per il tuo regalo, Lex. E 'stato il viaggio con cui avevo sempre sognato. "
"È stato d´aiuto? "
"Mi ha dato del tempo per riflettere e ho preso una decisione. "
"E che cosa hai deciso? "le chiese Lex con un nodo allo stomaco.
"Vorrei fare qualcosa da sola. Forse trovare un lavoro qui a Smallville, poter pagare il mio affitto io stessa ... "
"Sai che puoi restare da me tutto il tempo che tu voglia," le disse sinceramente. "C`è la capanna per gli ospiti se ti preoccupa ciò che ne possano pensare," aggiunse.
"A patto che io trovi un lavoro e ti paghi un affitto, Lex. "
"Se ti fa sentire più comoda .... Fa come vuoi, "le rispose, felice di vedere che non aveva intenzione di andarsene.
La fortuna sorrise Lana lo stesso giorno in cui cominciò a cercare un lavoro e, ancora un´altra volta, dové ringraziare Lex. In effetti, il corso d'arte che le aveva insistito che seguisse l´aiutò a ottenere un posto all´unica galleria d´arte a Smallville e ad avere l´indipendenza necessaria per trasferirsi .
"Lana, sono felice per te," le disse Lex, consegnandole le chiavi della capanna.
"Lex? " gli chiese Lana nervosa.
"Sì? " le rispose, guardandola coi suoi intensi occhi grigio bluastri che sembravano di poter leggere la sua mente.
"Ho pensato ...," cominciò. "Sapevi che c'è un centro qui a Smallville dedicato ad aiutare le donne che sono state abusate? " le chiese, alzando lo sguardo.
"Sì, ne ho sentito parlare," le rispose, sperando che lei entrasse nei particolari.
"Mi chiedevo ... Tu credi che sia una buona idea che io mi offra come volontaria per un paio d´ore al giorno, considerando che io ...? " bisbigliò.
"Ne hai parlato con la Dottoressa Madison? "
"Non ancora. Pensavo di farlo, ma ... tu che ne pensi, Lex? "
"Se lei è d'accordo, non mi opporrò. Nonostante, dovresti sapere che può essere pericoloso, Lana. "
"Cosa ci sarebbe di pericoloso in aiutare altre donne come me, Lex? Non tutte le donne hanno qualcuno come te nella loro vita che le possa aiutare a superare una esperienza simile, " le rispose con passione.
“Io voglio soltanto proteggerti, Lana, " le disse, sopraffatto dall´emozione. "Non sai a che estremi sarebbero capaci da arrivare quelli che hanno violentato o che colpiscono sue mogli. "
"Sono stanca di sentirmi così fragile. Svegliati, Lex! Non mi romperò se ... " esplose, lasciandolo senza parole e da solo in mezzo del suo studio.
"Mannaggia! " esclamò un paio di minuti più tardi, gettando violentemente a terra tutto ciò che c´era sopra la sua scrivania.
Le cose non erano mai state facili per Lex e la strada verso la felicità era più piena di buche del previsto.
Capitolo 3: La Vendetta è Dolce
Helen non poteva credere di essere stata così sbagliata a proposito del modo in cui Lex dovrebbe essere reagito, anzi era stupita della mancanza di qualsiasi reazione. Aveva sperato che lui si scagliasse contro l´uomo che aveva attaccato Lana, ma non aveva mai immaginato quest´apatia. Tuttavia, c´era una cosa della quale era sicura- che Lex era innamorato follemente di Lana e che la ragazza doveva ricambiare i suoi sentimenti per averlo convinto di non contrattaccare. Pertanto, se l´amore della ragazza era così profondo come quello di Lex per lei, c´era soltanto una strada da prendere, e Helen aveva l´intenzione di prenderla. Ah, il dolce sapore della vendetta!
Un mese dopo il suo ritorno dall´Italia, Lana aveva già recuperato la sua autostima. Non solo era felice col suo lavoro alla galleria, ma anche sentiva che stava facendo qualcosa di importante con il suo volontariato al rifugio. Nonostante i suoi dubbi iniziali, Lex l ´aveva appoggiata; sebbene- conoscendo la natura sospettosa di Lex- Lana era sicura che lui aveva fatto investigare tutte le persone che lavoravano al centro prima di darle la sua approvazione finale. Tuttavia, c´era una nuvola all'orizzonte, non aveva nessuna idea del posto che occupava nel cuore di Lex.
Nel frattempo, Lex era finalmente giunto ad una decisione; darebbe il primo passo per avvicinarsi a Lana, sperando che il tempo e lo spazio che le aveva dato fosse stato sufficiente. In fatti, si era accorto che se non faceva qualcosa presto,la sua tattica potrebbe essere ritorta contro di lui. Non poteva lasciare che la paura di agitare Lana lo paralizzasi. La sua felicità e quella di Lana erano in gioco, ed era arrivato il momento di prendere il toro per le corna.
Erano le sei del pomeriggio e Lex era nel suo ufficio della LexCorp, preparandosi per tornare a Smallville, quando la sua assistente gli consegnò una busta indirizzata a lui con la parola “Confidenziale¨ scritta in un angolo .
"Chi te l´ha data, Jennifer? " le chiese Lex, guardando la busta che non aveva nessun mittente.
"A dire la verità non so chi l´ha consegnata, Signor Luthor. L´ho trovata sulla mia scrivania quando sono tornata dal bagno, " gli spiegò in tono di scusa.
"Va bene, Jennifer. Puoi andare. Comunque, c´è la telecamera a circuito chiuso per individuare il misterioso messaggero. "
"Certo, signore. Ci vediamo domani, allora. "
"Arrivederci, Jennifer. "
Essendo un Luthor, Lex era molto abituato a ricevere delle lettere anonime ogni tanto e sapeva come occuparsene. Tuttavia, il contenuto di quella busta in particolare fu un duro colpo per lui. C´erano almeno due dozzine di foto di Lana fatte in diversi momenti del giorno e quasi tutte la mostravano in compagnia d´un ragazzo che Lex identificò come Steve Kirk, un altro volontario al centro. Lex l´aveva fatto investigare e non aveva scoperto niente che sembrasse minaccioso. Nonostante, solo un cieco non si sarebbe riuscito che il ragazzo aveva più di un interesse platonico verso Lana.
Lex sparpagliò le foto sulla sua scrivania e i suoi occhi si focalizzarono su una in particolare. La fotografia mostrava la giovane coppia dandosi un abbraccio che sembrava di essere stato molto appassionato. Lex rimpianse la sua natura estremamente cauta; le aveva dato troppo spazio. Il giovane Luthor lasciò che la sua gelosia lo controllasi; afferrò la busta e le chiavi della sua Porsche e guidò a tutta velocità verso Smallville. Quando arrivò al cancello del castello, si era calmato abbastanza ma aveva le idee confuse. Chi potreve aver fato prendere quelle immagini e poi inviarsele? L'obiettivo era chiaro; chiunque fosse stato sapeva ciò che lui provava per Lana e quale sarebbe stata la sua reazione. Dovrebbe aspettare fino al mattino per guadare il filmato dalla telecamera a circuito chiuso.
Parcheggiò la sua Porsche nel garage e vide che le luci della capanna non erano ancora accesi. Stava pensando a visitare Lana più tardi, quando sentì una macchina fermarsi di fronte al palazzo. Anche se era buio, riuscì a vedere Lana e il ragazzo dietro il volante, Steve Kirk. Lasciando da parte la sua apprensione iniziale, Lex cominciò a camminare verso il retro della casa, quando, improvvisamente, la curiosità lo fece girare.
Tre bourbon e mezzora dopo, Lex, bussò alla porta di Lana.
"Che bella sorpresa! " esclamò Lana. "Lex, cosa succede? " gli chiese preoccupata, sentendo l´odore di bourbon nel suo alito.
"Posso entrare? Non aver paura, Lana. Non ti farei mai del male. "
"Lo so, Lex. Prego, " gli disse, aprendo la porta per lasciarlo passare.
"Quanto conosci questo Steve Kirk, Lana? "
"Cosa? " gli disse Lana stupita.
"Mi hai sentito bene, Lana. Quanto? "
"Si tratta di un volontario del centro. Suo padre è un alcolizzato che picchiava lui e sua mamma. "
"Nient´altro? "
"No, Lex. Perché?
"Che cosa succede tra voi due? "
"Che cosa vuoi dire? "
"Sai benissimo cosa voglio dire, Lana. Vi ho visti al di fuori ... "
"Non so cosa hai visto, Lex. "
"Non mi trattare con condiscendenza, Lana. Ti sei lasciata baciare e toccare da lui mentre che io non ho mai osato... "
"Non è stato così, Lex," gli rispose Lana tremante. "Lui non significa niente per me. Mi ha baciato, è vero, ma io non l´ho ricambiato. "
"È stata la prima volta che ha tentato di baciarti? Ha mai provato di fare qualcosa di improprio? "
"C´è stata un´altra volta. Ma niente d´improprio, Lex; crede di essere innamorato da me ma non è un tipo violento. "
"Parleresti con me se lui o qualcun´altro tentasse di forzarti a fare qualcosa, Lana? "
"Non lascerei che nessuno tranne te, mi toccasse, Lex,” bisbigliò Lana.
"Ti fidi così tanto di me? " le chiese, alzando soavemente il mento di Lana con la sua mano e guardandola negli occhi.
"Ti voglio bene, Lex," gli rispose con la voce spezzata.
"Anche io ti voglio bene, cara. Non sai quanto ," le confessò, dandole un bacio appassionato. "Devo andare, Lana; sarebbe la cosa più saggia da fare."
"Non sono fatta di cristallo, Lex. "
"Dev´ essere perfetto, Lana, e ho bevuto un po´ troppo. Dormi bene, amore. Domani sarà un altro giorno, " la salutò, dandole un dolce bacio sulle sue labbra prima di chiudere la porta dietro di lui.