Smallville Italia

"La Vendetta Continua" (PG-13) Drama/Amore, Fiction Lexana

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lillianschild
view post Posted on 8/2/2009, 23:02




NOTA DELL´AUTRICE: Tutti i personaggi di Superman e di Smallville appartengono alla DC Comics & Gough e Millar.

Questa storia è il seguito della mia fiction Lexana "La Vendetta" - se non l´avete letto ancora vi consiglio di farlo per capire meglio ciò che è accaduto prima e anche per valutare la evoluzione del rapporto tra i personaggi.

TITOLO: La Vendetta Continua

AUTRICE: lillianschild (Lexie)

PUBBLICO: maggiore di tredici anni

“ LA VENDETTA CONTINUA"



PROLOGO

Sei mesi erano trascorsi da quando Lex aveva condiviso un letto per la prima ed unica volta con la ragazza ferita di cui era disperatamente innamorato. Niente indecoroso era accaduto tra di loro- soltanto l´abbraccio confortante d´un uomo che cercò di scacciare i brutti fantasmi che infestavano i suoi sogni.

La mattina seguente era stata piena di sorprese, cominciando con la telefonata dell´ investigatore privato che Lex rispose mentre una addormentata Lana era ancora tra le sue braccia. La loro prima alba insieme resterebbe impressa nella mente di Lex per sempre visto che quella chiamata gli aveva rivelato il terribile segreto tra gli incubi di Lana, un segreto che quasi lo spinse a uccidere per lei. “Violenza sessuale. “ Sentiva quelle due parole nelle sue orecchie a più riprese e sono state quelle che lesse negli occhi di Lana quando lei si svegliò. Incolpò se stesso. Lui fu stato il vero obiettivo e la sua ex moglie, Helen, seppe come sconvolgerlo ed a chi usare per riuscire a farlo.

Helen Bryce e il suo ex-amante Paul Hayden avrebbero dovuto ringraziare il Signore per Lana. Lui aveva fatto una promessa a Lana e aveva l´intenzione di mantenerla.“Promettimi, ¨gli aveva detto. “ Promettimi che non prenderai quella decisione. Non potrei vivere con me stessa se sapessi che tu hai perso la tua anima per me."

Lex si svegliava ogni giorno con il ricordo di quelle altre parole, la confessione che lo stupì: "Ho pregato tante volte per trovare il vero amore nella mia vita ... “ Il fatto che Lana lo considerasse il suo vero amore era un miracolo che lui pregava di meritare ogni giorno. Sì, 'pregava.' Lana lo aveva fatto pregare per la prima volta dopo quindici anni.

CAPITOLO 1: Guarigione

Lex le fu vicino ad ogni passo, facendola sentire amata e protetta. In realtà, il suo sostegno fu decisivo per accelerare la sua guarigione d´accordo al suo medico, il dottor Gardiner, ed alla sua psichiatra, la Dottoressa Madison. Lex non solo aveva attrezzato il castello con tutti i dispositivi e tutte le comodità necessarie per l´invalida temporanea, le aveva procurata anche la miglior cura medica disponibile ed le cure più avanzate.

La cura di Lana cominciò con delle sessioni di fisioterapia ogni giorno e terapia psicologica quattro volte alla settimana durante i primi due mesi. Una volta che lei recuperò la sua sensibilità alle gambe, Lex assunse il servizio di uno specialista che usava dei cavalli per trattare dei pazienti come Lana. Conoscendo il suo amore per l´equitazione, lui pensò che sarebbe il modo migliore per accelerare la sua guarigione e per darle qualcosa con la quale mantenere la sua mente occupata.

La Dottoressa Madison era particolarmente preoccupata per la quantità di tempo libero che Lana aveva e parlò con la giovane sulle linee d'azione alternative. Studiare sembrava la scelta più adatta, ma ritornare a MetU era fuori discussione; bisognerebbe un lungo tempo perché Lana superasse ciò che le era accaduto al campus. Come al solito fu Lex chi trovò la soluzione perfetta: un corso su arte a distanza di sei mesi offerto dalla British Open University.

"Lex, non posso. Hai già fatto troppo.“

"Lana, nulla di troppo. Una vita non sarà abbastanza per compensarti per ciò che ti è accaduto ".

"Ne abbiamo parlato il primo giorno al castello, Lex. Ti ho detto in quel momento che non te ne ritengo responsabile."

“Nonostante ciò mi sento colpevole. Accettalo, ti prego, Lana. Se non per te, fallo per me.. Inoltre, l'arte è qualcosa che ami e potrai fare uso di questa biblioteca.Ci sono dei libri ricoperti di polvere. "

"In qualche modo, lo dubito," sorrise. "Va bene, Lex, hai vinto. Sembra che sempre ottieni ciò che vuoi."

Era giugno e Lana era tornata in piedi. La sua terapia era quasi finita e le sue sessioni era state ridotte a due per settimana. Amando Lana così tanto, sperava e anche temeva che arrivasse il momento in cui lei recuperasse la sua autonomia. Una volta che potesse camminare di nuovo, non ci sarebbe mai più il tampone della sua incapacità per impedirgli di portare il loro rapporto a un´altro livello. Nonostante, in cuor suo sapeva che lei non era pronta, e lui era preoccupato perché non voleva avvicinarsele più presto.

Lex odiava Helen e Hayden per privare Lana della possibilità di sperimentare il miracolo di confidare la sua innocenza all'uomo che amasse- fosse stato lui stesso o qualsiasi altro. Inoltre, era spaventato a morte che lei lo scambiasse per Hayden nella sua mente, e cercò di ridurre il loro contatto fisico al minimo- un fatto che fu notato da Lana.

Lana sentì che le cose erano cambiate tra di loro il giorno in cui lui le diede una bellissima giumenta come regalo per celebrare la sua guarigione. Lex sembrò felice quando lei l´accettò, ma sparì prima che lei potesse ringraziargli il regalo in modo appropriato. Oltretutto, la ragazza si accorse che lui si mostrava incomodo in suoi confronti con lei. Non si baciavano ne si abbracciavano da mesi, c´erano state soltanto delle occasionali pacche sulla spalla o un bacetto sulla guancia. Lana cominciò ad avere dei problemi per addormentarsi e finì a parlarne con la Dottoressa Madison, chi decise di occuparsene.

“ Signor Luthor, vorrei parlare con Lei, “ gli disse la Dottoressa Madison un pomeriggio dopo la sua sessione settimanale con Lana.

"Certo, dottoressa. Prego, si accomodi. Cosa posso fare per Lei? "

"Sono preoccupata per Lana, Signor Luthor.Tutto sembrava che andasse bene, ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiata. "

"Cosa vuole dire, dottoressa? "

"I suoi vecchi timori sono riapparsi. "

"Ha degli incubi di nuovo? "

"No, ha dei problemi per addormentarsi. Mi dica, Signor Luthor, Lei sa cosa potrebbe essere la causa della sua inquietudine? “ "

“Lei è il medico, signora. Non le ha detto cosa le preoccupa? "

"E cosa preoccupa a Lei, Signor Luthor? "

"Non sono io la persona che deve psicoanalizzare, Dottoressa Madison. Non ho bisogno di uno psichiatra che scavi nei siti reconditi della mia mente. Ne ho avuto abbastanza per tutta una vita, mi creda. Le sto pagando per aiutare Lana, Dottoressa Madison. Io mi occuperò della mia salute mentale. "

"Essendo l´unica persona su cui Lana si appoggia, ho bisogno di sapere come si sente Lei. “ "

"Tutto rimane come in passato, Dottoressa. Io l´amo più ancora di quanto l´amavo, se ciò fosse possibile. "

“Perché non se lo dice, Signor Luthor? “

"Non credo che sia pronta, Dottoressa Madison. “ "

"Io sono il medico, Signor Luthor. Lei stessa l´ha detto. "

“Certo, dottoressa, ma lei non conosce Lana come. Se facessi un passo falso, potrei perderla per sempre e non sono presto a vivere con quello."

"E che cosa pensa di fare, Signor Luthor? "

"Penserò a qualcosa, dottoressa. Quella è la cosa che io faccio più bene. "

Un paio di giorni dopo la sua chiacchierata con la psichiatra, Lex entrò nel suo studio e trovò Lana seduta nel divano con dei libri d'arte e dei pezzi di carta sparsi su tutto il tavolino.

"Stai completando un compito? “ le chiese Lex studiando il suo volto.

"Sì, è il progetto finale, " gli rispose Lana schiva.

"Lana, stai bene? “ le chiese Lex preoccupato, notando le sue occhiale. “Stai dormendo sufficiente? "

"Sto bene, Lex. Sono soltanto preoccupata per questo compito. Non vorrei deluderti. "

"Deludermi? Lana, questo corso dovrebbe essere una esperienza divertente. Inoltre, tu non potresti deludermi mai, Lana. "

"Lo credi veramente?” gli chiese con un nodo alla gola.

"Lana ..." le rispose sedendosi accanto a lei e prendendo una delle sue mani. “Sai che puoi parlare con me. "

"Te l´ho già detto, Lex. Sono soltanto dei nervi prima dell´esame. Non c´e niente di che preoccuparsi, “ gli disse, sentendo la mancanza della sua mano che lui aveva rimosso troppo in fretta.

"Ho qualcosa che ti tirerà su," aggiunse, camminando verso la sua scrivania e ritornando con qualcosa nella mano.

"Non c'è bisogno che tu mi dia più presenti, Lex," gli disse con una nota di tristezza nella sua voce.

C´era soltanto una cosa che voleva da lui e sembrava che Lex fosse riluttante a concedersela. Sapeva che lui le voleva bene. Lui si scomodava continuamente per dimostrarselo. Ma, in qualche modo, lei aveva bisogno che lui se lo dicesse in faccia e che l´abbracciasse ogni tanto.

"E 'qualcosa che sono sicuro che ti piacerà moltissimo," le disse, consegnandole una busta.

"Un viaggio in Italia! “esclamò, sorridendo radiosamente per la prima volta dopo mesi. "Quando ce ne andiamo? "

Lex vide come la felicità illuminò i suoi occhi e sentì la tentazione di arrendersi ma, nonostante l´angoscia, doveva dirle di non. Non poteva fidarsi di se stesso, temeva schiacciarla con la passione che portava dentro suo.

"Io non ti accompagnerò, Lana," le rispose, dirigendosi verso il bar per servirsi un bourbon.

"Cosa? Ma perché? "

"Non posso, Lana. Questi sono dei tempi difficili per la LexCorp. Mio padre sta sperando che io sbagli; conta su di quello, “ le rispose di spalle.

"Capisco," mormorò, alzandosi dal divano e correndo verso la porta a due battenti.

"Lana, mi dispiace. Mi piacerebbe andarci con te, ma non posso. Mi devi credere! “ le pregò.

Lana voleva rispondergli, ma non riusciva a trovare la sua voce. Semplicemente lo guardò con i suoi occhi pieni di lacrime mentre la sua mano afferrava il pomello della porta.

"Non mi odiare, Lana," le disse in modo gutturale.

"Come potrei? “ mormorò, lasciando lo studio da corsa mentre delle lacrime scorrevano sulle sue guance.

Edited by lillianschild - 13/2/2009, 19:30
 
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lillianschild
view post Posted on 26/4/2009, 04:36




Scusate per il ritardo! Eco due piccoli capitoli. :)

CAPITOLO 2: Tornata dall´Italia

Il mese di luglio era stato interminabile per Lex e Lana. Mentre lui cercò di mantenersi occupato con del lavoro amministrativo della LexCorp- tornando a casa raramente per evitare il suo fantasma, che abitava in ogni angolo del palazzo- lei vagò per le strade ed i musei di Roma, Firenze e Venezia, seguita con discrezione dalla guardie del corpo di Lex.

Era il primo d´agosto e Lex era al telefono discutendo accesamente con Lionel quando la porta del suo studio si aprì e la ragione della sua angoscia entro nella stanza.

"Papà, ne parleremmo dopo. Ti devo lasciare, " gli disse, riagganciando il telefono." Lana! " esclamò con un sorriso, lasciando la sua scrivania e camminando verso di lei. "Perché non mi hai detto che saresti arrivata oggi? Ti avrei dato un passaggio dall'aeroporto! " la rimproverò, abbracciandola forte e dandole un bacio casto sulla sua fronte.

"Mi sei mancato, Lex," bisbigliò, alzando lo sguardo.

"Anche te mi sei mancata. Il castello sembrava un cimitero mentre tu non eri qui, " le confessò Lex. "Com`è andata? "

"Non hai ricevuto le mie cartoline? "

"Sì, ma immagino che l'esperienza di visitare la Culla della Civiltà non si può esprimere scrivendo una cartolina. "

"Hai ragione. Ti ringrazio per il tuo regalo, Lex. E 'stato il viaggio con cui avevo sempre sognato. "

"È stato d´aiuto? "

"Mi ha dato del tempo per riflettere e ho preso una decisione. "

"E che cosa hai deciso? "le chiese Lex con un nodo allo stomaco.

"Vorrei fare qualcosa da sola. Forse trovare un lavoro qui a Smallville, poter pagare il mio affitto io stessa ... "

"Sai che puoi restare da me tutto il tempo che tu voglia," le disse sinceramente. "C`è la capanna per gli ospiti se ti preoccupa ciò che ne possano pensare," aggiunse.

"A patto che io trovi un lavoro e ti paghi un affitto, Lex. "

"Se ti fa sentire più comoda .... Fa come vuoi, "le rispose, felice di vedere che non aveva intenzione di andarsene.

La fortuna sorrise Lana lo stesso giorno in cui cominciò a cercare un lavoro e, ancora un´altra volta, dové ringraziare Lex. In effetti, il corso d'arte che le aveva insistito che seguisse l´aiutò a ottenere un posto all´unica galleria d´arte a Smallville e ad avere l´indipendenza necessaria per trasferirsi .
"Lana, sono felice per te," le disse Lex, consegnandole le chiavi della capanna.

"Lex? " gli chiese Lana nervosa.

"Sì? " le rispose, guardandola coi suoi intensi occhi grigio bluastri che sembravano di poter leggere la sua mente.

"Ho pensato ...," cominciò. "Sapevi che c'è un centro qui a Smallville dedicato ad aiutare le donne che sono state abusate? " le chiese, alzando lo sguardo.

"Sì, ne ho sentito parlare," le rispose, sperando che lei entrasse nei particolari.

"Mi chiedevo ... Tu credi che sia una buona idea che io mi offra come volontaria per un paio d´ore al giorno, considerando che io ...? " bisbigliò.

"Ne hai parlato con la Dottoressa Madison? "

"Non ancora. Pensavo di farlo, ma ... tu che ne pensi, Lex? "

"Se lei è d'accordo, non mi opporrò. Nonostante, dovresti sapere che può essere pericoloso, Lana. "

"Cosa ci sarebbe di pericoloso in aiutare altre donne come me, Lex? Non tutte le donne hanno qualcuno come te nella loro vita che le possa aiutare a superare una esperienza simile, " le rispose con passione.

“Io voglio soltanto proteggerti, Lana, " le disse, sopraffatto dall´emozione. "Non sai a che estremi sarebbero capaci da arrivare quelli che hanno violentato o che colpiscono sue mogli. "

"Sono stanca di sentirmi così fragile. Svegliati, Lex! Non mi romperò se ... " esplose, lasciandolo senza parole e da solo in mezzo del suo studio.

"Mannaggia! " esclamò un paio di minuti più tardi, gettando violentemente a terra tutto ciò che c´era sopra la sua scrivania.

Le cose non erano mai state facili per Lex e la strada verso la felicità era più piena di buche del previsto.

Capitolo 3:
La Vendetta è Dolce

Helen non poteva credere di essere stata così sbagliata a proposito del modo in cui Lex dovrebbe essere reagito, anzi era stupita della mancanza di qualsiasi reazione. Aveva sperato che lui si scagliasse contro l´uomo che aveva attaccato Lana, ma non aveva mai immaginato quest´apatia. Tuttavia, c´era una cosa della quale era sicura- che Lex era innamorato follemente di Lana e che la ragazza doveva ricambiare i suoi sentimenti per averlo convinto di non contrattaccare. Pertanto, se l´amore della ragazza era così profondo come quello di Lex per lei, c´era soltanto una strada da prendere, e Helen aveva l´intenzione di prenderla. Ah, il dolce sapore della vendetta!

Un mese dopo il suo ritorno dall´Italia, Lana aveva già recuperato la sua autostima. Non solo era felice col suo lavoro alla galleria, ma anche sentiva che stava facendo qualcosa di importante con il suo volontariato al rifugio. Nonostante i suoi dubbi iniziali, Lex l ´aveva appoggiata; sebbene- conoscendo la natura sospettosa di Lex- Lana era sicura che lui aveva fatto investigare tutte le persone che lavoravano al centro prima di darle la sua approvazione finale. Tuttavia, c´era una nuvola all'orizzonte, non aveva nessuna idea del posto che occupava nel cuore di Lex.

Nel frattempo, Lex era finalmente giunto ad una decisione; darebbe il primo passo per avvicinarsi a Lana, sperando che il tempo e lo spazio che le aveva dato fosse stato sufficiente. In fatti, si era accorto che se non faceva qualcosa presto,la sua tattica potrebbe essere ritorta contro di lui. Non poteva lasciare che la paura di agitare Lana lo paralizzasi. La sua felicità e quella di Lana erano in gioco, ed era arrivato il momento di prendere il toro per le corna.

Erano le sei del pomeriggio e Lex era nel suo ufficio della LexCorp, preparandosi per tornare a Smallville, quando la sua assistente gli consegnò una busta indirizzata a lui con la parola “Confidenziale¨ scritta in un angolo .

"Chi te l´ha data, Jennifer? " le chiese Lex, guardando la busta che non aveva nessun mittente.

"A dire la verità non so chi l´ha consegnata, Signor Luthor. L´ho trovata sulla mia scrivania quando sono tornata dal bagno, " gli spiegò in tono di scusa.

"Va bene, Jennifer. Puoi andare. Comunque, c´è la telecamera a circuito chiuso per individuare il misterioso messaggero. "
"Certo, signore. Ci vediamo domani, allora. "

"Arrivederci, Jennifer. "

Essendo un Luthor, Lex era molto abituato a ricevere delle lettere anonime ogni tanto e sapeva come occuparsene. Tuttavia, il contenuto di quella busta in particolare fu un duro colpo per lui. C´erano almeno due dozzine di foto di Lana fatte in diversi momenti del giorno e quasi tutte la mostravano in compagnia d´un ragazzo che Lex identificò come Steve Kirk, un altro volontario al centro. Lex l´aveva fatto investigare e non aveva scoperto niente che sembrasse minaccioso. Nonostante, solo un cieco non si sarebbe riuscito che il ragazzo aveva più di un interesse platonico verso Lana.

Lex sparpagliò le foto sulla sua scrivania e i suoi occhi si focalizzarono su una in particolare. La fotografia mostrava la giovane coppia dandosi un abbraccio che sembrava di essere stato molto appassionato. Lex rimpianse la sua natura estremamente cauta; le aveva dato troppo spazio. Il giovane Luthor lasciò che la sua gelosia lo controllasi; afferrò la busta e le chiavi della sua Porsche e guidò a tutta velocità verso Smallville. Quando arrivò al cancello del castello, si era calmato abbastanza ma aveva le idee confuse. Chi potreve aver fato prendere quelle immagini e poi inviarsele? L'obiettivo era chiaro; chiunque fosse stato sapeva ciò che lui provava per Lana e quale sarebbe stata la sua reazione. Dovrebbe aspettare fino al mattino per guadare il filmato dalla telecamera a circuito chiuso.

Parcheggiò la sua Porsche nel garage e vide che le luci della capanna non erano ancora accesi. Stava pensando a visitare Lana più tardi, quando sentì una macchina fermarsi di fronte al palazzo. Anche se era buio, riuscì a vedere Lana e il ragazzo dietro il volante, Steve Kirk. Lasciando da parte la sua apprensione iniziale, Lex cominciò a camminare verso il retro della casa, quando, improvvisamente, la curiosità lo fece girare.

Tre bourbon e mezzora dopo, Lex, bussò alla porta di Lana.
"Che bella sorpresa! " esclamò Lana. "Lex, cosa succede? " gli chiese preoccupata, sentendo l´odore di bourbon nel suo alito.

"Posso entrare? Non aver paura, Lana. Non ti farei mai del male. "

"Lo so, Lex. Prego, " gli disse, aprendo la porta per lasciarlo passare.

"Quanto conosci questo Steve Kirk, Lana? "

"Cosa? " gli disse Lana stupita.

"Mi hai sentito bene, Lana. Quanto? "

"Si tratta di un volontario del centro. Suo padre è un alcolizzato che picchiava lui e sua mamma. "

"Nient´altro? "

"No, Lex. Perché?

"Che cosa succede tra voi due? "

"Che cosa vuoi dire? "

"Sai benissimo cosa voglio dire, Lana. Vi ho visti al di fuori ... "

"Non so cosa hai visto, Lex. "

"Non mi trattare con condiscendenza, Lana. Ti sei lasciata baciare e toccare da lui mentre che io non ho mai osato... "

"Non è stato così, Lex," gli rispose Lana tremante. "Lui non significa niente per me. Mi ha baciato, è vero, ma io non l´ho ricambiato. "

"È stata la prima volta che ha tentato di baciarti? Ha mai provato di fare qualcosa di improprio? "

"C´è stata un´altra volta. Ma niente d´improprio, Lex; crede di essere innamorato da me ma non è un tipo violento. "

"Parleresti con me se lui o qualcun´altro tentasse di forzarti a fare qualcosa, Lana? "

"Non lascerei che nessuno tranne te, mi toccasse, Lex,” bisbigliò Lana.

"Ti fidi così tanto di me? " le chiese, alzando soavemente il mento di Lana con la sua mano e guardandola negli occhi.

"Ti voglio bene, Lex," gli rispose con la voce spezzata.

"Anche io ti voglio bene, cara. Non sai quanto ," le confessò, dandole un bacio appassionato. "Devo andare, Lana; sarebbe la cosa più saggia da fare."

"Non sono fatta di cristallo, Lex. "

"Dev´ essere perfetto, Lana, e ho bevuto un po´ troppo. Dormi bene, amore. Domani sarà un altro giorno, " la salutò, dandole un dolce bacio sulle sue labbra prima di chiudere la porta dietro di lui.
 
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lillianschild
view post Posted on 20/3/2010, 16:05




Scusate il lungo ritardo!!! Ecco un'altro capitolo di questa vecchietta storia Lexana. Ho anche aggiornato "L'Amore di Due Uomini". :)


CAPITOLO 4:
Sospetto

Circa le dodici e mezza, mentre Lex e Lana pranzavano insieme al castello, il Commissario di Smallville si presentò con delle notizie preoccupanti. Il corpo di Steve Kirk fu stato trovato nella sua macchina su una strada provinciale. Appena sentì la notizia, Lana saltò in piedi e si precipitò nel bagno accanto allo studio di Lex per vomitare.

"A giudicare dalla reazione della signora Lang, credo che lei conosceva il defunto," gli disse il commissario.

"Perché non andiamo al mio studio, Commissario? Ci saremo più ad agio," gli suggerì Lex. "E, sì, la Signorina Lang conosceva il Signor Kirk. Si sono incontrati al centro di accoglienza per le persone maltrattate e violentate. "

"E Lei, signor Luthor? Conosceva il ragazzo? "

"Non proprio. Al meno non di persona."

"Ah, ecco Signorina Lang. Prego, signorina. Ho bisogno di farle qualche domanda."

"Certo, qualsiasi cosa che possa essere utile per la sua indagine, Commissario," gli rispose, accettando la bottiglia d’acqua minerale che le diede Lex.

"Il Signor Luthor mi dice che Lei e il defunto facevano volontariato insieme. Già lo sapevo. In realtà, è una delle cause per cui sono qui."

"E l'altra causa sarebbe ...?" gli domandò Lex.

"Qualcuno al centro ha suggerito che il ragazzo era interessato a Lei, Signorina Lang. È vero?" le chiese il commissario, osservando gli sguardi scambiati tra la ragazza e il miliardario.

"Sì, aveva manifestato essere interessato a me."

"Vi incontravate?"

"Lavoravamo insieme al centro, se è ciò che Lei vuò dire."

"Era impegnata con lui, Signorina Lang?"

"Lana, non rispondere quella domanda. Commissario, se ne ha altre, le dovrà fare in presenza del nostro avvocato. Ora, mi scusi ... " gli interruppe Lex. "Credo che Lei conosce la via d'uscita".

"Vorrei vedere tutti e due alla stazione."

"Ce ne andremo, Commissario. Buona giornata."

Mantenendo la loro parola, Lex e Lana guidarono alla stazione di polizia la mattina dopo, accompagnati dall’avvocato di Lex, il Dottor Warren.

"Signor Luthor, Signorina Lang, buongiorno."

"Buongiorno, Signor Commissario,"gli rispose Lex serio.

"Vi prego, mi seguite al mio ufficio. Nessuno ci disturberà lì.".

"Ci sono delle novità, Signor Commissario?" gli chiese l’avvocato..

"SÌ, ci sono state delle nuove scoperte ... Signorina Lang, Lei ha confermato ieri che il Signor Kirk era interessato a Lei. Si vedevano fuori del lavoro? "

"Può rispondere la domanda, Signorina Lang," le disse l'avvocato.

"Ci incontravamo al centro e di solito mi dava un passaggio a casa."

"L’ha portata a casa ieri sera?"

"Sì, circa le sette e un quarto."

"Era a casa quando la signorina è arrivata, Signor Luthor?"

"Sì, avevo appena parcheggiato nel posto-macchina."

"Um ... cosa ha fatto quando il Signor Kirk n’è partito, Signorina Lang?"

"Ho fatto la doccia e mi ho preparato qualcosa da mangiare,"

"Non avete un cuoco al castello?"

"Io non vivo al castello, Commissario. A volte mangio col Signor Luthor, ma abito alla casa degli ospiti."

"Certo. Cosa ha fatto Lei tra le sette e un quarto e la mezzanotte, Signor Luthor? Il suo amministratore ci ha informati che Lei ha lasciato la sua casa due volte durante la notte."

"Ho lasciato la mia cartella, ho sistemato la mia scrivania e poi sono andato dalla la Signorina Lang verso le otto."

"È vero, Signorina Lang?"

"Sì, ha bussato alla mia porta quando stavo per mangiare."

"Quanto è rimasto dalla Signorina Lang?"

"Circa quindici minuti. Poi sono andato a fare un giro in macchina."

"Un giro?"

"Sì avevo bisogno di liberare la mia mente, Commissario. È forse un crimine?"

"Beh, dipende da ciò che ha fatto mentre Lei andava in giro, Signor Luthor. Qualcuno l'ha vista?"

"Ho guidato a Chandler’s Field. E non ho incontrato nessuno sulla strada.”

" Chandler’s Field?” gli disse il commissario. “Non ha visto Kirk ieri sera, Signor Luthor? "

"Gli ho già detto che non l`ho mai incontrato, Commissario."

"E allora, come spiega questo?" gli chiese, mostrando un fazzoletto di cotone egiziano ricamato con il monogramma LL. "

"Dove l'ha trovato?" gli rispose Lex, disincrociando le sue gambe.

"C’era nella macchina del Signor Kirk."

"Io se lo posso spiegare, Signor Commissario," gli offrì Lana con il suo battito accelerato.
"Devo averlo lasciato cadere ieri sera quando ho aperto la mia borsa per prendere le chiavi della casa degli ospiti."

"Cosa faceva con uno dei fazzoletti del Signor Luthor?"

"L’ho preso in prestito quando lui mi è andato a trovare in ospedale qualche mese fa e me ne sono dimenticata,” gli disse, sentendo lo sguardo di Lex su di lei.

"Ora, a proposito di Chandler's Field. Può provare che c'è stato, signor Luthor?"

"Lei può prendere la mia macchina e controllare il GPS."

"Quello può dirci se la sua macchina è stata lì, ma non chi era nella macchina," dichiarò il commissario.

"Ci sono stata anche io, Commissario," gli confessò Lana.

"Lana ..." le disse Lex, accorgendosi di ciò che lei cercava di fare e amandola ancora di più per quella ragione.

"E si può sapere cosa stavano facendo nel mezzo del campo a quell’ora?"

"Lana, no ..." le supplicò Lex, mettendo una mano sulla sua manica.

"Avevamo bisogno di un po 'di privacy, Commissario. Ci sono troppe telecamere di sorveglianza al castello."

"È sicura che non sta cercando di proteggere il Signor Luthor, Signorina Lang? Sapeva che il corpo del signor Kirk è stato trovato nei pressi di Chandler’s Field?" le chiese il Commissario, prendendola di sorpresa.

"Sono stato da solo in Chandler’s Field, Commissario. Ho stirato le gambe. Troverà le mie impronte e le tracce delle gomme della mia macchina sul sito."

"Quello sarà difficile dopo la forte pioggia di questa mattina presto."

"Ha delle prove solide, Commissario? Perché finora ci sono soltanto delle speculazioni ... " aggiunse il Dottor Warren. "Quindi, se non denuncia formalmente il mio cliente, ce ne andiamo."

"Non lasciare il paese, Signor Luthor. Questo non ‘e ancora finito," scattò il commissario.

Edited by lillianschild - 20/3/2010, 16:16
 
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